Aloe - Aloe arborescens
Il genere aloe conta alcune centinaia di specie di piante succulente, diffuse in natura in Africa, nel bacino mediterraneo e in gran parte delle zone mediorientali; sono molto simili esteticamente alle agavi, che invece in natura si sviluppano soltanto nel continente americano. Tutte le specie di aloe producono fitte rosette di foglie, più o meno triangolai, più o meno carnose, spesso appuntite solo all’apice, talvolta munite di spine anche lungo la pagina inferiore; in primavera e in estate, dal centro della rosetta, si erge un sottile fusto robusto, che raggiunge il metro di altezza, o anche di più, e che porta una lunga infiorescenza, costituita da fiori tubolari, di colore rosso, arancione o giallo. L’aloe più conosciuta è l’aloe vera, molto nota anche per le sue proprietà terapeutiche, e molto diffusa, insieme a poche altre specie, anche sulle coste italiane, dove si sviluppa ormai anche allo stato selvatico.
Contrariamente a quanto avviene per le agavi, le aloe fioriscono ogni anno, mentre le agavi fioriscono solo al termine della loro vita, che può prolungarsi fino ad alcune decine di anni.
Pianta succulenta di origine africana, produce fitte rosette di foglie triangolari, molto allungate, che presentano alcune spine lungo il margine interno; il colore è verde chiaro, e un sottile strato di pruina lo rende più o meno grigiastro. Le foglie sono molto carnose, e se spezzate mostrano uno spesso strato costituito da una sorta di gel rinfrescante. Le rosette tendono ad avere dimensioni abbastanza contenute, e non superano i 60-80 cm di diametro; in primavera, tra le foglie, si erge un sottile fusto, che porta infiorescenze di colore rosso aranciato. Pianta molto diffusa in coltivazione in Italia, sia in giardino, nelle zone caratterizzate da clima mite, sia come pianta da appartamento o da terrazzo. Sono piante abbastanza resistenti, che amano luoghi luminosi e climi abbastanza caldi ed asciutti.
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Pianta molto simile all’aloe vera, che come quest’ultima viene apprezzata per le sue proprietà curative; le foglie sono però meno carnose e più coriacee rispetto a quelle dell’aloe vera, e danno origine a rosette più piccole, portate da spessi fusti legnosi; i fusti dell’aloe arborescens possono ramificare, dando origine a grandi arbusti allargati e grandi. Le foglie più vecchie tendono in genere ad arcuarsi all’apice, dando origine a rosette che prendono quasi forma tondeggiante. Anche i fiori di aloe arborescens sono arancioni. Nelle zone d’origine gli arbusti di aloe arborescens divengono di dimensioni cospicue, e toccano senza problemi i due o tre metri di altezza. Piante di facile coltivazione, se trovano un clima adatto tendono a divenire molto grandi, risulta quindi abbastanza difficile coltivarle in vaso; è più facile quindi trovarle nei giardini delle zone con clima invernale privo di gelate intense.
Pianta originaria dell4africa meridionale, l’aloe ferox presenta la caratteristica di differire molto per forma a seconda delle condizioni climatiche del luogo in cui viene coltivata; le piante presenti in natura danno origine a veri e propri alberi, che possono raggiungere i tre metri di altezza, con fusti tozzi e spessi, che mantengono il segno delle foglie antiche ormai cadute. Le foglie sono molto carnose, e su tutta la pagina presentano delle spine poco sopraelevate, di colore verde, bianco o nero. Gli esemplari che si trovano in vivaio sono spesso di piccole dimensioni, e tendono a produrre rosette prive di fusto, molto compatte e con foglie molto spesse; esistono anche varietà con rosette particolari, che ricordano molto le hawortia, con foglie non disposte a stella ma semplicemente a coppie le une sulle altre.
Aloe che produce rosette di foglie triangolari, con spine acuminate di colore bianco o giallo; le rosette si sviluppano molto in altezza, dando origine a fusti eretti o prostrati, che con il tempo danno origine a vere e proprie colonie, costituite da piante accestite e da fusti prostrati o semi prostrati. Anche queste aloe tendono ad avere differenti caratteristiche morfologiche a seconda del clima del luogo in cui si sviluppano; gli esemplari coltivati in piccoli vasi tendono in genere ad accestire e a formare fusti corti e non ramificati. Pianta molto apprezzata dai collezionisti, se molto esposte al sole ed alla siccità le foglie tendono a divenire rossastre. Nei luoghi d’origine si sviluppano anche lungo i bordi delle strade, e in zone molto sassose.
Aloe dalle rosette molto spesse e compatte, con fogliame triangolare, privo di spine, e caratterizzato da una colorazione chiara, con zonature scure, dall’aspetto quasi tigrato. Pianta di dimensioni abbastanza minute se coltivata in vaso, le foglie tendono a ripiegarsi lungo la linea mediana, dando origine a rosette decisamente molto compatte, che talvolta accestiscono, formando piccole colonie. Dal centro della rosetta, in primavera si erge un corto e sottile fusto, che porta infiorescenze di colore arancione, molto decorative. Tra le tante aloe disponibili in vivaio è quella che tende ad essere più delicata, non amando la coltivazione in appartamento e temendo molto il freddo; lo sviluppo è molto lento, e capita spesso di non riuscire a vedere i fiori per svariati anni.
L’aloe è una pianta di facile coltivazione, potremmo quasi dire che le sue esigenze colturali sono paragonabili a quelle delle piante mediterranee: luoghi ben luminosi, con qualche ora di luce solare diretta al giorno, poca acqua e solo quando il terreno è asciutto e molto ben drenato. In gran parte d’Italia l’aloe è una pianta delicata, che non può sopravvivere in giardino per tutto l’arco dell’anno; in effetti possiamo però coltivarla senza problemi in vaso, da marzo-aprile, fino a ottobre-novembre, e tenerle in serra fredda o in casa per i restanti mesi dell’anno. Purtroppo in casa la luminosità è sempre eccessivamente scarsa e il clima presenta un aria eccessivamente calda ed asciutta, cosa che rende impossibile per la pianta avere il suo giusto periodo di risposo vegetativo invernale. Per questo motivo, in genere le piante di aloe coltivate in appartamento tendono a non fiorire, se non in casi molto particolari.
Se coltivate in vaso, è bene fornirle di un contenitore che sia solo di pochi centimetri superiore al diametro della rosetta più grande, cosa che può significare un piccolo vaso da 15 cm per un’aloe variegata, e un vaso da 50 cm per un’aloe arborescens di medio sviluppo. Utilizziamo un terriccio ricco e molto ben drenato, preparato alleggerendo il terriccio universale con sabbia o pietra pomice, in modo che l’acqua non ristagni in alcun modo. Le annaffiature, durante il periodo invernale, si forniscono solo sporadicamente, invece da marzo a settembre si forniscono settimanalmente, o anche più frequentemente quando il clima è molto caldo ed asciutto. Prima di annaffiare, avremo sempre cura di controllare che il terreno abbia avuto la possibilità di asciugarsi completamente. I rinvasi si praticano ogni 2-3 anni, in autunno, aumentando di poco le dimensioni del vaso. Per le piante coltivate all’aperto, può essere necessario provvedere una copertura durante inverni particolarmente rigidi; questo anche perché gelate molto intense possono letteralmente bruciare il fogliame dell’aloe, causando la necessità di antiestetiche potature di gran parte delle rosette.
L’aloe si ,propaga per seme; i piccoli emi scuri sono di facile reperimento, e vanno posti su un terreno fresco e umido, già precedentemente annaffiato; il vaso in cui sono posti i semi si tiene in luogo caldo e umido, fino a germinazione di tutti i semi. Le piantine possono venire rinvasate singolarmente solo quando hanno raggiunto qualche centimetro di altezza. Se anche viviamo in una zona con clima invernale mite, è opportuno coltivare le piccole aloe in luogo riparato durante l’inverno, almeno per i primi due anni di vita.
Le aloe possono venire propagate anche per via vegetativa, asportando i polloni basali che talvolta vengono prodotti dalle piante sane. Tali polloni si asportano a fine inverno, e si piantano in terriccio fresco e molto ben drenato.
Come avviene per molte succulente, anche le aloe vengono spesso attaccate dalla cocciniglia, soprattutto in caso di clima molto asciutto e scarsa ventilazione; è opportuno uccidere gli insetti con olio bianco, mescolato a piretro, facendo attenzione a vaporizzare bene la soluzione anche al di sotto delle foglie, ed all’attaccatura alla base della rosetta, dove le cocciniglie tendono ad annidarsi.
Se le annaffiature sono eccessive, e il terreno viene mantenuto spesso umido, le aloe tendono rapidamente a deperire, a causa di marciumi radicali, che possono uccidere le piante anche in brevi periodi di tempo.
Esemplari coltivati in appartamento a lungo, possono manifestare vistose scottature rossastre sulle foglie alla prima esposizione al sole, in quanto le foglie non sono abituate alla grande quantità di luce; quando spostiamo un’aloe all’aperto, facciamolo gradualmente.
L'aloe viene usata da millenni dall'uomo per le sue proprietà curative; sicuramente la parte più utilizzata da sempre è la mucillagine di cui sono costituite le foglie: tale parte ha un forte potere rinfrescante, antiossidante, idratante e antinfiammatorie e anti microbico; anticamente le foglie di aloe venivano applicate, dopo essere state spezzate, su ferite, ustioni, scottature. Queste virtù della mucillagine di aloe sono state riconosciute da molti studi scientifici, e oggi con l'aloe si producono tantissimi prodotti medicinali e cosmetici, che ne sfruttano le proprietà emollienti. La linfa contenuta nella pellicola che avvolge le foglie ha invece proprietà disintossicanti, e anche anticamente con l'aloe si preparavano decotti e tisane, anche per uso interno. Ben conosciuto da tutti è il rimedio casalingo a base di aloe, miele e alcol, che ha un forte potere depurativo sull'organismo. Con l'aloe però si preparano anche pomate, creme, detergenti, che sfruttano il potere lenitivo e calmante della polpa e della scorza dell'aloe.