Luna di miele - Echinopsis
Gli echinopsis sono tra le cactacee più belle e di facile coltivazione; molte sono le specie, alcune decine, tutte diffuse in natura nelle zone semidesertiche dell'America centrale e meridionale; si tratta di cactacee dalla forma "classica" ovvero fusti globosi o tubolari, costoluti, con piccole areole sul bordo delle costolature, ricoperte di spine di varia misura. Esistono specie di dimensioni minuscole, che tendono ad accestire, formando piccoli cuscini costituiti da singoli fusti alti al massimo 3-6 cm, mentre altre specie producono fusti singoli, alti fino a 35-45 cm. Il colore del fusto è verde, chiaro o scuro, a seconda della specie; ciò che accomuna tutte le specie e gli ibridi degli Echinopsis sono i fiori: per tutta l'estate sulle areole nella parte alta delle piante si producono grossi boccioli ricoperti da spine tanto sottili da sembrare peluria marrone; nell'arco di alcuni giorni ogni bocciolo si sviluppa in grandissimi fiori a forma di imbuto, di colore bianco o rosato, talvolta profumati; ogni singolo fiore sboccia al mattino e si schiude la sera, e appassisce nell'arco di 2-3 giornate. Molti appassionati coltivano echinopsis, e nel corso degli anni hanno sviluppato svariati ibridi, che producono fiori di colore vario, dal fucsia all'arancio, dal rosso al viola.
Gli echinopsis sono originari di zone in cui il clima è decisamente sfavorevole alla vita, giornate torride con il sole cocente, e nottate fredde, con ampie escursioni termiche e notti in cui può anche farsi sentire il gelo. Alcune specie infatti possono sopportare temperature proibitive per altre cactacee, fino a -5/-7°C, a patto che il terreno di coltivazione sia completamente asciutto, e che non ricevano acqua durante l'inverno.
In Italia è consigliabile coltivarli in vaso, in modo da poterli spostare nel caso in cui l'inverno sia eccessivamente umido; il terreno di coltivazione dovrà essere molto ben drenato, composto da torba sminuzzata e sabbia, o lapillo, o altro materiale incoerente, a granulometria grossolana, in modo che l'acqua delle annaffiature e delle precipitazioni scivoli via rapidamente dal vaso, evitando ristagni. Ogni 2-3 anni ricordiamo di rinvasare la nostra cactacea, a fine estate o in autunno, cambiando tutto il terreno del vaso.
Si posizionano per tutto l'anno in luogo soleggiato, o dove possano ricevere la luce diretta del sole per almeno 5-6 ore al giorno durante la bella stagione; in inverno possono restare all'aperto, o in serra fredda, ma in ogni caso dovranno essere al riparo dalle precipitazioni. Nelle regioni centro-meridionali possono anche essere coltivate in piena terra, anche se è bene ripararli in caso di inverni piovosi.
Generalmente le piante coltivate per tutto l'anno al caldo tendono nel tempo a smettere di fiorire; se invece le piante attraversano un periodo di riposo vegetativo durante l'inverno, causato dalle basse temperature, tendono a fiorire abbondantemente alla ripresa del periodo vegetativo in primavera.
Da aprile ad agosto annaffiamo le piante ogni qual volta il terreno rimane asciutto, ricordando che queste piante sopportano bene la siccità, ma necessitano di rifornire periodicamente le loro scorte di umidità; se lasciate per tempo molto prolungato senza acqua le cactacee tendono a mumificare e ad arrestare qualsiasi tipo di sviluppo. Durante il periodo vegetativo ogni 10-15 giorni forniamo anche del concime per piante succulente, ricco di potassio e povero di azoto.
- genere che comprende 50-60 specie di cactacee, di forma globosa o brevemente colonnare originarie dell'America meridionale. Il fusto è generalemte verde scuro, caratterizzato da numerose costolature e...
La maggior parte delle specie di echinopsis tende a produrre nuovi esemplari, che si sviluppano alla base della pianta madre, o nella parte inferiore del fusto; questi nuovi esemplari tendono a radicare con grande rapidità se staccati dalla pianta che li ha prodotti, per rinvasarli singolarmente. Quando i grandi fiori appassiscono spesso sulla pianta si producono piccoli frutti carnosi, di colore rosso o aranciato; se lasciati disseccare al loro interno possiamo trovare decine di piccoli semi neri. Spesso questi semi sono fertili, possiamo quindi seminarli.
Ricordiamo che, nonostante le piante grasse siano abituate alla siccità, per poter far germinare i semi è necessario mantenerli in ambiente umido, quindi prepariamo un letto di semina costituito da sabbia e torba in parti uguali, ben inumidito; su questo letto spargiamo i piccoli semi scuri, quindi premiamoli sul terriccio e volendo ricopriamo con della perlite, ma non con terriccio, perchè i semi di echinopsis necessitano della luce solare per germinare, quindi se li interriamo potrebbero non germinare o impiegare molte settimane per farlo. inseriamo il letto di semina in un sacchetto di plastica, che ci aiutera a mantenere l'umidità. Vaporizziamo frequentemente il terriccio. Solo quando le piantine raggiungeranno circa il centimetro di altezza cominceremo a diradare le annaffiature.
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