zelkova e ulmus
Desidererei sapere se il bonsai zelcova e ulmus è la stessa pianta. Grazie
Gentile Carla,
gli alberi del genere ulmus e quelli del genere zelkova appartengono a due generi differenti, in effetti però si tratta di due generi appartenenti entrambi alla famiglia delle Ulmacee, sono quindi strettamente imparentate, e questo si nota sia nell’aspetto, sia nelle esigenze colturali.
Entrambi i generi vengono utilizzati per preparare dei bonsai, e quindi in linea generale capita di trovare degli ulmus e delle zelkove denominai con il termine comune olmo, anche se spesso le zelkove vengono chiamate olmi Giapponesi.
Le zelkove sono alberi, diffusi in Asia e in Europa meridionale; ne esistono meno di dieci specie, sia a foglia caduca sia semi sempreverdi, ovvero perdono le foglie solo in caso di clima inclemente; hanno fogliame abbastanza minuto, e si prestano molto ad essere allevate come bonsai.
Gli olmi sono invece alberi a foglia caduca, diffusi in Europa e in Asia, comunemente coltivati in tutta Europa come alberi nei parchi e come alberature stradali.
La confusione tra olmi e zelkove deriva anche dal fatto che i bonsaisti tendono a coltivare specie con foglie particolarmente minute, come ulmus parvifolia, e zelkova serrata (o zelkova nire), che hanno molte similitudini fisiche tra di loro.
Gli olmi sono alberi da esterno, e anche se coltivati come bonsai vanno tenuti all’aperto, in giardino; avendo vasi molto piccoli, che possono venire completamente congelati dal freddo, durante i mesi invernali è consigliabile posizionare i vasi in una zona riparata dal gelo, e soleggiata; oppure si copre il vaso con dell’agritessuto, in modo da preservare il terreno dalle gelate più intense e persistenti; le zelkove, soprattutto zelkova nire (la più specie più diffusa in Italia come bonsai), sopportano molto bene la siccità e tendono a mantenere il fogliame se coltivate a temperature miti; per questo motivo spesso queste ulmacee vengono coltivate come bonsai da appartamento.
Coltivandole in casa è bene mantenere alta l’umidità ambientale, vaporizzando spesso la chioma; mentre le annaffiature andranno diradate durante i mesi freddi, anche se in caso il clima è caldo; questo perché le poche ore di luce solare giornaliera (ovvero le giornate molto brevi) spingono gli alberelli ad andare in semi riposo vegetativo, anche se il clima è tiepido e mite, con temperature vicine ai 20°C.
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