Riconoscere le querce
Per chi è alle prime armi con il mondo del riconoscimento delle piante ed in particolare quello in ambito forestale, il primo passo è la conoscenza degli alberi più grandi, che hanno caratteristiche botaniche più semplici da individuare e sono in numero ridotto rispetto ad altre categorie come per esempio quella dei fiori e delle erbe.
Il riconoscimento delle piante avviene tramite l'individuazione e la comparazione delle chiavi dicotomiche (caratteri morfologici degli organi riproduttori) e di altri aspetti generali della pianta, come l'osservazione di caratteristiche del legno, delle gemme, portamento, habitat ecc..
Questa guida vuole accompagnarvi in un'ipotetica e consigliatissima escursione invernale: il bosco è ricco di sorprese in ogni stagione.
Consideriamo quindi maggiormente i caratteri botanici che si possono osservare in inverno.
Sicuramente il riconoscimento più semplice è quello che avviene nelle stagioni della fioritura, o quando sulla pianta sono presenti i frutti. (è impossibile non riconoscere un caco quando si presenta a Novembre con centinaia di grossi frutti arancioni).
Imparare ad osservare la corteccia, il portamento, le differenze di colorazione del legno tra esemplari giovani e vecchi, è un esercizio utilissimo per iniziare a guardare le piante con un occhio diverso.
Iniziamo con questo articolo da quel genere di alberi che possono tranquillamente essere definiti come i re dei boschi, ovvero il genere Quercus.
Ci sono diverse specie appartenente a questo genere che formano popolazioni boschive in Italia, alcune presentano differenze evidenti, altre solamente sottili dettagli. Impariamo ad osservarle, identificarle e a darle un nome.
Innanzitutto è opportuno conoscere il loro albero genealogico; le querce appartengono alla famiglia delle Fagaceae, insieme al faggio e al castagno, la caratteristica che le accomuna è la produzione di un frutto, una noce ricoperta da un involucro, nel genere Quercus è la scodellina che ricopre parzialmente la ghianda.
Ci è utile individuare le specie della stessa famiglia: è facile trovare diversi generi della famiglia delle fagaceae nella stessa area.
I caratteri che ci permettono di poter affermare che quella pianta è una quercia sono : il frutto (una noce, chiamata ghianda), la foglia lobata (con lobi semplici o spinosi), una corteccia dura e rugosa, segnata da creste e crepe soprattutto negli esemplari più anziani, le dimensioni dell'albero spesso imponenti ed un portamento a chioma espansa.
- salve, volevo avere info su come posso coltivare una quercia bonsai partendo dal seme. Sopratutto vorrei sapere con quale seme. ...
Una volta individuati i caratteri generali che contraddistinguono l'appartenenza al genere Quercus, facciamo subito una semplice distinzione:
Specie caducifoglie con le foglie lobate a lobi rotondi
Quercus robur, la farnia
Quercus petrae, la rovere
Quercus pubescens, la roverella
Quercus cerris, il cerro
Specie sempreverdi con lobi spinosi
Quercus Ilex, il leccio
Quercus suber, la sughera
In inverno è possibile osservare le foglie delle specie caducifoglie e le ghiande osservando i materiali accumulatisi ai piedi della pianta. Spesso il terreno fornisce molte informazioni sulle piante che vi dimorano.
Se l'albero osservato appartiene al primo gruppo analizziamo i seguenti caratteri :
corteccia fessurata grosse placche e costoluta, Rovere
corteccia fessurata in piccole placche, roverella
corteccia argentea e liscia negli esemplari più giovani, farnia
corteccia brunastra e ruvida, cerro
ghianda con scodellina “spinosa” cerro
foglia subsessile a picciolo breve con 2 orecchiette alla base, farnia
foglia picciolata senza orecchiette, rovere
foglia picciolata, con apice arrotondato, in parte pelosa (anche sull'ascella della nervatura), spesso persistente in inverno anche se secca, roverella
foglia ruvida con pagina superiore lucida e scura, spesso persistono sull'albero durante l'inverno, cerro.
Se l'albero osservato appartiene al secondo gruppo (sempreverde) :
corteccia pelosa, spessa e quasi spugnosa, sughera
corteccia grigiastra, scura, dura, leccio
foglia con pagina inferiore molto pelosa, leccio
Un ulteriore informazione è data dalla conoscenza dell'areale di distribuzione, e dalla zona climatica, se ci troviamo in un bosco del Piemonte settentrionale sarà molto raro imbattersi in esemplari di leccio o sughera, mentre spesso incontreremo boschi di rovere, roverelle e farnie. Mentre possiamo facilmente imbatterci in grossi esemplari di sughera in Toscana, Sardegna ed altre regioni dal clima decisamente mediterraneo.
A questo punto dopo un'attenta osservazione, agendo con il metodo dell'esclusione, dovremmo aver individuato la nostra quercia e dopo avergli dato un nome ed un cognome non ci resta che goderci il resto della passeggiata.