Succulente in giardino
In genere le piante succulente vengono coltivate dai pochi appassionati in serra, oppure in appartamento, spesso molti le ritengono dei soprammobili, che non necessitano di cure; in realtà molte piante succulente possono venire posizionate nell'aiola del giardino, dove possono godere del sole, producendo tanti fiori colorati.
Si è abituati a pensare che le succulente siano piante specializzate a vivere in luoghi molto caldi, questo perchè la succulenza le porta a poter sopportare lunghi periodi senz'acqua; in realtà alcune succulente sono originarie di zone senz'acqua, perchè molto calde ed aride, mentre moltissime altre succulente sono originarie di zone semplicemente aride, che possono essere le morene dei ghiacciai alpini, dove l'acqua non è disponibile alle piante per la maggior parte dell'anno perchè congelata, oppure gli altipiani dell'Africa meridionale, dove il clima è molto simile a quello Europeo, solo che con meno precipitazioni. Solo liberandoci dall'idea che clima secco equivale a clima caldo potremo capire perchè moltissime succulente possono tranquillamente dimorare nel nostro giardino anche in pieno inverno, con gelate intense e cielo grigio.
Tra le succulente che resistono al freddo troviamo piante di molte famiglie, dalle vere e proprie cactacee dell'America centrale, alle Aizoacee (un tempo chiamate mesembyanthemacee), dalle crassulacee delle zone alpine fino ai sedum, diffusi in Europa, Asia e Africa.
Si tratta di piante spesso di piccole dimensioni, generalmente striscianti, che producono sottili fusti volubili, ricoperti da foglioline carnose di forma varia; tra le aizoacee troviamo anche molte piante che temono il freddo, come i lithops, ovviamente non adatti alla vita all'aperto, moltissime altre invece sono presenti come piante tappezzanti in molte aiole. La peculiarità di queste piante è data dai fiori: se posizionate in luogo soleggiato producono una miriade di piccoli fiori a forma di margherita, con moltissimi petali lineari, generalmente di colore rosato o giallo, molto appariscenti. Molte specie produce fogliame di colore particolare: azzurrato, grigio, verde chiaro.
Buona parte delle aizoacee usate come tappezzanti sono piante erbacee, con sviluppo durante la bella stagione, e disseccano la parte aerea in inverno; alcune hanno sviluppo semi arbustivo, anche se tappezzanti, e mantengono parte del fogliame anche durante l'inverno. La gran parte delle specie provengono dell'Africa meridionale; alcune, come il carpobrotus, sono ormai diffuse in gran parte del Mediterraneo.
Le piante più comunemente utilizzate in giardino, o anche in panieri appesi, appartengono ai generi Aptenia, Carpobrotus, Mesembrianthemum, drosanthemum, dorotheanthus, Delospermum, Lampranthus; producono piccole foglie, su fusti sottili e molto lunghi, possono ricoprire nel tempo anche ampie aiole; i fiori sono di colore rosa, ma esistono ibridi e cultivar con fiori arancioni, lilla, rossi, porpora.
Si coltivano come le altre perenni del giardino roccioso, con abbondanti annaffiature non appena le giornate si allungano ed il clima diviene mite, e sospensione delle annaffiature durante i mesi freddi.
- Vengono generalmente chiamate cactus o piante grasse, in realtà sarebbe più corretto chiamarle succulente; si tratta di tutte quelle piante adattatesi alla vita in climi aridi o sub-aridi, avendo tras...
- La gran parte delle piante succulente sviluppa un apparato radicale compatto con accrescimento lento, per questo motivo vengono coltivate in contenitori di modeste dimensioni; nonostante queste caratt...
- Salve mi chiamo Vincenzo avrei alcuni problemi da esporvi,purtroppo durante l'ultima nevicata a Roma alcune piante grasse si sono rovinate(sono marcite in alcuni punti)vorrei sapere se posso tagliare ...
- Salve, la ringrazio in anticipo per aver letto il mio aiuto... Circa 2 mesi fa dalle mie parti ha nevicato per circa 2 settimane con temperature molto basse, allora ho portato il mio esemplare di aeon...
A questo genere appartengono molte specie, diffuse in America, Africa, Asia ed Europa; alcune sono originarie dell'Italia e si possono riscontrare anche come piante selvatiche.
Si tratta di piante succulente tappezzanti, erbacee, che disseccano durante il periodo invernale, ed a primavera producono rapidamente sottili fusti non ramificati, riuniti in ampie macchie; il fogliame è appiattito, largo, succulento, spesso ricoperto da un sottile strato di pruina, che lo rende grigiastro o bianco. In estate producono fusti cilindrici, che si ergono al di sopra del fogliame, portando grandi infiorescenze ad ombrello, su cui sbocciano numerosi piccoli fiori colorati, generalmente rosa o gialli.
Alcuni sedum, come la nostra Erba pignola, producono i fiori singoli, all'apice dei fusti.
Esistono sedum di dimensioni molto ridotte, che non superano i 25-30 cm, altri invece possono raggiungere i 55-65 cm di altezza, dando vita ad ampi cespi tondeggianti.
Prediligono posizioni soleggiate, e necessitano di annaffiature soltanto nel periodo vegetativo, da maggio a settembre, evitando di annaffiare se il terreno è ancora umido; possono sopportare senza problemi lunghi periodi di siccità, e non temono il freddo invernale.
Alla famiglia delle portulacacee appartengono alcune specie rustiche, alcune perenni, altre annuali; le più famose sono la Lewisia, molto coltivata nei giardini come perenne, soprattutto nell'angolo roccioso, con una bellissima fioritura primaverile, e la portulaca oleracea, coltivata sul terrazzo o in giardino, per la prolungata fioritura estiva.
Le Lewisia non temono il freddo, anche se durante l'inverno perdono la parte aerea; le portulache invece temono il freddo, anche se tendono ad autoseminarsi, e quindi ogni anno otterremo facilmente nuove portulache nell'aiola dove le coltivavamo l'anno precedente.
Le portulacacee producono foglie carnose, talvolta quasi aghiformi, ed hanno sviluppo tappezzante; in alcune specie il fogliame è disposto a rosetta.
I fiori sbocciano in primavera o in estate, ed hanno forma a rosellina; nel caso delle portulache esistono numerosi ibridi e cultivar, con fiori anche doppi o stradoppi, e colorazione varia.
Il genere conta circa quaranta specie di piante, appartenenti alla famiglia celle crassulacee; i sempervivum sono diffusi in gran parte del globo, in aree fredde, temperate e calde. Anche in Italia esistono svariate specie endemiche, diffuse dalle Alpi fino alle Isole. Producono foglie carnose, a forma di spatola, a volte appuntite all'apice, riunite in fitte rosette; le dimensioni delle rosette sono varie, dai 5 ai 12-15 cm, e con il tempo la pianta produce numerose rosette addossate le une alle altre. In estate un sottile fusto si eleva al di sopra delle foglie, portando alcuni fiori a stella, spesso di colore rosa o giallo.
I sempervivum sono piante particolarmente specializzate per vivere in luoghi aridi, spesso si sviluppano tra le pieghe dei muri, sulle rocce, addirittura tra le tegole del tetto. Sono ottime piante per il giardino roccioso, vengono spesso coltivate anche in vaso, in un luogo ben soleggiato.
La maggior parte delle piante sopra citate vivono senza problemi anche in luoghi con inverni decisamente rigidi, sopportando temperature minime vicine ai -10°C; alcune poi perdono completamente la parte aerea, e le radici, protette dal terreno, difficilmente soffrono il freddo.
Se viviamo in una zona con inverni molto rigidi, o se non siamo convinti che la specie da noi scelta sopravviva al gelo, scegliamo per la pianta un luogo riparato, in modo che non sia esposta completamente alle giornate più fredde e rigide.
Ad esempio prepariamo un'aiola o un vaso addossato alla casa, in posizione est o sud-est, in modo che possa godere di molte ore di sole, e della protezione della parete.
Ricordiamo anche che le piante succulente temono più il freddo quanto più il clima o il terreno sono umidi: evitiamo quindi di annaffiare queste piante quando le temperature cominciano a scendere.
Se poi proprio non ci fidiamo, uno strato di pacciamatura di foglie, o di agritessuto, fungeranno da ottimo riparo invernale.