Croco - Crocus vernus

Generalità

I crochi sono piccole bulbose perenni, diffuse in natura in Europa, nord Africa e Asia, soprattutto nelle zone collinari o montuose; esistono circa ottanta specie di crocus, di cui circa trenta sono coltivate; ci sono testimonianze della coltivazione dei crocus provenienti da dipinti cretesi e di origine romana, quindi il croco è tra le piante ornamentali che vengono coltivate da più tempo in Europa. Tra le varie specie coltivate in giardino, la maggior parte fiorisce tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, ma non mancano specie a fioritura autunnale. Oltre alle specie botaniche, sono disponibili ovviamente svariati ibridi, selezionati in genere per il colore molto vivace o la dimensione dei fiori. I bulbi di crocus sono di dimensioni abbastanza contenute, e in genere non superano i 5-7 cm di diametro, con forma ovale, e sono ricoperti da alcuni strati di membrane papiracee, tra cui le più esterne sono spesse divise in filamenti. Il fiore in molti casi compare prima delle foglie, e sboccia direttamente dal bulbo; una lunga parte tubolare, molto sottile, si suddivide in cima in sei tepali colorati; i crochi sono di colore giallo, bianco, viola, o anche striati e variegati. LE foglie sono molto sottili, simili a fili d’erba, leggermente spesse, lucide, ricoperte da una cuticola protettiva; al centro la foglia è suddivisa in due parti da una scanalatura bianca, la pagina superiore è verde scuro, quella inferiore è chiara; in genere un singolo bulbo produce uno o due fiori e circa 8-10 sottili foglie.
Croco

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Comuni specie di crocus: Crocus laevigatus

Crocus laevigatus Croco di origini Greche, diffuso nelle isole dell’Egeo; la fioritura di questo croco avviene in autunno, ma un clima caldo ed asciutto durante l’autunno può ritardare la fioritura fino a dicembre o gennaio, e non è infrequente che alcuni bulbi attendano l’inverno inoltrato per produrre i loro fiori. Le dimensioni sono abbastanza minute, i fiori sono candidi, e sbocciano prima che la pianta produca le foglie, sembrano quindi spuntare direttamente dalla nuda terra. Molto spesso i fiori presentano striature viola o più scure, che dividono circa a metà i tepali nella parte terminale. Molto spesso la gola del fiore appare di un intenso colore giallo oro, che spicca sul resto del fiore bianco; anche stami e pistilli sono bianchi. La varietà “fontenayi” risulta profumata, fatto abbastanza infrequente nei crocus. Il nome laevigatus di questo crocus deriva dal fatto che i bulbi sono ricoperti da membrano lucide e compatte, che donano un aspetto lucido e liscio.

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Crocus sativus

Crocus sativus Il crocus sativus è uno dei crochi di dimensioni maggiori, i fiori appaiono in ottobre, e raggiungono i 20-30 cm di altezza; sono di colore violetto o anche malva, e presentano numerose striature; la parte alta del fiore è molto allargata, e presenta una scura gola viola; gli stigmi di questo crocus sono molto allungati, quasi carnosi, e una volta raccolti ed essiccati danno origine allo zafferano. In concomitanza con la fioritura, o dopo che il fiore è sbocciato, il bulbo produce anche alcune sottili foglie, che rimarranno fino a primavera. Questo croco viene coltivato da millenni nella zona mediterranea e mediorientale; si tratta di una specie fertile, che viene propagata soltanto attraverso la divisione dei bulbi, perché i frutti non producono semi fertili. Questa caratteristica indica svariate probabili ibridazioni, avvenute nel corso dei secoli di coltivazione dello zafferano. Si tratta di uno dei crochi di più difficile coltivazione, necessita di estati calde ed asciutte, e autunni freschi e piovosi; predilige terreni calcarei, ricchi di materia organica, esposti completamente al sole. In Italia, le maggiori coltivazioni di zafferano si hanno in Sardegna e in Abruzzo. Contrariamente alla maggior parte degli altri crocus, non sopportano temperature inferiori ai -10°C, e preferiscono venire posti a dimora ben in profondità nel terreno, fino a 10-15 cm.


Crocus speciosus

Crocus speciosus Specie originaria della Grecia e della Turchia, il crocus speciosus produce i suoi fiori prima del fogliame, che appare ben dopo la fioritura, in pieno inverno; i fiori di questo crocus cominciano a svilupparsi a fine estate, non appena il clima torrido lascia il passo alle prime piogge che annunciano l’autunno che si avvicina; purtroppo questa caratteristica causa spesso fioriture assai brevi, in quanto i fiori, sorretti da una parte tubolare sottilissima, che raggiungono i 20 cm di altezza, spesso vengono rovinati irreparabilmente dalle piogge intense. I fiori sono abbastanza grandi, di colore bianco, con sottili striature che li disegnano come ampie ragnatele, di colore blu, viola o lilla; gli stami sono giallo oro. Fortunatamente, ogni singolo bulbo, può produrre anche molti fiori, sfidando le prime intemperie autunnali. Le foglie sono sottili, di colore verde scuro, e ricordano un piccolo ciuffo di erba.


Crocus chrysanthus

Crocus chrysanthus Croco a fioritura primaverile, o meglio tardo invernale, di origine turca; questi crochi sono di piccole dimensioni, e spesso appartengono a questa specie (o ibridi della stessa) i crochi che vediamo nei giardini o nei vasi sui terrazzi. I fiori appaiono a fine inverno, sbocciando spesso attraverso la neve dell’ultima nevicata invernale, assieme alle sottili foglie verdi, viene infatti spesso chiamato croco della neve. La specie tipo ha fiori di colore giallo oro, alti pochi centimetri, a forma di coppa; esistono ibridi candidi, con gola gialla, o anche gialli con striature scure, o bianchi con striature lilla. Pianta molto prolifica, da un singolo piccolo bulbo possono venire prodotti numerosi fiori. Molto utilizzato per l’inselvatichimento, forma densi tappeti di fiori e foglie. Bulbo di coltivazione facilissima, non soffre il freddo invernale e neppure il caldo estivo.


Crocus flavus

Chiamato anche crocus aureus, questo croco produce piccoli fiori di colore giallo oro, molto intenso, che non superano i 7-10 cm di altezza; la fioritura avviene a fine inverno, dopo le ultime gelate, e i fiori sbocciano assieme alle foglie. Questi crocus, di piccole dimensioni, vengono spesso posti a dimora in gruppi, per aumentare l’effetto scenico della fioritura. Si utilizzano spesso, assieme alle varietà cultivar o ibride, per l’inselvatichimento, in quanto sono piante a bassa manutenzione, che non temono il gelo o il caldo estivo. I crocus flavus sono originari dell’Europa orientale, dalla Romania fino alla Turchia. Sono tra i crochi di più facile coltivazione, e spesso tendono a divenire invasi, è quindi consigliabile porli a dimora nel tappeto erboso piuttosto che nelle aiole, dove potrebbero prendersi nel corso degli anni troppo spazio.


Crocus sieberi

Crocus di piccole dimensioni, originario della zona balcanica; produce fiori tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, ed esistono numerosissime cultivar; i fiori sbocciano assieme alle foglie, e sono di colore lilla, con gola giallo oro; esistono varietà a fiore candido, o anche con i tepali esterni viola e quelli interni bianchi. Tipicamente le varietà di crocus sieberi presentano colorazione varia, ma sempre nei toni del lilla o del viola, con zonature o variegature più scure o più chiare. Anche questi crochi sono molto adatti alla naturalizzazione, e trovano quindi spesso posto sparsi qua e là nel tappeto erboso. Si coltivano anche in vaso. Alcune varietà sono tricolori, ovvero la gola gialla è sormontata da un anello candido e il resto del tepalo è viola o lilla, molto decorativi.


Crocus versicolor

Crocus versicolor Croco presente in natura in Italia settentrionale e in Francia, fiorisce in tardo inverno o inizio primavera; i fiori sono bianchi, lilla o viola, e presentano numerose striature scure nella parte esterna dei tepali e vistosa gola gialla. I bulbi sono facilmente riconoscibili, perché le guaine che li ricoprono sono suddivise in filamenti, piuttosto che presentarsi compatte. I fiori non sono molto grandi e non superano i 7-10 cm d altezza, ma spesso presentano un delicato profumo; di facile naturalizzazione, spesso i fiori di crocus versicolor mostrano caratteristiche differenti, anche all’interno della stessa popolazione; non è infrequente quindi avere una macchia di crocus versicolor di colori leggermente differenti, con alcuni fiori profumati e altri no.


Crocus vernus

Il crocus vernus è una specie originaria dell’Europa, ancora molto diffusa in natura, anche in Italia, lungo le colline dell’arco alpino e nei pascoli soleggiati montani; i fiori sono di colore bianco, lilla o striati e sono una delle specie che è stata maggiormente ibridata in Olanda; per questo motivo, la gran parte ei bulbi di croco che troviamo in vivaio hanno i crocus vernus tra i progenitori. Le dimensioni sono minute, non superano i 10 cm di altezza, e i fiori sbocciano, assieme alle foglie, a inizio primavera, a volte anche a fine inverno, quando il clima è mite. Prediligono posizioni soleggiate e sono molto facili da coltivare, anche in vaso. Si utilizzano molto per la naturalizzazione e l’inselvatichimento, nelle aiole o nel tappeto erboso. Esistono varietà di grandi dimensioni, con fiori decisamente molto vistosi.


Coltivare i crocus

Coltivare i crocus Tra le bulbose cosiddette autunnali in effetti non esistono bulbi di difficile coltivazione, ma in particolare i crocus sono decisamente piante a bassa manutenzione: la maggior parte delle specie e varietà vanno semplicemente poste a dimora nel tappeto erboso o nelle aiole, e ogni anno ci doneranno sempre più fiori.

Per ottenere nuovi bulbi e fiori sempre grandi e colorati è comunque opportuno porre a dimora i crocus in un buon terreno abbastanza fertile, a cui mescoleremo poco stallatico e del terriccio di foglie, per migliorare l’impasto. Fondamentale è che il terreno risulti decisamente molto ben drenato, perché l’acqua stagnante risulta dannosissima per i bulbi, e spesso causa lo svilupparsi di muffe e funghi che possono risultare fatali. I bulbi di crocus si pongono a dimora in autunno, o anche a fine estate (soprattutto se stiamo ponendo a dimora piante a fioritura autunnale), quando il caldo estivo lascia il passo al fresco e umido autunnale. La gran parte delle specie e varietà predilige il sole pieno, ma se viviamo in zone costiere o molto a sud, è conveniente posizionarli a mezz’ombra, in modo che in pena estate non si trovino esposti al caldo sole rovente del Mediterraneo. Non temono il gelo, e neppure il caldo estivo, visto che la gran parte ei crocus riescono a fiorire anche durante le ultime nevicate di febbraio, mentre in estate in genere sono in completo riposo vegetativo. La profondità di impianto dipende molto dalla specie e dal clima del luogo in cui viviamo; crocus sativus necessita di almeno 10-15 cm di profondità, mentre crocus vernus cresce bene anche se piantato a soli 5-7 cm al di sotto del suolo; in genere i crocus si pongono a dimora a circa il triplo del loro diametro, lasciandoli spaziati di circa il doppio del loro diametro. Possiamo posizionarli in vaso, o in piena terra; nelle aiole in gruppi, o anche singolarmente e ben divisi lungo il tappeto erboso, per dare l’idea di piante naturali, come si sviluppano lungo i pascoli alpini.


Annaffiare i crocus

Lo sviluppo di queste piante è legato strettamente all’umidità ambientale: nei periodi siccitosi i crochi rimangono in completo riposo vegetativo; non appena cade qualche goccia di pioggia, ricominciano a produrre radici, e spesso anche fiori e foglie. Quando poniamo a dimora i crocus in giardino, completamente esposti alle intemperie, le annaffiature non saranno assolutamente un nostro problema, in quanto i nostri piccoli bulbi si accontenteranno dell’acqua fornita dalle piogge, senza richiedere ulteriori annaffiature. Nel caso in cui si decida invece di coltivare questi bulbi in vaso, e il contenitore venga tenuto in una zona in cui non riceve l’acqua delle piogge, dovremo annaffiare noi i nostri bulbi. Le annaffiature si forniscono quando il clima risulta umido anche all’aperto, quindi in autunno e in primavera, evitando sempre di mantenere il terreno molto bagnato, è sufficiente inumidirlo, con circa un bicchiere d’acqua a settimana per ogni singolo vaso. Non appena vediamo che le piante germogliano, possiamo annaffiare leggermente, continuando fino a che le foglie non disseccano, in estate o in primavera; Sicuramente, risulta molto più semplice esporre i vasi alle intemperie, perché la natura è molto più brava di noi nel ricordarsi di annaffiare le piante. In primavera, in febbraio-marzo, spargiamo attorno alle piante del concime granulare a lenta cessione, che si scioglierà gradualmente con le piogge.

I crocus tendono naturalmente ad auto seminarsi o a produrre bulbilli; se quindi poniamo a dimora questi bulbi in vaso, o anche in una piccola aiola, sarà opportuno, ogni 3-4 anni, dissotterrarli, f ine estate, e dividerli, in modo da garantire ad ogni bulbo il giusto spazio; altrimenti progressivamente tenderanno a soffocarsi, smettendo di fiorire.


Propagare i crocus

Molte specie e varietà ibride di crocus producono piccole capsule contenenti semi rossicci; tali semi possono venire seminati, in autunno, in semenzaio caldo, in modo da permettere alle future piante di svilupparsi in luogo protetto, prima di porle a dimora all’aperto. Se abbiamo prelevato i semi da bulbi di varietà ibride, quasi sicuramente otterremo nuove piante con fiori di colori vari. Le giovani piante difficilmente fioriscono prima di aver raggiunto i 2-3 anni di età, per questo motivo spesso si preferisce propagare i bulbi per divisione degli stessi, o prelevando i bulbilli; dissotterrando a fine estate i bulbi di crocus dell’anno precedente, troviamo con facilità piccoli bulbi attaccati al bulbo originario; tali bulbilli possono venire prelevati, e piantati singolarmente, in modo da permettere loro di svilupparsi; nell’arco di uno o due anni saranno di dimensioni sufficientemente grandi per cominciare a fiorire. I bulbi di crocus sono spesso piante vendute a prezzo abbastanza basso, e di facile reperimento i vivaio, per questo motivo capita spesso che li si coltivi in vaso, scartandoli a fine stagione di fioritura, per sostituirli l’anno successivo con nuovi bulbi. Invece di adottare questo metodo, è possibile dissotterrare i bulbi in primavera inoltrata, quando il fogliame comincia a deteriorarsi, e conservarli in luogo fresco, asciutto e buio, fino all’arrivo del fresco autunno.


Croco - Crocus vernus: Malattie e parassiti

crocus Come tutte le piante, anche il crocus può essere attaccato da parassiti e può venire colpito da malattie tipiche delle piante. A causa della sua spiccata predilezione per i terreni umidi, può incorrere con maggior ragione e frequenza nell’attacco di malattie fungine. Per questo, è bene trattare la pianta con agenti fungicidi per permettere una sana e florida crescita: meglio prevenire ed evitare di dover soccorrere il crocus quando ormai sarebbe troppo tardi. I petali e le foglie possono essere inoltre attaccate da insetti e parassiti, per questo è bene effettuare un trattamento preventivo con agenti antiparassitari. Questi devono essere fatti prima e durante la fioritura, mentre l’agente fungicida va applicato esclusivamente prima della fioritura e mai durante lo schiudersi dei boccioli.