Euphorbia atrispina
arbusto succulento, originario dell’Africa meridionale, in natura raggiunge i 100-120 cm di altezza. Ha fusti cilindrici, scarsamente ramificati, eretti, caratterizzati da 4-5 costolature, di colore verde scuro; le costolature sono caratterizzate da lunghe spine appuntite, le nuove spine sono di colore marrone scuro (da cui il nome della pianta), divengono grigie con il passare degli anni. In primavera, all’apice delle nuove spine sbocciano i piccoli fiori gialli. Pianta molto appariscente, tende con il tempo a produrre ampi cuscini tondeggianti, molto appariscenti; in primavera il contrasto tra le spine scure ed i fiori di colore giallo intenso è decisamente di forte impatto. Ricordiamo che il lattice contenuto nelle piante di euphorbia può essere velenoso se ingerito e può causare irritazioni cutanee; quindi maneggiamo le piante con cura.
amano posizioni ben soleggiate, dove possano godere di alcune ore di sole diretto ogni giorno; possono sopportare brevi gelate, ma è consigliabile coltivarle, durante i mesi freddi, in casa o in serra fredda, in modo che siano al riparo da temperature eccessivamente rigide. Anche in casa cerchiamo di tenerle in luogo molto luminoso, possibilmente soleggiato.
si annaffiano solo quando il terreno è molto benasciutto; da marzo a settembre le annaffiature devono essere regolari, più o meno abbondati a seconda del clima. Durante l’inverno possiamo diradare le annaffiature, ma ricordiamo di inumidire il terreno sporadicamente.
necessita di un terreno soffice e molto ben drenato e permeabile, in modo da evitare i ristagni idrici; prepariamo un substrato ideale mescolando una parte di torba, una parte di pietra pomice ed una parte di sabbia di fiume lavata. Queste piante si coltivano preferibilmente in vaso, in modo da poterle spostare con l’arrivo del freddo, ricordiamo di rinvasarle ogni 3-4 anni.
avviene per talea, abbastanza facilmente, rimuovendo uno dei rami laterali; per facilitare lo sviluppo di nuove radici è consigliabile immergere la parte terminale del ramo nell’ormone radicante, prima di interrarla; le giovani piante così ottenute non vanno annaffiate per alcuni giorni. In primavera è possibile seminare i piccoli semi, che vanno mantenuti umidi ed in luogo semiombreggiato.
temono la cocciniglia e gli acari; eccessi di annaffiature possono favorire lo svilupparsi di marciumi, che possono rapidamente compromettere l’intera pianta.
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