Opunzia - Opuntia
Al genere opuntia appartengono numerosissime specie di cactus, tutte originarie dell'America meridionale; si tratta di piante robuste e vigorose, che nel corso dei secoli sono state esportate in molte parti del globo, dove ormai fanno parte del paesaggio naturale, e in effetti molti credono che si tratti di piante autoctone; troviamo infatti ampie estensioni naturali di opuntie ormai anche in Messico e nord America, in Spagna, in Italia, in Grecia, in Australia, in Sud Africa. In tutte queste zone le opuntie sono state importate secoli orsono, e si sono ormai naturalizzate, divenendo parte integrante del paesaggio; in effetti come è accaduto per le agavi e per altre piante sud Americane, le opuntie vengono spesso considerate piante mediterranee.
La specie più diffusa nel mondo è sicuramente opuntia ficus-indica, che produce appunto i cosiddetti fichi d'india, frutti cilindrici, di colore giallo o rosso, dolci e succosi, ben conosciuti in Italia; l'ampia diffusione di queste piante è dovuta appunto al tentativo di produrre ampie quantità di fichi d'india per il consumo umano; alcune specie furono invece esportate, soprattutto in Australia, per essere utilizzate come barriere spinose, per contenere il bestiame, o per allontanare gli animali selvatici.
Un altro utilizzo economico dell'opuntia sfrutta invece il loro parassita più temuto: la cocciniglia.
Tutte le specie di opuntia amano condizioni climatiche particolarmente favorevoli per la vita delle cocciniglie, che amano particolarmente attaccare queste piante, per succhiare il succo dei loro fusti; dalla cocciniglia si estrae un efficace colorante alimentare, completamente commestibile; in molte regioni del globo le prime coltivazioni di cocciniglia vennero impiantate con lo scopo appunto di estrarne il prezioso colorante, che tutt'ora viene utilizzato in molte preparazioni alimentari, quali caramelle, marmellate, succhi di frutta.
Questi cactus sono di facile riconoscimento, i loro fusti sono divisi in articoli, la forma è varia: cilindrica, tondeggiante, appiattita, cuoriforme; il fico d'india ha articoli molto grandi ed appiattiti, che in italiano vengono anche chiamati pale; ogni pala può raggiungere il diametro di 100-120 cm, ma esistono specie di ogni forma e misura, dalla minuscola opuntia fragilis, che non supera i 10-12 cm di altezza, fino alle mastodontiche opuntia echios, che divengono veri e propri alberi, alti fino a 5-6 metri, con un tozzo fusto che porta numerosi articoli a formare una specie di chioma.
Oltre a questa particolare forma dei fusti, ciò che caratterizza le opuntie sono anche le spine: la gran parte delle specie presentano delle comuni spine acuminate, in particolare riunite attorno alle areole; oltre a queste spine moltissime specie hanno i fusti ricoperti da spine sottili, simili a peli, dette glocidi; i glocidi non sono dritti ed appuntiti, all'apice presentano una sorta di uncino, sono molto sottili e si staccano facilmente dalla pianta, penetrando con il loro uncino nella pelle del malcapitato che venisse a toccarle. In molte specie i glocidi sono riuniti in mazzetti, quindi l'incontro tra di essi e la nostra pelle è spesso non poco spiacevole, anche perchè sono molto sottili, quindi cercando di estrarli spesso ne causiamo la rottura: in questo modo l'apice del glocide rimane saldamente ancorato alla pelle.
Un rimedio casalingo all'incontro con i glocidi consiste nel pulire la pelle con dell'olio, che talvolta riesce a farci espellere la gran parte delle piccole spine.
Le spine delle opuntie possono essere di colore vario, dal bianco candido, al grigio, fino al colore quasi dorato o bonzeo di alcune specie.
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Le opuntie richiedono accorgimenti molto simili alla gran parte dei cactus: amano essere posizionate in un luogo ben soleggiato, prediligono terreni molto ben drenati, che non trattengano l'umidità, necessitano di annaffiature soltanto quando il terreno è ben asciutto, prediligono concimazioni a base di potassio e scarse di azoto. Temono la cocciniglia, i ragnetti rossi ed il marciume radicale.
Ricordiamo inoltre che, come avviene per altre cactacee, molte specie possono sopportare anche temperature abbastanza rigide, purché il terreno rimanga ben asciutto; nonostante la gran parte delle specie in natura viva dove il clima invernale è abbastanza mite, con minime che non scendono mai al di sotto dei 6-8°C, alcune specie possono tranquillamente venire coltivate all'aperto anche in presenza di brevi gelate; a patto di ripararle dalla pioggia e dall'umidità.
Moltissime specie, nelle condizioni di coltivazione più adatte, producono grandi fiori rossi o gialli, molto decorativi.
Le piante di opuntia vengono anche utilizzate come piante medicinali, se ne utilizzano i fiori, sotto forma di tisane, i frutti, freschi o secchi, i fusti secchi.
I frutti contengono un'alta percentuale di vitamina c, per questo motivo se ne consiglia il consumo, esistono anche integratori a base di vitamina c, costituiti da polpa disseccata di fichi d'india.
La polpa dei fusti di alcune specie di opuntia sembra contenga degli alcaloidi che diminuiscono l'assorbimento degli zuccheri, oltre a diminuire la quantità di zucchero nel sangue, da queste opuntie si estraggono integratori utili per i diabetici e nel caso di diete ipocaloriche.
Il gel contenuto negli articoli delle opuntie viene anche utilizzato in cosmetica.
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