Come si pota un bonsai?
Vorrei capire per bene i periodi i metodi e come fare per tenere vivo questo splendido tipo di vegetazione.! Grazie !
Gentile Miki,
i bonsai sono alberi e arbusti che vengono coltivati cercando di miniaturizzarli, per ottenere piante di dimensioni minuscole, che mantengano la maestosità dei grandi alberi dei parchi cittadini; per fare questo si praticano varie cure colturali molto particolari, tra cui la potatura è sicuramente una delle principali.
Chiaramente è possibile bonsaizzare qualsiasi pianta, albero, arbusto, rampicante, e anche le piccole perenni ed alcune bulbose; per questo motivo non è possibile indicare una sola e unica metodologia di potatura.
In linea generale nei bonsai si evidenziano due principali tipi di potatura: la potatura di formazione e la potatura di mantenimento.
Tramite la potatura di formazione andremo a formare la chioma della nostra pianta nella forma da noi scelta, spesso allineata a particolari stili di bonsai (ad esempio a scopa rovesciata, o litterati, o eretto formale), tali stili sono codificati e precisi, e si ripetono nei secoli, perpetuati dalle varie scuole di bonsai. Questo tipo di potatura è necessario per fare in modo che una pianta ancora giovane assuma rapidamente l’aspetto di un albero vetusto: ramificazioni ben definite e perpendicolari al terreno, ad esempio; o un portamento che ricordi quello delle piante di alta montagna, battute dai forti venti presenti sulle creste.
Questo tipo di potatura in genere è abbastanza vigorosa, e con essa si possono anche rimuovere ampie parti della chioma, soprattutto se il nostro bonsai è giovane e lo dobbiamo ancora formare quasi completamente; per questo motivo la potatura di formazione si pratica durante periodi di riposo vegetativo, come ad esempio l’autunno, o la fine dell’inverno, dipende dalla pianta che stiamo coltivando. Chiaro che, più il bonsai invecchia, e più la sua forma sarà ormai palese, e quindi la potatura di formazione diverrà, col passare degli anni, sempre meno importante.
La potatura di mantenimento invece è utile per assecondare, nel corso dell’anno, lo sviluppo delle ramificazioni secondo lo stile da noi prescelto, o secondo i nostri gusti; questo tipo di potatura si effettua quindi sempre, per tutto l’arco dell’anno, ogni volta che la nostra pianta sviluppa nuove ramificazioni di qualsiasi tipo.
La potatura di mantenimento non è molto vigorosa, e spesso consiste semplicemente nella cimatura dei nuovi rami, lasciando ad essi soltanto due o tre foglie.
Questo tipo di potatura è utile anche per mantenere un fogliame di dimensioni minute e per fare in modo che gli internodi tra le foglie siano corti, e quindi la vegetazione rimanga più compatta.
L’entità e la frequenza delle potature di mantenimento dipendono dalla specie di pianta che stiamo coltivando: se si tratta di un rampicante dovremo potarlo anche ogni due o tre giorni in primavera; se si tratta di una conifera è probabile che i nostri interventi siano sporadici.
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