bulbi autunno
Per gli appassionati di bulbose l’autunno è un momento di fervente lavoro, da un lato è il momento per ricoverare in casa, lontano dal gelo, le bulbose a fioritura estiva più delicate, quelle che ci hanno regalato i loro fiori fino a pochi giorni fa, e che ora vanno poste in luogo riparato, per evitare che si rovinino irreparabilmente alla prima gelata; oltre a questo sicuramente l’autunno è il momento migliore per preparare le aiole di bulbose a fioritura primaverile, da un lato ora dovremo sistemare le bulbose che abbiamo già interrato lo scorso anno, dall’altro potremo porre a dimora nuove bulbose a fioritura primaverile. Ponendo a dimora ora tulipani, crochi, narcisi, giacinti, saremo sicuri che ai primi caldi della prossima primavera comincino a vegetare, e fioriscano il prima possibile.
Purtroppo succede spesso che le aiole delle bulbose a fioritura primaverile vengano sistemate in primavera, quando in vivaio si cominciano a vedere i primi vasi di narcisi sbocciati; in questo modo i bulbi difficilmente produrranno una bella fioritura già poche settimane dopo essere state messe a dimora, e il giardiniere in erba si sentirà un fallito; se invece avremo la lungimiranza di scegliere e porre a dimora le bulbose a fioritura primaverile già in autunno, avremo una ricca ed abbondante fioritura, anche dal piccolo pacchettino di bulbi trovato al supermercato. In autunno spesso possiamo trovare nei vivai più forniti un’ampia scelta di bulbose a fiore primaverile, molto più ampia di quella che in genere si può trovare in primavera; anche un giro in internet, nei siti specializzati in geofite, sicuramente da frutti migliori in autunno.
Sicuramente il lavoro più grande da fare consiste nel rimuovere dal terreno le bulbose delicate, in genere quelle a fioritura estiva; canne, dhalie, amarillis, hippeastrum, caladium, gladioli, molte specie non sono completamente rustiche, soprattutto nelle zone più fresche in Italia, è quindi bene rimuoverle dal terreno per poterle riporre in luogo riparato durante l’inverno; capita anche che, nelle zone dove gli inverni non sono così rigidi, si rimuovano dal terreno le bulbose a fioritura estiva, per poter posizionare al loro posto altri fiori, in autunno e in inverno, periodi in cui le bulbose sono in completo riposo vegetativo.
Ricordiamo che le bulbose sono piante che possiedono organi sotterranei modificati per immagazzinare sostanze nutritive, in modo che la pianta possa utilizzarle da un anno all’altro; spesso le piante utilizzano questo surplus appunto per la fioritura. Come tutti sanno le piante producono sostanze nutritive per mezzo della fotosintesi clorofilliana, che avviene nelle cellule verdi delle piante, ovvero nel fogliame in genere.
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Quindi se vogliamo che la nostra bulbosa fiorisca abbondantemente il prossimo anno, dovrà aver immagazzinato una bella quantità di sostanze nutritive quest’anno, in modo da poterle utilizzare nella prossima stagione di fioritura. Ne consegue che il fogliame delle nostre bulbose deve avere almeno alcune settimane di tempo per ben svilupparsi e poter praticare la fotosintesi; in genere le foglie delle bulbose si sviluppano assieme ai primi fiori, o appena dopo; quando hanno prodotto sufficienti sostanze nutritive disseccano naturalmente, e la pianta va in riposo vegetativo.
Se noi tagliamo le foglie delle nostre bulbose non appena spuntano, perché ad esempio non ci piacciono, o perché non desideriamo che occupino l’aiola in cui abbiamo posto altri fiori, nell’arco di pochi anni porteremo le nostre bulbose ad un deperimento rapido ed inesorabile, con sempre minori fioriture.
Quindi possiamo estirpare dal terreno le bulbose che hanno una vegetazione che sta già ingiallendo, o anche quelle le cui foglie hanno avuto la possibilità di svilupparsi per svariate settimane; solo così saremo sicuri che le nostre bulbose rifioriranno il prossimo anno.
Quindi le dissotterreremo, lasciandole poi possibilmente qualche giorno all’aperto ed al sole, in modo che si asciughino bene. Quindi le ripuliamo di eventuali foglie ancora presenti e dal terriccio che è rimasto attaccato, le spolveriamo con un prodotto fungicida e le riponiamo in luogo fresco, buio ed asciutto. Possiamo porle in cassette con della sabbia strati, o in sacchetti di iuta colmi di segatura, in modo da asciugarli da eventuale umidità ancora presente.
Queste bulbose potranno essere poste nuovamente nel terreno il prossimo anno, quando il clima sarà nuovamente mite e privo di gelate, in modo che le piante possano svilupparsi.
Se coltiviamo le nostre bulbose delicate in vaso, possiamo far trascorrere il periodo di riposo vegetativo direttamente nel contenitore, spostandolo in luogo buio, fresco ed asciutto, sospendendo completamente le annaffiature fino a primavera.
Le bulbose a fioritura primaverile vengono messe a dimora in autunno, infatti nei cataloghi ci si riferisce ad esse chiamandole bulbose autunnali; stiamo parlando di giacinti, narcisi, tulipani, anemoni.
La gran parte di queste piante è rustica e ben resistente al freddo, quindi se ne abbiamo già nell’aiola non è necessario per la loro sopravvivenza estirparle e riposizionarle il prossimo anno.
Soprattutto per quanto riguarda le bulbose da inselvatichimento, ovvero quelle che possono essere lasciate sempre a dimora, capita spesso che con il passare degli anni le piante tendano a fiorire sempre meno, o a produrre fiori sempre più piccoli; soprattutto se vengono coltivate in vaso.
Le bulbose in generale infatti tendono a riprodursi per seme ma anche producendo piccoli bulbi, detti bulbilli, attaccati al bulbo principale: nel corso del tempo tali bulbilli tendono a svilupparsi come nuove piante, posizionandosi a fianco del bulbo da cui sono stati generati.
Nell’arco degli anni capita che tutto lo spazio di terreno disponibile venga saturato dai bulbi, e il sovraffollamento causa piante non sempre sane e rigogliose.
Per questo motivo, anche quando abbiamo in giardino delle bulbose rustiche, può essere utile in autunno rimuoverle, fare una cernita dei bulbi più grossi e sani, privi di ammaccature, per poi riposizionarli ad una distanza congrua allo sviluppo delle future piante. Con i bulbi che rimangono possiamo preparare altre aiole o altri vasi, oppure regalarli alla vicina.
Se coltiviamo le bulbose da fiore solo in vaso, possiamo decidere a fine fioritura di cambiare le piante da coltivare nello stesso vaso, visto che molte bulbose a fioritura primaverile tendono ad avere un periodo di fioritura e di vegetazione abbastanza breve, dopo il quale la pianta entra in riposo vegetativo.
Anche in questo caso l’ideale consiste nell’attendere che il fogliame delle piante dissecchi naturalmente; quindi si asportano i bulbi da vaso e li si ripone in luogo fresco, asciutto e buio. Per quanto riguarda i bulbi a fioritura primaverile questa operazione si svolge in primavera inoltrata o in estate, e i bulbi si conservano al riparo dal caldo e dalla siccità fino all’autunno, quando li si rimette a dimora per godere della fioritura in primavera.
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