Rododendro

vedi anche: rododendro

Rododendro come e quando annaffiare

Il rododendro è chiamato anche azalea ed è originario dell'Asia. Appartiene alla famiglia delle Ericacee che comprendono più di 500 specie e numerosi ibridi. Tra queste specie vi è una grande scelta, dalle piante che raggiungono 4-5 metri di altezza, ai cespugli nani di 0,30-0,60 cm. Per ottenere buoni risultati nella coltivazione del fiore, il terreno deve conservare un adeguato grado di umidità. In estate sono necessarie regolari innaffiature che dovranno coinvolgere anche le foglie. Se la pianta è coltivata in vaso, occorre fare attenzione ai ristagni idrici con ulteriori marciumi che colpiscono l'apparato radicale. E' preferibile procedere con l'annaffiatura quando il terreno si presenta completamente asciutto. In inverno è sufficiente l'acqua piovana, se la pianta vive in appartamento le annaffiature devono effettuarsi saltuariamente.
Cespuglio di rododendro

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Coltivazione e cura del Rododendro

fiore Rododendro Il rododendro si acquista in fiore dalla fine dell'autunno a metà primavera. In appartamento è generalmente considerata una pianta annuale da eliminare una volta sfiorita. Per riprodurre il rododendro il metodo migliore è il taleaggio, che consiste nel prelevare dalla pianta madre rami della lunghezza di 8-10 cm, da immergere in una soluzione di acqua e ormoni radicanti per accelerare la produzione di radici. La talea va quindi sistemata in un vaso dove è stato realizzato un substrato di torba e terriccio sabbioso, mantenuto costantemente umido. A radicazione avvenuta, si esegue il trapianto in vaso o a terra. La pianta va collocata in mezz'ombra. L'ambiente deve essere fresco con temperatura attorno ai 12 gradi. E' necessaria una buona umidità, l'ideale è collocare la pianta su uno strato di argilla espansa.

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La concimazione

Rododendro in fiore Il rododendro predilige terreni acidi con Ph compreso tra 4.5 e 5.5. Il terreno deve essere drenato e ricco di contenuto organico. Se la pianta è messa a dimora in una superficie con ph neutro, è fondamentale scavare una buca e riempirla con terriccio per piante acidofile, altrimenti con un miscuglio di concime universale, mischiato ad aghi di pino e terra di castagno. La medesima composizione va impiegata se si preferisce coltivare il rododendro in vaso. Per quanto riguarda le concimazioni, una volta l'anno, nel periodo della ripresa vegetativa, il terreno va arricchito di torba fresca. Da aprile a ottobre invece, occorre somministrare, ogni due o tre settimane, un fertilizzante liquido da diluire nell'acqua, altrimenti si può utilizzare un concime granulare da distribuire tre volte l'anno.


Malattie e rimedi

Rododendro fiori Il rododendro va esaminato per individuare la presenza di parassiti e malattie poiché molti insetti si riproducono con estrema rapidità. Un attacco blando consente di intervenire tempestivamente. Se l'infestazione assume proporzioni maggiori, è necessario ricorrere a insetticidi chimici. I nemici del rododendro sono i bruchi e differenti varietà di farfalle notturne e diurne. Gli afidi e le cocciniglie succhiano la linfa della pianta, indebolendone fusti, foglie e fiori. Una particolare attenzione va concessa anche al ragnetto rosso, un acaro che determina la presenza di macchie giallastre sulle foglie. Fra le malattie fungine troviamo la muffa grigia e il marciume radicale. Se le foglie del rododendro tendono a schiarirsi, bisogna intervenire ripristinando la corretta acidità del terreno.