Lagerstroemia indica
Arbusto o piccolo albero a foglia caduca, originario dell'Asia, questa pianta può raggiungere i 7-10 metri di altezza. Il fusto è eretto e sottile, spesso la pianta sviluppa più tronchi paralleli con corteccia chiara, liscia, che generalmente tende a sfogliarsi con l'età. La chioma della lagerstroemia è tondeggiante, allargata, non molto densa con foglie ovali, allungate, di colore verde scuro, che divengono aranciate in autunno, prima di cadere.
In estate all'apice dei rami le Lagerstroemia indica producono lunghe pannocchie di fiori di colore bianco, rosato o lilla. Questi piccoli alberi sono molto diffusi nei giardini, ed anche nelle alberature stradali; durante l'inverno la pianta si spoglia completamente ed è una tra le ultime piante a germogliare in primavera.
Le specie di
lagestroemia sono circa ottanta, ne esistono anche di molto più imponenti, come Lagerstroemia speciosa, che raggiunge i 20-25 metri di altezza, ma teme leggermente il freddo; Lagerstroemia nana è invece un piccolo arbusto, che raggiunge i 50-90 cm di altezza.
Porre a dimora la lagestroemia in un luogo soleggiato, o a mezz'ombra; questo albero non teme il freddo e sopporta senza alcun problema il caldo estivo e l'inquinamento ambientale. L’esposizione ideale è pieno sole o, al massimo, la mezz’ombra. Sono comunque piante poco esigenti e difficilmente si ammaleranno.
Certamente dare loro un’esposizione luminosa favorirà una abbondante fioritura e dei bei colori autunnali del fogliame.
Famiglia e genere | Lythraceae, circa 30 specie |
Tipo di pianta e portamento | Alberi o cespugli spoglianti |
Esposizione | Sole, mezz’ombra |
Rusticità | sì |
Terreno | argilloso, ricco e di buon impasto |
Colori | Rosa, violetto, bianco, fuscia |
Fioritura | Settembre-ottobre |
Altezza | Da 2 a 7 metri |
Coltura | Facile |
Propagazione | Seme, margotta, talea |
Usi | alberature |
La prima legerstroemia venne introdotta in Europa alla metà del 1700 e proveniva dalla Cina. Si diffuse molto velocemente grazie alle sue qualità estetiche. In Asia è comunemente utilizzato per la produzione di legname: infatti quello di questa pianta ha il pregio di non venir attaccato dagli insetti, di essere molto compatto e di avere un colore rossiccio molto apprezzabile.
E’ endemica di tutta l’Asia orientale, dalla Cina all’Australia. E’ diffusa però anche nelle Americhe. Linneo, quando la battezzò, volle rendere omaggio ad un suo amico personale, Lagerstroemia Magnus von Lagerstroem. La specie più diffusa, la
lagerstroemia indica, viene del Giappone, della Corea e della Cina. Si tratta di un albero dal fusto molto liscio, color grigio marrone. Ha foglie alternate, ellittiche di un bel verde scuro (rosse allo spuntare e prima di cadere). Produce fiori a mazzetti (anche se in realtà si tratta di falsi fiori), lunghi anche 20 cm. Con l’andare della stagione produce anche abbondanti semi. Nei soggetti adulti, durante l’autunno e l’inverno, la corteccia si sfalda creando un effetto molto decorativo. Se cresciuta col suo portamento naturale diventa una pianta dalla chioma espansa molto ampia. Spesso però viene fatta crescere ad alberello o a cespuglio.
Per quanto riguarda le annaffiature di lagerstroemia, gli esemplari a dimora da tempo si accontentano delle piogge; gli esemplari giovani possono necessitare di annaffiature durante i mesi più caldi dell'anno o in caso di siccità prolungate. Se gli esemplari si trovano in piena terra raramente necessitano di essere seguiti dal punto di vista idrico.
Se abbiamo proceduto alla messa a dimora in primavera o in estate è meglio irrigare almeno due volte alla settimana per i primi tre mesi, senza esagerare creando ristagni. In vaso è necessario irrigare in maniera che il terreno resti sempre mediamente umido, ma non inzuppato. Più grande sarà il vaso, più rari dovranno essere i nostri interventi.
Preferiscono terreni ben drenati e ricchi di humus, possibilmente argillosi o calcarei. Dimostrano di potersi sviluppare senza problemi in qualsiasi terreno, anche se non amano i ristagni idrici.
avviene per seme o per talea. I piccoli semi si raccolgono a fine estate, entro capsule legnose, che si dividono in sei parti con una leggera pressione; si seminano già in autunno o durante la primavera successiva, alcune settimane di freddo possono favorire la germinazione. Le talee si prelevano in estate, in luglio-agosto, facendo attenzione a mantenere il terreno umido; le giovani piantine si pongono a dimora dopo almeno 2-3 anni di coltivazione in vaso.
Fiori e foglie vengono spesso colpiti da oidio; i boccioli floreali vengono colpiti dagli afidi. Sono piante di solito poco esigenti e di rado vengono danneggiate da in insetti o crittogame.
Può però capitare che subiscano un attacco da parte degli afidi, da combattere eventualmente con prodotti specifici.
Se viviamo in zone dove l’oidio è molto presente (e l’annata alterna piogge e giornate calde) è meglio prevenirne l’insorgenza con l’utilizzo di zolfo bagnabile o zolfo puro da distribuire tramite l’apposito soffietto.
Di solito vengono vendute in vaso (o al massimo col pane di terra). Il periodo ideale per metterla a dimora è la primavera, da aprile a giugno. Per procedere in maniera ottimale bisogna impiantarle in un suolo piuttosto argilloso e ricco di sostanza nutritiva: scavare una buca larga e profonda almeno il doppio del vaso. Sul fondo sarà necessario mettere abbondante stallatico maturo, coprirlo con uno strato di terra e poi inserire la pianta. Infine si dovrà ricoprire con la terra restante e compattare bene per evitare il perdurare di bolle d’aria. E’ molto utile creare intorno al tronco un piccolo avvallamento: in questo potremo inserire acqua ed eviteremo che scorra lontana dalla pianta.
Se abbiamo messo a dimora una pianta ad alberello è fortemente consigliato inserire ad una decina di centimetri un tutore, quindi un palo di circonferenza simile a quella del tronco. Legandovelo in più punti eviteremo i problemi che può creare il vento soprattutto nei primi anni. Ad ogni modo sono piante poco esigenti in fatto di terreno e si adattano egregiamente anche a situazioni non ideali. Consiglierei solo di evitare suoli aridi, sabbiosi o ghiaiosi. Possono anche essere coltivate in vaso. È chiaramente meglio scegliere in questo caso specifico tra le varietà meno vigorose.
Il contenitore dovrà essere piuttosto grande per dare la possibilità alla pianta di crescere senza troppe difficoltà. Bisognerà utilizzare un terriccio mediamente argilloso e predisporre sul fondo un buon strato drenante composto da cocci, ghiaia ed argilla espansa. Si renderà necessario ogni tre o quattro anni un rinvaso. A quel punto si deciderà se aumentare le dimensioni del contenitore o tagliare sia le radici sia la chioma dell’albero per stabilizzarlo. Le
lagerstroemie vengono utilizzate con buon successo per creare anche degli splendidi bonsai. Si prestano bene perché crescono molto lentamente, gradiscono la coltivazione in contenitori e risulta piuttosto semplice rendere piccole le loro foglie.
Sono piante molto rustiche e crescono senza problemi di sorta in tutta la nostra penisola, tranne nelle zone alpine al di sopra dei 12 m di altitudine.
Solo le piante in vaso potrebbero subire qualche danno in Italia settentrionale. E’ quindi consigliabile, specie se sappiamo che in inverno nella nostra zona si possono raggiungere i -10°C, ritirarle in una serra fredda o, eventualmente, rivestire il contenitore con materiale isolante (come paglia o polistirolo).
Se sono in un suolo ricco di solito non necessitano di concimazioni di sorta. Non hanno quasi mai difficoltà a fiorire. Se si vuole però si può in autunno circondarne il piede con dello stallatico maturo, da interrare poi in primavera con una leggera zappettatura. Altresì sarà di aiuto alla crescita e alla produzione floreale la somministrazione di un concime granulare per alberi o piante fiorite in primavera. Se si coltivano in vaso si può anche procedere con l’utilizzo di un concime liquido ad alto tenore di fosforo e potassio, a partire dalla primavera.
Sono piante dalla crescita piuttosto lenta,quindi non saremo mai obbligati ad intervenire in maniera drastica.
Nei primi anni si renderà necessaria una potatura di formazione. Dovremo quindi scegliere quale forma dare al nostro albero.
Se vogliamo una pianta ad alberello dobbiamo tagliare sistematicamente ogni germoglio dalla parte bassa del tronco e cercare di rendere la chioma il più rotonda possibile.
Se vogliamo un portamento espanso, invece, dovremo lasciar crescere molti rami anche dalla base e poi tagliarli assecondando le nostre esigenze estetiche. La pianta trarrà vantaggio dal venir svuotata nella parte interna e da eventuali legature dei rami.
Dopo questa fase gli interventi saranno davvero minimi:
- Tagliare i rami che nascono dalla base per mantenere la forma prescelta
- Tagliare di circa 3/4 i rami apicali dell’anno precedente, in primavera. In questa maniera la pianta resterà ordinata e produrrà un’abbondantissima fioritura.
La propagazione può essere effettuata in diverse maniere. La semina è piuttosto semplice, ma prima di ottenere un esemplare di un buona dimensione bisogna aspettare parecchi anni. Ad ogni modo: si devono mettere i semi, in primavera, in vasetti con un misto di torba e perlite. Vanno coperti con uno strato di vermiculite e tenuti costantemente umidi per alcune settimane. In genere germinano circa in un mese. Un’ottima alternativa è la talea legnosa che si effettua a fine estate. Bisogna metterei rami, lunghi circa 15 cm e privati delle foglie alla base, in un composto di sabbia e perlite e tenute coperte per mantenere l’umidità. Un ottimo aiuto possono essere delle polveri a base di ormoni radicanti. Di solito si possono vedere le radici già in primavera. Volendo si può anche procedere margottando un ramo non troppo grande.
Caroline Beauty: resistente al freddo e con fiori di un bel rosso cremisi.
Rubra magnifica: meno rustica, con fiori rossi doppi, molto vigorosa.
Nivea: fiori bianchi, fiorisce presto ma è meno rustica di altre.
Violacea: con fiori malva-viola, molto rustica ma non vigorosa
Rosea nova: rosa chiaro, poco vigorosa e poco rustica.
Coccinea: color rosso, poco vigorosa
Rosea: la più diffusa, molto rustica, vigorosa. Color rosa fucsia.
La lagerstroemia indica è una pianta che può essere coltivata con successo anche nella sua forma bonsai. La lagerstroemia bonsai è apprezzata per le forme e per la fioritura ma non solo. Uno degli aspetti più particolari della lagerstroemia è la corteccia, molto bella e decorativa ma soprattutto caratterizzata dallo staccarsi in lunghe strisce che lasciano vedere il tronco. Il colore del tronco, generalmente grigio ma con zone rosa e marroni, è molto bello da vedere ed è apprezzabile per quasi tutto l'anno, dando alla lagerstroemia un fascino molto particolare.
Specialmente in inverno la lagerstroemia indica arricchisce di colore l'ambiente grazie alla sua corteccia, a differenza di altri bonsai che in questo periodo non hanno grandi qualità ornamentali.
Gli stili ed i portamenti che più si addicono alla lagerstroemia indica bonsai sono lo stile eretto, quello inclinato, lo stile prostrato ma anche quello su roccia.
In inverno vanno diminuite anche le annaffiature, solitamente quotidiane ma da ridurre con l'abbassarsi delle temperature e la diminuzione dell'evapotraspirazione.
La coltivazione della lagerstroemia bonsai prevede alcuni importanti accorgimenti per poter ottenere dei buoni risultati. In primo luogo è una pianta originaria di climi caldi e quindi in inverno non va lasciata al freddo ma va tenuta in luoghi con almeno 15°C. Abbiate cura poi di scegliere per la vostra pianta bonsai una zona si semi-ombra magari vicino ad una finestra ma lontana da spifferi e correnti d'aria fredda.
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E’ una delle piante a fiore più belle e apprezzate. Non ha un nome facile, ma la sua bellezza lo fa presto dimenticare.
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La Lagerstroemia è una pianta appartenente alla famiglia delle Lythraceae e, a seconda della specie o del metodo di colt
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