magnolia stellata
buonasera, sono un giardiniere e da un po’ di tempo mi è venuta questa idea di mettere un fiore di magnolia stellata dentro una bottiglia di grappa, considerando che il suo profumo è molto delicato pensavo che potrebbe riuscire molto bene! Ciò che mi chiedo è se si può fare... non è che per caso è velenosa!!!potete aiutarmi? Grazie in anticipo!
Gentile Rudy,
le magnolie sono un genere che conta numerosi alberi, sempreverdi e a foglia caduca; tra le tante specie ce n’è anche una utilizzata da secoli nella farmacopea cinese, che ne utilizza gli estratti della corteccia, che contengono magnoliolo, una sostanza dalle forti proprietà antisettiche e antidepressive; altri tipi di principi attivi nelle magnolie non si conoscono, ma tradizionalmente non viene ritenuta una pianta tossica, quindi ritengo che i
fiori di magnolia stellata non siano dannosi per la salute.
In effetti dai fiori di magnolia stellata si estrae già il profumo, che viene utilizzato in cosmetica, e non in cucina, forse perché è eccessivamente intenso.
Puoi provare a renderlo meno aggressivo utilizzando dei fiori appassiti piuttosto che fiori freschi.
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La Magnolia stellata, dopo la Magnolia grandiflora, è la varietà di magnolia più diffusa nei nostri giardini. Questa pianta è molto apprezzata per la sua bellissima fioritura e per il suo portamento. Questa pianta non supera infatti i 3 metri di altezza ed è facile da gestire e da formare con dei semplici e rapidi interventi di potatura. I fiori di questa che sono solitamente color bianco o color rosa, sbocciano sulla pianta prima delle foglie creando un bellissimo effetto di colore quando gran parte del giardino è ancora in riposo vegetativo ed i colori vivaci scarseggiano. Avvenuta la fioritura, la pianta si riempie di foglie verdi dalla forma lanceolata e dal colore chiaro.
Per quanto riguarda le temperature la magnolia stellata ha bisogno di essere posizionata in un luogo aereo e luminoso poichè ama il sole e la luce. Le temperature invece devono essere non troppo rigide in inverno anche se sopporta senza problemi dei periodi di gelo con diversi giorni sotto lo zero termico.
Il terreno ideale per questa pianta è un substrato ricco e drenato, nel quale ci sia abbondanza di sostanza organica e possibilmente neutro.
LA MAGNOLIA STELLATA IN BREVE |
Altezza e larghezza massime | 3x3,5 m |
Rusticità | fino a -15°c, a riparo da venti freddi |
Fioritura | marzo-aprile |
Messa a dimora | autunno |
Esposizione | sole- mezz’ombra (base all’ombra) |
Terreno | profondo, ricco in materia organica, drenato |
pH suolo | da neutro a subacido |
Irrigazioni | abbastanza frequenti, terreno sempre fresco |
Utilizzo | esemplare isolato, boschetti, siepi, grande vaso |
Propagazione | semina, talea, margotta |
Parassiti, malattie, fisiopatie | resistente, alle volte clorosi fogliare |
Potature | non necessarie |
Concimazioni | stallatico e granulare per acidofile |
La magnolia stellata è un arbusto o piccolo albero originario del Giappone. Venne introdotta in Europa nel 1878 e prende il nome dal botanico francese Pierre Magnol. È una tra le magnolie più popolari e diffuse nei giardini in virtù delle sue dimensioni modeste, della crescita lenta (che rende molto esigua la manutenzione) e la sua abbondante fioritura. Può rallegrare gli spazi verdi come esemplare in piena terra, ma anche balconi e terrazzi, se cresciuta in grandi vasi.
Proviene dai boschi sulle pendici del Fujiyma, ma si sospetta che la sua origine sia ibrida, visto che le piante nate da seme raramente conservano le caratteristiche peculiari dei genitori.
È un arbusto molto ramificato, compatto, che può raggiungere al massimo i 4 metri di altezza. Ha foglie lunghe e strette e corteccia estremamente aromatica. I fiori, anch’essi profumati, hanno forma di stella, con molti petali, nei colori dal bianco al rosa acceso. Vengono prodotti anche da esemplari giovanissimi e per questo la coltivazione dà soddisfazione già dai primi anni.
Questo arbusto, per crescere al meglio, necessita di un’esposizione a sole- mezz’ombra. Se viviamo nel Centro- Sud è caldamente consigliato metterla a dimora in maniera che le radici restino ombreggiate almeno durante il pomeriggio: il suolo si manterrà più fresco e dovremo ricorrere meno frequentemente a irrigazioni.
La magnolia stellata è abbastanza rustica, visto che sopporta agevolmente i -15°C. È però sensibile ai venti freddi, in particolare alla fine dell’inverno, quando si stanno formando i boccioli fiorali: potrebbero infatti rovinarsi definitivamente. Se viviamo nelle regioni settentrionali o in aree alpine è bene scegliere per lei una collocazione presso un muro o spostare il vaso dove risulti riparato. In alternativa, per piccoli esemplari, si può ricorrere ad una copertura con tessuto-non tessuto.
Le magnolie provengono da aree boschive con terreni vulcanici. Sono pertanto tutte piuttosto sensibili alla presenza di calcare a livello delle radici.
La stellata sotto questo punto di vista è meno delicata di altre, ma è sempre bene fornirle un terreno profondo, ricco e drenato, con un pH da neutro a subacido. I suoli argillosi vanno evitati o pesantemente ammendati con terra di bosco, torba e stallatico stagionato. Creiamo sul fondo anche uno spesso strato drenante con della ghiaia.
La distanzia ideale tra un esemplare e l’altro, per chi volesse creare una siepe, è di circa 120 cm.
Nel maneggiare il pane di terra poniamo attenzione a non rompere le radici, carnose, ma fragili. Lavoriamo possibilmente in autunno, cosicché la produzione fiorale non venga disturbata.
Scegliamo un contenitore leggermente più grande del pane di terra (almeno 40 cm di diametro e profondità). La composta ideale si può produrre mescolando al 50% terra da giardino con terriccio per acidofile o di bosco. Curiamo particolarmente lo strato drenante.
Il rinvaso si effettua ogni due-tre anni, in autunno.
Il suolo deve apparire sempre fresco e leggermente umido, ma mai completamente bagnato. Al Centro-Nord, in piena terra, è necessario intervenire solamente in estate. Al Sud, e in vaso, controlliamo frequentemente lo stato del terreno e non lasciamolo mai asciugare troppo. Una buona pacciamatura può venire in nostro aiuto durante i periodi più caldi.
Utilizziamo possibilmente acqua piovana, demineralizzata o lasciamola decantare almeno per un giorno prima della somministrazione.
Non è una pianta avida di nutrimento, ma è utile in autunno, anche per migliorare la tessitura del terreno, spargere abbondante stallatico pellettato o sfarinato, molto stagionato, e torba alla base, da incorporare poi con una leggera zappettatura verso marzo. Durante questa operazione possiamo anche inglobare un po’di concime granulare per acidofile.
In questa magnolia è più rara che in altre, ma può causare crescita e fioritura stentate. Il primo sintomo è la decolorazione delle foglie, con nervature verdi in evidenza. Si può rimediare impiegando solo acqua piovana o decalcificata per le irrigazioni, , sostituendo tutto o in parte il substrato, distribuendo regolarmene solfato di ferro e, in emergenza, impiegando del ferro chelato.
Questo arbusto non richiede nessuna manutenzione particolare.
Anche le potature sono del tutto accessorie. Si può intervenire, a fine inverno, per eliminare eventuali rami danneggiati o morti.
VARIETÀ
La magnolia stellata è molto apprezzata per la sua resistenza e adattabilità. Per questo gli ibridatori si sono dati da fare per creare numerose cultivar che venissero incontro alle esigenze e ai gusti degli amatori.
• Centennial fiori fino a 14 cm di diametro, bianchi con venature rosate, con fino a 33 petali.
• Rosea king corolle con delicate sfumature rosate.
• Royal star fiori molto grandi, con petali piccoli e numerosi. Prima di schiudersi sono rosa, poi diventano bianchi, creando un bel contrasto. Fioritura tardiva, adatta quindi ad aree fredde (gelano più raramente).
• Rubra con petali rosa scuro
• Shi-banchi rosea fiori rosa doppi
• Waterlily arbusto eretto con fiori bianchi e molti petali, simili a ninfee.
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La magnolia è coltivata soprattutto come pianta da esterno. Essa presenta fiori che si sviluppano solitari e hanno grand
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