Cactus di Natale - schlumbergera
I cactus di Natale sono piante succulente, di origine brasiliana, appartenenti al genere schlumbergera (chiamato anche zygocactus, o Ephiphyllum); esistono circa sei specie di schlumbergera, caratterizzate da una fioritura autunnale o invernale. Sono piante che producono corti fusti, che si dividono in lunghe ramificazioni, erette, arcuate o ricadenti, costituite da sezioni appiattite, di forma ovale, carnose; gli articoli terminano con piccole punte, o sono completamente arrotondati, di colore verde scuro, tendono a cambiare di colore al variare della quantità di luce: se le piante sono poste in luogo eccessivamente buio tendono a divenire verde chiaro, se invece posizioniamo la schlumbergera in pieno sole i rami divengono rosati o rossastri. In vivaio troviamo di solito solo varietà ibride, suddivisibili in due grandi gruppi; le schlumbergere sono molto apprezzate per la lunga fioritura, in autunno e inverno, dalle areole presenti agli apici di ogni singolo articolo, sbocciano grandi fiori dai petali carnosi, con pistilli molto evidenti, di colore rosso o rosato. Esistono ibridi con fiori particolarmente colorati, o molto grandi, molto diffuse sono le schlumbergere con fiori bianchi striati di rosa.
A questo gruppo appartengono gli ibridi ottenuti dalla schlumbergera truncata, che presentano fiori zigomorfi, ovvero la parte superiore appare diversa per forma rispetto alla parte inferiore; i fiori sbocciano in autunno, e sono posti orizzontalmente rispetto al terreno. Queste schlumbergere presentano tipicamente rami arcuati, anche se esistono varietà con ramificazioni erette. La caratteristiche tipica di questi ibridi è riscontrabile al termine di ogni singolo articolo, che termina ai lati in due piccole punte carnose.
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Appartengono a questo gruppo le varietà di Schlumbergera originate dall’ibridazione di Schlumbergera russelliana; contrariamente a quanto avviene per le varietà del gruppo truncata, gli articoli di queste schlumbergere non presentano le piccole punte, ma sono arrotondati. Anche queste schlumbergere possono avere rami arcuati, ma più spesso sono completamente ricadenti o erette. I fiori difficilmente sono zigomorfi, ma si presentano in genere del tutto simmetrici, e vengono portati eretti e non orizzontali.
Le schlumbergere appartengono alla famiglia dei cactus, come avviene per gran parte delle piante succulente del continente americano; nonostante questo, differiscono moltissimo da ciò che viene comunemente chiamato cactus, e non solo per la forma del fusto suddiviso in segmenti. Infatti questi cactus si sviluppano in natura in zone montuose del Brasile, dove è presente un clima abbastanza mite, con alta umidità; si sviluppano inoltre ai piedi di alti alberi nelle foreste, o anche in spaccature tra le rocce, dove possono godere di piccole quantità di luce solare diretta. Quindi, nonostante possano sopportare condizioni abbastanza diverse da quelle ideali, non sopravvivono se coltivate come la maggior parte dei cactus, ovvero con poca acqua, un clima costantemente caldo e molta luce solare. Le schlumbergere sono piante epifite, che non necessitano di grandi quantità di terreno; si coltivano in vasi relativamente piccoli, possibilmente poco profondi, riempiti con del terriccio per piante acidofile, mescolato a terriccio universale e terriccio di foglie (o anche sfagno). I vasi vanno tenuti in luogo semiombreggiato, dove possano godere una luminosità soffusa: la luce diretta, soprattutto nelle ore più calde del giorno, causa l’arrossamento dei fusti. Le annaffiature saranno regolari, per tutto l’arco dell’anno, in modo da mantenere il terreno leggermente umido, ma senza inzupparlo e senza lasciarlo asciutto per lunghi periodi di tempo; ogni 12-15 giorni mescoliamo all’acqua delle annaffiature del concime per piante succulente, povero in azoto e ricco in potassio. Queste piante possono sopportare temperature di pochi gradi inferiori allo zero, per brevi periodi di tempo; ma di solito vengono coltivate in casa, dove dimostrano di svilupparsi e fiorire meglio se vengono tenute in una stanza scarsamente riscaldata, o in un vano scale, dove il clima sia abbastanza mite, ma non caldo. Le piante tenute costantemente in casa tendono di anno in anno a produrre sempre meno fiori, in quanto necessitano di un periodo fresco, con poche ore di luce, per cominciare a produrre i loro splendidi fiori.
Eccessi di annaffiature possono causare la marcescenza, totale o parziale dei fusti; non appena la pianta manifesta un aspetto molliccio, come se fosse “svenuta”, tagliamo tutti i fusti sani e utilizziamoli come talee, perché la marcescenza dalle radici risale rapidamente a tutta la pianta. Anche la siccità può essere un problema per le schlumbergere, soprattutto se prolungata: una pianta scarsamente annaffiata assume un aspetto grinzoso; se la carenza idrica è di breve durata, è sufficiente annaffiare perché i fusti tornino al loro aspetto turgido e carnoso. In primavera può capitare che gli afidi si annidino sui fiori.
Questa cactacea è caratterizzata da fusti appiattiti, simili a larghe foglie, suddivisi in segmenti; ogni singolo segmento può dare origine ad una nuova pianta, e capita anche naturalmente che i segmenti ricadenti producano radici se rimangono a contato con il terreno. Visto che le varietà presenti in vivaio sono ibride, e che queste piante vengono impollinate dai colibrì, non presenti in Italia, la talea di fusto è uno dei metodi di propagazione più rapido e comodo. Si prelevano in primavera dei fusti, e si dividono i vari segmenti che li compongono; evitiamo di scegliere un fusto molto vecchio, o uno appena germogliato, e preferiamo i fusti sani e carnosi. Ogni singolo segmento andrà interrato per circa un quarto, in un terriccio ricco; dopo circa un paio di giorni cominciamo ad annaffiare, mantenendo il terriccio appena umido, fino a che non vediamo che i fusti cominciano a germogliare.
Come abbiamo già detto in precedenza, il cactus di Natale è una pianta che va coltivata in appartamento perchè ha bisogno di temperature non troppo basse per vegetare in maniera corretta. Le temperature ideali per questa pianta sono infatti sempre superiori ai 20°C e dovremo tenere conto di questo aspetto nel coltivarla.
Essendo coltivata in appartamento, questa pianta in inverno non va incontro ad una grande evapotraspirazione e con le annaffiature bisogna fare particolare attenzione onde evitare di esagerare con le quantità d'acqua.
Annaffiamo una volta ogni tanto il cactus di Natale e assicuriamoci che fra un'annaffiatura e l'altra il terreno abbia il tempo di asciugarsi. Un terreno costantemente umido può provocare infatti dei problemi a livello radicale, come per esempio dei problemi di marciume radicale o altre patologie favorite dalla presenza di un clima umido come i funghi.
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La pianta di Natalina è un esemplare appartenente alla famiglia delle cactacee e originaria delle regioni meridionali de
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