Tasso - Taxus baccata
Conifera sempreverde molto longeva originaria dell'Europa e dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ha crescita abbastanza lenta e gli esemplari adulti possono raggiungere i venti metri di altezza; la corteccia è marrone rossastro, diviene grigia con il tempo e tende a squamarsi. Foglie piccole, strette, lucide e verde scuro sulla pagina superiore, verde chiaro sulla pagina inferiore; la chioma è tondeggiante, molto densa. Gli esemplari femminili in estate producono semi tondeggianti ricoperti da polpa rossa, molto vistosi e decorativi. I tassi vengono molto utilizzati per l'arte topiaria, poichè sopportano le potature anche drastiche e il fogliame denso cresce anche sulla parte interna della chioma. Esistono cultivar con foglie variegate o completamente gialle, solitamente hanno sviluppo minore e più compatto. I frutti e le foglie dei tassi sono fortemente tossici.
Queste piante prediligono i luoghi soleggiati, ma crescono senza problemi anche a mezz'ombra e tollerano benissimo anche l'ombra completa. Non teme l'inquinamento e i venti forti costieri. Il tasso viene molto utilizzato come pianta da siepe, anche se gli esemplari antichi ancora presenti in Europa sono solitari.
Questa conifera vive bene sia in pieno sole sia all’ombra. Anzi, tollera piuttosto bene la mancanza di luce: può sopravvivere fino a 10 anni (la vita massima di un suo ago) in condizioni di luce davvero penalizzanti, limitandosi ad arrestare la propria crescita. Per avere però un albero in piena forma bisogna garantire per lo meno una mezz’ombra luminosa.
Se l’ambiente è sfavorevole e troppo scuro la pianta arriverà a mala pena a 50 cm e assumerà una forma molto allargata. Ad ogni modo, anche nelle migliori condizioni, è necessario aspettare almeno 10 o 20 anni prima di ottenere un esemplare di discrete dimensioni. Da quel momento la crescita media annuale si attesterà sui 20 cm. Il culmine della crescita si ha quando l’esemplare raggiunge i 10 metri di altezza, anche se l’accrescimento del tronco continuerà ancora a lungo e, con il tempo, potrà raggiungere anche i 20 metri con un diametro del tronco di circa 1 metro.
È una pianta poco competitiva a causa della sua crescita lenta. La sua resistenza ciononostante è notevolmente incrementata grazie alla sua capacità di tollerare l’ombra e le condizioni avverse.
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Il taxus è una conifera facente parte della famiglia delle Taxaceae. La sua denominazione latina è Tassus baccata. È endemico dell’Asia sud-occidentale e dell’Africa settentrionale, in particolare di tutte quelle aree caratterizzate da substrato calcareo.
Si tratta di un albero che può raggiungere i 20 metri di altezza, con foglie persistenti, la cui chioma, a maturità, assume una forma a cono largo.
Le foglie sono lineari, lunghe circa 3 cm, con apice appuntito, verde scuro nella parte apicale, con due strisce più chiare alla base, disposte in due file sui due lati del ramo.
La corteccia è viola-marrone e liscia, ma che col tempo tende a squamarsi.
I fiori sono piccoli. I maschili sono giallo pallido in grappoli, all’ascella fogliare e alla base del ramo. I femminili sono invece singoli e posti all’apice. Si trovano su piante separate, trattandosi di pianta dioica.
I frutti, solo sugli individui femminili, portano un seme singolo, chiuso in un arillo carnoso e sono rossi, lunghi circa 1 cm. All’apice vi è una apertura dalla quale si intravede il seme verde.
Famiglia e genere | Taxaceae, gen tassus baccata |
Tipo di pianta | Albero, conifera, sempreverde, fino a 15 m, crescita lenta |
Esposizione | Sole, mezz’ombra, ombra |
Rustico | rustico |
Terreno | Ricco in humus, possibilmente calcareo |
Colori | Fiori bianchi, frutti arancioni |
Irrigazione | Fresco e umido, sopporta bene la siccità |
Concimazione | Non necessaria |
Propagazione | Semi, talea |
Utilizzi | Esemplare isolato, siepe formale, coprisuolo per alcune varietà |
Potatura | Attendere che raggiunga la dimensione desiderata. Rigetta anche dal colletto in caso di tagli drastici |
Non necessita di particolari accorgimenti per quanto riguarda il terreno in cui essere posta a dimora, anche se preferisce i terreni ben drenati a quelli umidi. Non teme la siccità, quindi non necessita di annaffiature ulteriori oltre all'acqua delle piogge. Alla fine dell'inverno interrare alla base della pianta del concime organico ben maturo. Per una crescita più vigorosa si consiglia di potare con parsimonia e di asportare regolarmente i polloni basali che si sviluppano con facilità a spese della pianta madre.
Avviene prevalentemente per seme, in autunno; porre i semi in una composta costituita da sabbia e torba in parti uguali, che va mantenuta umida fino a germinazione completa dei semi, in serra fredda. Le piantine vanno coltivate in vaso per almeno due anni prima di essere poste a dimora, preferibilmente in primavera. Si possono anche praticare talee, oppure utilizzare i polloni basali per costituire nuove piante.
Il meccanismo di propagazione attraverso i semi permette al tasso di colonizzare rapidamente gli ambienti adatti.
Il polline leggero è disseminato dal vento: gli individui maschi ne producono ogni anno grandi quantità che vengono trasportate anche molto lontano. In condizioni favorevoli la fruttificazione avviene in maniera abbondante ogni anno e i frutti sono maturi già nel mese di agosto. La disseminazione è assicurata dagli animali, in particolare uccelli e mammiferi. Tutti ingurgitano il frutto espellendo poi il seme intatto.
La germinazione avviene dopo due anni, in primavera. Per uscire dalla dormienza, infatti, è necessario un periodo di forte calore seguito da circa 4 mesi di freddo.
Anche la riproduzione vegetativa non è difficile. L’albero infatti è dotato di un gran numero di geme dormienti situate nella parte inferiore del tronco. Se viene tagliato la pianta riesce agevolmente a rigettare prendendo il più delle volte forma arbustiva. Il suo potere rigenerativo è enorme.
È anche molto semplice riprodurlo tramite talea visto che la radicazione a partire dalle gemme è facile e piuttosto rapida.
Questa pianta è molto rustica e solitamente non viene attaccata da parassiti o da malattie.
Alle volte il taxus può venire confuso con una certa facilità con pini o abeti, facendo un po’ di attenzione però ci si rende conto del fatto che la sua corteccia è praticamente inconfondibile, con il suo colore grigio-bruno o rossiccio che si divide in piccole scaglie, fini e irregolari.
Il portamento è anche piuttosto caratteristico. La ramificazione è determinata dalla forte dominanza della gemma apicale. Ciò conferisce al taxus il portamento tipico delle conifere. Insieme agli alberi a tronco unico o multiplo si trovano anche forme arbustive.
Le foglie, a differenza degli abeti, risultano appuntite e non emanano alcun profumo balsamico.
Come abbiamo detto si tratta di una pianta dioica, anche se le femmine non portano coni, ma dei falsi frutti. Dopo la fioritura primaverile si forma un anello sull’asse del fiore che progressivamente ingloba il seme. Quando poi questo sarà maturo, in autunno, la polpa diventerà di color rosso acceso. Questa parte è l’unica che non risulta tossica. I ruminanti sono capaci di digerirne le foglie che sono invece estremamente tossiche e anche fatali per l’uomo e moltissimi altri animali.
Il tasso è una delle migliori essenze per la realizzazione di siepi formali e per l’arte topiaria. Può servire come sfondo oppure come punto d’interesse primario.
Nei primi anni assume una forma piramidale, in seguito diventa maggiormente arrotondato. Le branche, ben ramificate, gli danno un aspetto denso. Ha inoltre il grande vantaggio, rispetto ad altre conifere, di non spogliarsi nella parte bassa.
Questo albero è interessantissimo perché si lascia addomesticare e mettere in forma molto facilmente. Si possono creare piccole siepi o tagliarne le cime ad onda, come nei classici giardini all’inglese.
Si adatta per di più incredibilmente bene dove le condizioni di crescita non risultino ottimali: vegeta anche all’ombra di altri alberi, di edifici o in medi contenitori sui balconi. Sopporta l’inquinamento, le correnti fredde, i suoli poveri ed è molto rustico, sano e longevo. L’unico inconveniente è che bisogna lasciargli il tempo di crescere. Questo d’altra parte ci libererà dall’incombenza delle frequenti potature.
Prima di procedere con la potatura bisognerà attendere che raggiunga l’altezza desiderata. Evitiamo soprattutto di tagliarne la punta perché questo rallenterebbe ancora di più il processo di crescita.
Il tasso non patisce particolarmente il taglio vicino alle radici perché mantiene sempre la capacità di rigettare nuovi germogli, anche dal legno vecchio.
L’ideale, per le siepi, è dare una forma svasata verso il basso in maniera che tutto l’esemplare possa ricevere luce in maniera adeguata.
Il genere conta circa 12 specie e varie cultivar. Tra quelle interessanti per il giardino segnaliamo:
- Il tassus baccata fastigiata detto anche tasso d’Irlanda, con portamento colonnare, adatto come esemplare isolato
- Tassus baccata semperaurea con sfumature dorate, bello per la realizzazione di siepi
- Tassus baccata repandens da usare come coprisuolo, visto che si allarga molto e non supera i 50 cm.
Il meccanismo di propagazione attraverso i semi permette al tasso di colonizzare rapidamente gli ambienti adatti.
Il polline leggero è disseminato dal vento: gli individui maschi ne producono ogni anno grandi quantità che vengono trasportate anche molto lontano. In condizioni favorevoli la fruttificazione avviene in maniera abbondante ogni anno e i frutti sono maturi già nel mese di agosto. La disseminazione è assicurata dagli animali, in particolare uccelli e mammiferi. Tutti ingurgitano il frutto espellendo poi il seme intatto.
La germinazione avviene dopo due anni, in primavera. Per uscire dalla dormienza, infatti, è necessario un periodo di forte calore seguito da circa 4 mesi di freddo.
Anche la riproduzione vegetativa non è difficile. L’albero infatti è dotato di un gran numero di geme dormienti situate nella parte inferiore del tronco. Se viene tagliato la pianta riesce agevolmente a rigettare prendendo il più delle volte forma arbustiva. Il suo potere rigenerativo è enorme.
È anche molto semplice riprodurlo tramite talea visto che la radicazione a partire dalle gemme è facile e piuttosto rapida.
Il tasso è un albero a crescita molto lenta, già a partire dai primi anni. La massima velocità viene raggiunta tra i 7 e i 15, poi lentamente rallenta fino ai 60 anni. L’altezza massima può essere raggiunta solo da individui che abbiano vissuto almeno 200 anni.
Longevitàsecondo alcuni studi queste conifere possono raggiungere anche i 5000 anni di vita
Radicile radici del tasso si sviluppano a partire da un potente radice fittonante primaria che si ramifica formando poi un sistema fascicolato. Questo è alla base del suo buon ancoraggio e di un radicamento superficiale che gli permette di colonizzare e stabilizzare anche i terreni più poveri e aridi.
Grazie alla sua resistenza alla siccità il tasso può colonizzare aree molto aride. Resiste in maniera ottimale se, anche in assenza di acqua nel sottosuolo, vi è una discreta umidità ambientale. L’ideale è però che vi siano almeno 1000 mm annui di pioggia oppure periodi in cui la neve o la nebbia siano abbondanti, durante l’inverno. È una pianta piuttosto resistente al freddo. È capace di sopportare gelate persistenti al di sotto dei -23°C senza riportare gravi danni. Anche le gelate tardive sono raramente un problema.
Cresce allo stato spontaneo dalla pianura fino a 1100 metri di altitudine. Nelle aree in cui sono frequenti venti caldi è possibile trovare questa essenza fino anche a 1800 m.
L’area di distribuzione originaria si è molto ristretta a causa dell’influenza dell’uomo. Oggi è presente solo in pochissime aree centrali e orientali del continente europeo, dove si trovi un clima ideale, oceanico e con inverni miti. Le zone di distribuzione sono molto piccole e distanziate a causa dell’intenso sfruttamento dei secoli passati, in particolare nel Medioevo.
Le uniche popolazioni di una certa importanza sono presenti nell’area dei Carpazi, dei Balcani, in Turchia e nel versante Nord delle Alpi.
In molti paesi vi sono intensi programmi di rimboschimento e di preservazione di esemplari o gruppi secolari.
Il legno di tasso è sempre stato considerato un legno prezioso fin dall'intimità. Venne usato in maniera particolare per la produzione di armi. È perfetto per gli archi e balestre; il suo nome infatti deriva dal greco Taxus che significa freccia.
È un legno molto duro, ma allo stesso tempo elastico ed estremamente durevole, totalmente privo di resina. Fu utilizzato già dai cacciatori dell’età della pietra per fabbricare delle lance e in seguito per la realizzazione di moltissimi tipi di attrezzi. Ancora oggi, questo legno è utilizzato per la realizzazione di strumenti da lavoro.
Il tasso, già venerato dai Celti, ha mantenuto fino ai nostri giorni il suo significato mitologico di albero dei morti, per la sua forte tossicità, ma anche albero della vita, perché portava a quella eterna. Conosciamo il suo importante ruolo nel contesto dei siti megalitici.
Moltissima toponomastica (e molti nomi propri) europea fanno sicuramente riferimento a questo albero. Il taxolo è stato oggetto inoltre di importanti ricerche ed è sintetizzato oggi come agente attivo contro alcuni tipi di tumori. Nell’antichità era utilizzato come abortivo.
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Il tasso, nome comune per taxus baccata, appartenente alla famiglia delle Taxaceae, è una conifera sempreverde originari
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