Gymnocalycium andreae
al genere gymnocalycium appartengono circa settanta specie di cactacee di piccole dimensioni, originarie dell'America meridionale; hanno in genere corpo globoso, o brevemente allungato, e raggiungono i 10-15 cm di diametro. Alcune specie tendono ad accestire, producendo alcune piccole piante, che si sviluppano ai lati della pianta madre. Il corpo dei gymnocalycium è di colore scuro, talvolta grigiastro, o anche violaceo; presentano areole spesso vistose, che portano corte spine acuminate, talvolta ricurve. In primavera producono grandi fiori di colore bianco, rosa, rosso o giallo. I gymnocalycium sono molto apprezzati dagli amanti di succulente, per la facilità di coltivazione, le dimensioni contenute ed anche per le fioriture abbondanti.
si coltivano in genere in contenitore, poichè temono il freddo intenso, in inverno è consigliabile coltivarli ad una temperatura minima superiore i 5-8°C; alcune specie possono sopportare temperature di alcuni gradi inferiori allo zero, ma solo se il terreno è completamente asciutto. Preferiscono ricevere alcune ore di sole diretto, evitando però le posizioni soleggiate per troppe ore consecutive, si coltivano quindi in luogo semiombreggiato.
da marzo-aprile, fino a settembre-ottobre, annaffiare abbastanza frequentemente, quando il terreno è ben asciutto, anche lasciandolo asciutto per 2-3 giorni prima di fornire acqua. Ogni 15-20 giorni mescolare all'acqua delle annaffiature del concime per piante succulente, povero in azoto e ricco in potassio. Durante i mesi freddi annaffiare solo sporadicamente gli esemplari che vengono coltivati in appartamento o in serra riscaldata, altrimenti evitare le annaffiature.
prediligono terreni non troppo ricchi e molto ben drenati; si utilizza un buon terriccio universale, mescolato con parti uguali di sabbia e di lapillo o pietra pomice. Queste cactacee non si sviluppano molto rapidamente, quindi si coltivano in contenitori di piccole dimensioni, e si rinvasano ogni 2-3 anni.
avviene per seme, in primavera. Si pongono i semi sulla superificie di un terriccio preparato mescolando torba e sabbia in parti uguali; il substrato va mantenuto umido fino alla germinazione; i semenzai si tengono in luogo ombreggiato.
temono moltissimo la cocciniglia, anche radicale, ed i marciumi dovuti a ristagno idrico.
Durante l’estate innaffiare abbondantemente, mentre nei mesi freddi consigliamo di lasciare seccare completamente la composta che si utilizza per la coltivazione. Alcune specie producono dei germogli
laterali che possono essere staccati (in estate), lasciati essiccare per circa tre giorni e poi piantati.
G. Andreae: Originaria dell’Argentina, si caratterizza per il fusto bulboso di colore quasi buastro, largo circa 3 centimetri. Le spine centrali sono da 1 a 3 e di colore bianco, mentre le spine radiali sono in genere da 6 a 8. I fiori sono di colore giallo luminoso e di circa 4 centimetri di larghezza.
G. Baldianum: originaria dell’Argentina, ha un fusto alto 4 o 5 centimetri, largo 6 o 7 e di colore verde scuro. Le spine radiali sono 5 mentre e lunghe 5 o 6 centimetri, mentre sono completamente assenti quelle centrali. I fiori sono lunghi circa 4 centimetri e di colore rosso.
G. Denudatum: specie originaria del Brasile, con fusto verde chiaro e intenso. La principale caratteristica di questa pianta sono le spine radiali (sono assenti quelle centrali) che sono da 6 a 8 e di colore giallo. Queste spine, incurvate di solito verso l’alto e lunghe 8-10 cm appaiono “simili” a zampe di ragno. Da qui il soprannome di “Cactus ragno”. I fiori sono lunghi 6-7 cm e di colore bianco o rosa tenue.
Tra le specie più belle vi segnaliamo il NIGRUM, chiamato così per le sue tipiche spine nere.
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