La bolla del pesco colpisce la pianta omonima soprattutto negli organi verdi cioè foglie e germogli. Il sintomo tipico si vede sui germogli che spesso, aggrediti in fase di apertura, fuoriescono deformati: presentano foglioline trasformate in cumuli dall'aspetto carnoso e con evidenti alterazioni cromatiche che vanno dal giallo - arancio al rosso intenso. Inoltre, le foglie presentano una frattura vitrea e una bollosità. I germogli colpiti arrestano lo sviluppo e disseccano gradualmente nei mesi estivi, con grave danno sia per le piante in allevamento che per le piante di produzione. Gli attacchi alle foglie possono avvenire anche in momenti successivi al germogliamento, tuttavia sono meno pericolosi; infatti le foglie sono generalmente colpite solo in modo parziale. In ogni caso si ha un danno per la riduzione della superficie elaborante dovuta a disseccamento graduale nei mesi estivi. Le foglie dei germogli colpite evidenziano una superficie corrugata e bollosa, dapprima quasi lucente, specialmente nella pagina inferiore, poi scompare la lucentezza e la foglia assume tonalità opaca con aspetto vellutato. I fiori ed i frutti sono colpiti raramente dalla bolla, tuttavia in caso di primavere fredde, umide e piovose, si manifestano sintomi simili a quelli descritti precedentemente. I frutti colpiti in fase di accrescimento evidenziano delle zone a superficie corrugata e di colore arancio- rossastro. In primavera le spore con condizioni idonee arrivano a contatto con gli organi vegetali e cominciano l'infezione. I momenti più critici per le infezioni sono quelli primaverili ed inizio estate, perché poi alla temperatura di 26-28° il fungo si blocca. La lotta contro la Bolla del pesco è di tipo preventivo e si basa su due importanti momenti applicativi, a fine autunno alla caduta delle foglie e in inverno. Eventualmente si può intervenire anche nelle fase di rigonfio delle gemme. I prodotti da impiegare i questo trattamento sono soprattutto rameici.
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