Rosa fiore
Coltivare rose in giardino può essere relativamente semplice, se si rispettano alcune piccole regole. Come ogni pianta, la rosa richiede una cura minima per evitare che sia attaccata da batteri e altri minuscoli insetti, magari con l’aggiunta nel terreno di concime che ne permetta un sano sviluppo. La pianta della rosa, con relativo fiore, richiede una potatura annuale, o semestrale, a seconda della varietà prescelta: in genere, si tagliano via i rami secchi e vecchi per permettere a quelli più giovani di svilupparsi meglio. I rami vecchi possono fungere da talee per altri innesti, perché la pianta della rosa è abbastanza forte da crescere in condizioni difficili, nonostante il suo fiore, per profumo e composizione, sia molto delicato. Parlando di profumo, non si può non annoverare una sua concorrente similmente bella, ma più potente all’olfatto: si tratta della tuberosa, il cui fiore ha delle caratteristiche particolari. E’ composto, infatti, da foglie carnose a rosetta e sprigiona un profumo irresistibile solo dopo il tramonto: si dice che la sua essenza abbia la capacità di stimolare la creatività e l’energia vitale.
Storicamente, il fiore della rosa è stato uno dei più rappresentati dall’arte antica e moderna. Simbolo di passione, di gelosia o di amicizia, la rosa consta quasi 150 varietà e grazie a nuovi innesti e alla ripresa di coltivazione di antiche specie, il suo proliferarsi sembra essere più florido che mai. Usata per abbellire il giardino o il balcone, il fiore della rosa ha una concorrente che negli ultimi anni, si sta affermando per le sue caratteristiche organolettiche ed estetiche: la tuberosa. La tuberosa, o Polianthes, proviene dal Messico e fa parte della famiglia delle Agaveceae. La scoperta di questa pianta e delle sue caratteristiche ne impose, per i colonizzatori, l’esportazione: l’essenza che emanano i suoi fiori è fortemente intensa e piacevole e per queste ragioni, è tuttora utilizzata per la composizione di profumi ricercati e raffinati.
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Il fiore della rosa è globalmente riconosciuto come uno dei più affascinanti e ricchi di significato della storia delle piante. La sua coltivazione, utilizzata per adornare il giardino o per uso commerciale, è praticata con assiduità e in diverse varietà a seconda del clima e della maestria nella potatura. La famiglia è quella delle Rosaceae che conta fra erbe, alberi e arbusti circa 2000 specie, diffuse per di più in Europa e in Asia. Pochi conoscono, però, le proprietà curative della pianta di rosa: il fiore, infatti, viene usato per comporre medicine alternative grazie alle sue proprietà antidepressive, antinfiammatorie e antiasmatiche. Ogni varietà ha la sua caratteristica specifica ed è facile reperire informazioni data la vastità della trattazione sul tema. Da associare alle rose, anche se fanno parte di un'altra famiglia di piante, è la tuberosa, chiamata così a causa del suo stelo che assomiglia a quello di un tubero. Anche il suo profumo sembra attivare dei benefici, l’olfatto viene risvegliato dalla sua caratteristica essenza, donando energia, vitalità e un potenziamento dei sensi, tanto da essere stata vietata in passato, alle giovani fanciulle.
Il fiore della rosa è un classico che non può mancare in ogni giardino degno di questo nome. Da quelle spontanee a specie ricercate e difficili da reperire sul mercato, le piante della rosa sono diffuse in maniera capillare, quasi in ogni parte del mondo. La rosa più costosa e ricercata sembra essere la Baccarà, per il colore che varia dal rosso scuro al nero. Gioca a suo favore il grande utilizzo dei petali e dell’essenza per creare profumi dall’inconfondibile gusto: una fragranza adatta a più tipologie di persone. Anche la tuberosa, fiore messicano, ha un suo particolarissimo profumo che, spesso abbinato a quello della rosa, crea un incredibile mix, molto amato dalle donne. Sensuale, ammaliante e coinvolgente, l’essenza della tuberosa si sprigiona di notte, appena dopo il tramonto, mentre la corolla viene prelevata all’alba: il suo profumo è il più potente di tutto il regno vegetale. Non stupisce, quindi, che gli estratti siano i più costosi e i più utilizzati dai profumieri: sembra, infatti, essere irresistibile per l’olfatto.