Albizia
Il genere albizia è costituito da piccoli alberi, diffusi in Asia, Europa, Australia e nord America; in Italia l’unica specie che viene comunemente coltivata è Albizia julibrissin, anche detta acacia o mimosa ci Costantinopoli, specie molto diffusa ormai in tutto il globo, ritenuta in certe zone una specie invasiva. L’albizia è un piccolo albero, che di norma non supera i 5-6 metri di altezza, producendo un sottile fusto eretto su cui si allarga una fitta chioma semisferica, molto ampia e densa; le foglie sono grandi, pennate, costituite da piccole foglioline ovali, cadono in autunno, e rispuntano all’inizio della primavera.
In primavera inoltrata le albizie producono una spettacolare fioritura, i loro minuscoli fiori, caratterizzati dall’avere la corolla molto più corta degli stami, sono riuniti in mazzi stretti, che danno origine a delle specie di pon pon rosa e giallo, a forma di mezza palla. Un tempo questi alberi venivano spesso confusi con le mimose o anche con le acacie, con cui condividono molte caratteristiche; in effetti hanno una certa parentela con entrambi i generi, facendo parte delle fabacee (leguminose).
Come avviene per tutte le leguminose, anche i semi delle albizie sono racchiusi in sottili silique, come quelli dei fagioli o del cercis, ovvero lunghi baccelli, che rimangono a lungo sull’alberello. I semi di
albizia sono in genere fertili, e non è infrequente trovare piccoli esemplari di
albizia nati da seme ai piedi di alberi adulti.
Questi piccoli alberi, molto decorativi, sono in Italia completamente rustici, ed è probabilmente anche per questo motivo che hanno avuto in passato un grande successo in coltivazione. Si posizionano in zone ben luminose, con almeno alcune ore di luce solare diretta ogni giorno.
Sopportano molto bene il gelo, fino a circa -25°C, ma anche la siccità, il vento, l’inquinamento, la salsedine; in molte città italiane sono state utilizzate nell’arredo urbano.
Gli esemplari adulti, a dimora da almeno alcuni anni, sono alberi autosufficienti, che non necessitano di alcuna cura, in quanto si accontentano dell’acqua delle precipitazioni, e formano una chioma ben equilibrata ed ordinata, che non necessita di formazione. Gli alberelli da poco a dimora possono necessitare di annaffiature estive, sicuramente al momento dell’impianto, ma anche in seguito in caso di siccità prolungata.
Ricordiamo che si tratta di leguminose, quindi in genere non è necessario fornire concimazioni a base di azoto, in quanto le radici dell’albero vivono in simbiosi con batteri azotofissatori, che rendono disponibile alla pianta l’azoto presente nell’aria. A fine inverno è consigliabile asportare dagli esemplari più giovani i rami più sottili, o rovinati dalle intemperie.
Si viviamo in una zona caratterizzata da un clima fortemente caldo e siccitoso in estate, è consigliabile posizionare gli esemplari di albizia in una zona semi-ombreggiata, soprattutto nelle ore più calde del giorno; se invece viviamo in una regione che presenta un clima invernale decisamente molto freddo, per periodi molto prolungati di tempo, con gelate anche verso la fine dell’inverno, allora è bene posizionare l’albizia in una zona leggermente protetta dal vento freddo.
Ricordiamo che si tratta di un albero non molto grande, ma che produce una chioma molto allargata, per questo motivo, al momento dell’impianto, ricordiamo di posizionare l’alberello dove possa tranquillamente sviluppare la sua chioma, quindi ad almeno alcuni metri di distanza da altri alberi o da costruzioni .
A fine inverno si usa concimare le piante in via di fioritura, interrando attorno al fusto piccole quantità di stallatico ben maturo.
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Alcuni anni or sono buona parte delle albizie poste a dimora nei giardini e nelle aiole cittadine di gran parte delle regioni della pianura Padana vennero attaccate da un piccolo insetto, appartenente al genere psylla, che attaccò tali alberi in maniera massiccia e pesante, tanto da ucciderne una buona percentuale; si salvarono solo gli alberi più robusti e sani, e quelli meglio curati, che ricevevano annaffiature e ombra in estate.
Molto probabilmente un attacco così massiccio e repentino, verificatosi solo su una varietà di piante (o almeno, solo sulle albizie divenne molto evidente), venne causato da vari eventi concomitanti; il primo dei quali dovuto probabilmente ad una anomala diffusione di questi insetti, a partire da alcune zone vinicole del trentino. Oltre a questo si trattò di un periodo durato alcuni anni, con inverni particolarmente lunghi, con gelate tardive, e estati molto siccitose, accompagnati da primavere ed autunno non eccessivamente piovosi; tutti questi elementi insieme contribuirono alla proliferazione smodata delle psylle, ed alla totale incapacità delle albizie di difendersi dai parassiti.
Albizia in breveNome: Albizia julibrissin, albizzia julibrissin, acacia o mimosa di Costantinopoli
Famiglia: Fabaceae
Genere: Albizia
Tipo di pianta: Arbusto
Vegetazione: Vivace
Fogliame: Caduco
Portamento: Eretto
Uso: In siepi o pianta isolata
Altezza a maturità: 5-6 metri
Velocità di crescita: Lenta
Malattie e parassiti: Psilla, cocciniglia
Temperatura: Resiste al caldo estivo e al freddo invernale (anche a temperature inferiori allo 00 C)
Negli anni successivi sembra che tali infestazioni non si siano più verificate; in ogni caso se la vostra albizia dovesse manifestare evidenti segni di infestazione di parassiti, con grandi quantità di melata che cadono dalla chioma, con insetti volanti evidenti sulla pagina inferiore delle foglie, e molte foglie sofferenti che ingialliscono in piena estate, è bene porre subito rimedio. Purtroppo la psylla è un insetto difficile da debellare con i comuni insetticidi, in quanto riveste le uova e le larve di una sostanza cerosa, che le mantiene appiccicate alle foglie; per questo motivo, prima di utilizzare un insetticida, si “lava” la pianta utilizzando acqua e sapone potassico, o sapone molle, in modo da esporre tutti gli stadi dell’insetto all’insetticida. Qualsiasi intervento insetticida in giardino si pratica solo ed esclusivamente quando non ci sono fiori in pieno sviluppo, altrimenti i trattamenti divengono dannosi anche per gli insetti utili; e questo avviene anche per i trattamenti praticati con prodotti utilizzati in agricoltura biologica.
Piantate l'albizia in autunno o in primavera, ma scegliete la primavera se nel luogo in cui abitate l'inverno è rigido, poiché rischiereste di veder morire la pianta a causa delle gelate invernali.
È preferibile che la coltivazione dell’albizia avvenga in piena terra e non in vaso, soprattutto nelle regioni con clima caldo-umido. Il terreno deve essere drenante e il luogo soleggiato poiché l'albizia ama la luce. Se abitate in una zona in cui l'inverno è piuttosto rigido, scegliete una posizione al riparo dai venti freddi.
Potete trovare in commercio delle piante da acquistare sia nei vasi, sia in zolla sia a radice nuda. Scegliete il luogo adatto e scavate un buco di circa 60 cm di diametro e di profondità. Se il terreno è povero, provvedete a mettere dell'humus in quantità sufficiente. Ricordatevi che l'albizia raggiunge dimensioni notevoli, perciò ponete la pianta ad almeno 5 m di distanza dagli altri alberi.
Nella fase della crescita, fino ai due anni, l'albizia è particolarmente sensibile alle variazioni di temperatura e alle gelate, perciò nel periodo invernale realizzate una pacciamatura intorno alla base della pianta. E se le temperature sono molto rigide è consigliabile coprire anche la chioma con un telo. Durante l'estate, nei primi due anni, è opportuno proteggere la cima per evitare che i giovani germogli siano bruciati dal sole.
La potatura dell'albizia si rende necessaria nel periodo di formazione, che si effettua all'inizio della primavera (in genere a marzo). Le potature diventeranno sempre più rare nell'albero adulto.
La
potatura di formazioneha lo scopo di selezionare e favorire la crescita dello stelo più robusto, che diventerà il tronco della pianta. Scegliete lo stelo più dritto e più robusto; inoltre non dimenticate di provvedere la pianta di due tutori piuttosto solidi per favorire lo sviluppo di un fusto eretto, ed evitare che la pianta possa essere danneggiata dal vento. Eliminate gli altri steli più deboli e i rami laterali. Lasciate crescere lo stelo e, quando avrà raggiunto l'altezza che considerate adatta, tagliate la cima e lasciate i rami laterali che si svilupperanno spontaneamente.
Per favorire la
formazione di una chioma emisferica, eliminate i rami a crescita verticale e i rami che si incrociano o si sovrappongono: progressivamente noterete che la vostra albizia assumerà una forma a ombrello.
Se l'albizia raggiunge dimensioni molto ampie in larghezza, non siate troppo severo con i tagli poiché la pianta reagisce male, perciò intervenite praticando interventi su più anni consecutivi invece di eliminare troppi rami in una sola volta. Effettuate i tagli in estate in modo che non vi sia difficoltà nella cicatrizzazione.
La coltivazione dell'albiziaColtivazione: Facile
Manutenzione: Limitata
Esposizione: Soleggiata
Terreno: Calcareo, sabbioso, roccioso
Pulizia/potatura: Potatura di formazione. Potatura non necessaria nella pianta adulta: eliminate solo i rametti secchi o rovinati, oppure i polloni che si sviluppano vicino al tronco.
Necessità idrica: Scarsa
Umidità suolo: Drenante
Concimazione: Fine inverno-inizio primavera per favorire la fioritura.
Moltiplicazione: Semina, talea
Se coltivate l'albizia in vaso, ricordatevi di innaffiarla regolarmente. Mentre la pianta in piena terra ha bisogno di essere innaffiata solo se l'estate è particolarmente calda e secca: vi accorgerete che la pianta necessita di acqua dalle foglie ingiallite a causa dell’eccessiva siccità.
L'albizia non ha bisogno di concimazioni periodiche, ma per migliorare la fioritura potete porre intorno al fusto dello stallatico maturo a fine inverno oppure somministrare del concime in primavera.
L'albizia si può riprodurre per semina, per pollone radicato e per talea, ma in quest’ultimo caso le probabilità di successo sono limitate. La semina in genere avviene spontaneamente, e in questo caso l'albizia può diventare perfino infestante.
Per semina
La
riproduzione per semina è il modo più economico per avere numerose piantine. Tuttavia, dai semi non si ottiene sempre la stessa varietà di pianta, perciò dovrete innestarla se avete delle preferenze. Se coltivate già l’albizia e intendete ottenere delle giovani piante dai semi, recuperate i semi a fine autunno quando ormai sono essiccati, ma prima che si disperdano a causa dell’apertura dei baccelli. I semi devono essere conservati al buio, in un luogo fresco e asciutto.
La
semina sarà effettuata l’anno successivo, a primavera inoltrata, quando la temperatura avrà raggiunto almeno i 20 0C-25 0C. Per facilitare la riproduzione, prima della semina lasciate i semi nell’acqua per qualche giorno.
Per taleaLa riproduzione per talea avviene nel periodo estivo utilizzando dei rametti semilegnosi, ma questo metodo è di difficile riuscita.
Il calendario dell'albiziaSemina: Primavera (temperatura tra 20°C-25°C)
Messa a dimora: Primavera o autunno (nelle aree miti in cui sono assenti le gelate anche nel periodo invernale)
Fioritura: Luglio-agosto