Leccio

Quando e quanto irrigare il leccio

Il leccio è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle querce ed è la più rappresentativa della macchia mediterranea, in questa zona la si può trovare dal livello del mare fino ad altezze elevate. Il suo frutto è la ghianda, il legno che si ottiene dal leccio è ottimo per la produzione di manufatti e viene usato anche come legna da ardere di ottima qualità. Quando il leccio viene messo a dimora sarà necessario annaffiarlo ogni 2 o 3 settimane, per procedere alla irrigazione successiva si dovrà verificare che il terreno sia completamente asciutto prima di ribagnarlo, in quanto è una pianta che non ama i ristagni idrici. Durante la crescita il leccio svilupperà delle radici molto forti che gli consentiranno di procurarsi l'idratazione necessaria e lo renderanno molto resistente alla siccità.
Grande albero di leccio

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Come coltivare e prendersi cura del leccio

ghiande leccio Durante la stagione autunnale, quando i frutti del leccio, le ghiande, avranno raggiunto la massima maturazione, queste dovranno essere raccolte per procedere alla loro semina entro 2 mesi, all'interno di un vaso che dovrà essere collocato all'esterno. Successivamente, le piantine di leccio che nasceranno, andranno piantate e messe a dimora nell'arco di 3 anni. Le piante giovani avranno bisogno di ossigeno e di nutrimento, quindi se si è piantato un giovane leccio in giardino, bisognerà evitare che l'erba del prato vi cresca intorno. Per fare questo si ricorrerà alla pacciamatura, cioè il terreno si deve tenere ricoperto di detriti vegetali per evitare la crescita dell'erba. La pacciamatura inoltre aiuta l'assorbimento del'acqua piovana e delle annaffiature, evitando dispersioni, mantenendo a lungo umido il terreno ed inoltre proteggendo le radici da possibili gelate. Esistono anche pacciamature decorative che risultano gradevoli da vedere e pratiche da usare.

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Come e quando concimare il leccio

Giovani piante di leccio Il leccio predilige i terreni alcalini, ma cresce bene anche in quelli acidi. E' una pianta molto resistente e non richiede particolari esigenze per quanto riguarda la fertilizzazione. Le concimazioni sono necessarie solo per i primi 2 anni, ma bisogna distinguere tra piante che crescono in territori dal clima mite, in cui sarà possibile procedere ad una fertilizzazione che può abbondare in azoto, e piante che si trovano in aree dove esiste il rischio di gelate ed in questo caso la quantità di questa sostanza andrà ridotta. Quando il leccio sarà cresciuto richiederà interventi di concimazione solo ogni 2-3 anni, preferibilmente in primavera. La pianta andrà fertilizzata con concime naturale, stallatico, ma se si vuole evitare che il forte odore di questi ultimi attiri animali selvatici si può optare per l'humus di lombrico, che invece profuma di sottobosco, anche se ha l'incoveniente di essre disponibile ad un costo più elevato rispetto agli altri.


Leccio: Esposizione, malattie e possibili rimedi

grande albero di leccio L'albero del leccio predilige un'esposizione in pieno sole, tollera abbastanza bene anche la penombra però, per ottenere una buona crescita sono necessarie almeno ore al giorno in pieno sole. Il leccio può subire infestazioni causate dalla filossera, un insetto molto piccolo dalla forma ovale, di colore giallo-arancio e ocra che permette di riconoscerlo facilmente. La filossera è capace di provocare danni all'albero sia da larva che da adulta; i sintomi di questa infestazione sono visibili dalle foglie che presentano delle macchie giallastre, che successivamente necrotizzandosi e seccandosi, lasciano la foglia bucherellata. Se la necrosi colpisce i germogli della foglia, il suo sviluppo verrà compromesso e nei casi più gravi si può arrivare ad una completa defogliazione del leccio. Il ciclo vitale di questo insetto può arrivare anche ad 8 generazioni in un anno. Per combattere questa infestazione si deve ricorrere in inverno all'uso di oli bianchi, mentre in primavera si consigliano aficidi specifici.


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