Olivo carolea

L'Olivo carolea

Grazie alle sue peculiarità botaniche, la varietà carolea è una della piante che meglio si presta alla raccolta per mezzo di macchine. Il facile raccolto genera un'ampia proliferazione territoriale della specie, che si estende dalla Calabria fino ai confini più meridionali della penisola. Questa produzione alta e costante mette la cultivar regionale al secondo posto rispetto alle varietà pugliesi da sempre le principali produttrici di olio sul mercato. La pianta garantisce una quantità di frutto in grado di ottenere il 25% della resa.

La funzione principale di questa varietà è quella di fornire olive da tavola, ma non è raro che vengano impiegate anche nell'estrazione dell'olio. Le bacche hanno dimensioni piuttosto grandi che arrivano ad un peso massimo di 8 grammi.

In fase di maturazione assumono una colorazione verde o nera a seconda della qualità della bacca. La maturazione giunge a termine piuttosto tardi rispetto alla fioritura che in genere è più precoce delle altre specie, e questo fa sì che il frutto sia carnoso, sodo, e produca un olio dal sapore rustico.

Olivo carolea

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L'Olivo carolea nel territorio

Coratina, olivo impollinatore L'Olivo carolea è una varietà che viene coltivata all'interno della regione Calabria, in Basilicata ed in generale in tutta la parte meridionale dell'Italia. Si tratta di una varietà che prende diverse denominazioni di natura gergale come: Olivona, Calabrese, Cumugnana e Catanzarese, giusto per citare le più conosciute.

La pianta si sviluppa in questo territorio, prevalentemente se in collina, grazie al clima caldo della regione ed alla forte esposizione solare, che permette la crescita spropositata del frutto. Inoltre l'aria salmastra e la presenza di correnti d'aria, favoriscono il ciclo vegetativo che genera una fioritura molto abbondante.

In quanto pianta sterile, viene impollinata da cultivar come Frantoio e Corantina, che contribuiscono alla resistenza della specie più che altro contro i parassiti. A seconda dell'impollinatore utilizzato, cambia l'aroma e il retrogusto dell'olio derivato.

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Coltivazione

Oliva carolea L'Olivo carolea ha un'alta adattabilità al terreno in cui viene impiantato e una decisa tolleranza alle basse temperature. Lo sviluppo delle radici è piuttosto ampio, dando alla specie la possibilità di assorbire nutrimento dal terreno in maniera completa. La propagazione avviene per talea o portainnesto, e la riproduzione è coadiuvata dall'apporto d'impollinatori esterni.

Questo principalmente perchè la pianta non è in grado di riprodursi singolarmente, e di conseguenza non potrebbe fiorire e fruttificare. La fioritura comunque avviene piuttosto precocemente, generando fronde vigorose e piene. La maturazione del frutto si sviluppa gradualmente generando una presenza di olio al suo interno in quantità media rispetto alle altre varietà. Questa varietà non preferisce irrigazioni troppo abbondanti soprattutto nel periodo di pre-raccolta. Ristagni d'acqua infatti, causano una predisposizione agli attacchi parassitari e fungini.


Le malattie dell'olivo carolea

Mosca olearia Anche se di buona resistenza alle malattie, questo tipo di pianta è interessato, come tutte le specie di questa famiglia botanica, all'attacco della mosca oleariao più comunemente detta mosca dell'olio. Questo insetto pericoloso, prolifera deponendo le uova all'interno del frutto pungendo direttamente la buccia e penetrando nella polpa. Se non preso in tempo questo parassita può causare danni irreparabili ad interi raccolti.

Non meno temibili per questa varietà sono gli attacchi fungini. L'occhio del pavone ad esempio, è un patogeno in grado di attaccare foglie e frutto sottraendo linfa vitale alla pianta per assicurare la sua sopravvivenza. L'umidità e un'irrigazione sbagliata possono causare il proliferare di queste infestazioni. Il fungo infatti utilizza il deposito d'acqua sulle foglie per spostarsi attraverso la pianta e riprodursi. Il mal di piombo infine, è una malattia peculiare della varietà anch'essa d'origine fungina, che rovina la colorazione delle foglie e a lungo andare anche il frutto.



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