Afide lanigero del melo
L'afide lanigero del melo è un insetto infestante che risulta molto difficile da debellare. L'Erisoma lanigerum è un insetto dalla lunghezza variabile tra gli 1,5 e i 2,5 millimetri, con una colorazione rosso-violacea. Questo insetto è in grado di secernere un fluido dalla consistenza cerosa che potrebbe ricoprire completamente i rami, le radici e ogni parte legnosa della pianta. L'afide è in grado di svernare (solo gli esemplari femminili) sulla pianta riprendendo l'attività in primavera con la generazione di nuovi individui. L'infestazione si propagherebbe tramite gli individui dotati di ali che compaiono in estate. L'esemplare adulto è particolarmente sensibile al freddo, mentre allo stadio larvale possono resistere anche a temperature vicine ai -25. L'attivazione avviene solitamente tra i mesi di aprile e di maggio.
Il danno che viene provocato dall'afide lanigero del melo consiste principalmente nella comparsa sui rami e sulle parti legnose della pianta di tumori o di nodosità che sono causate da una ipertrofia o da una iperplasia che colpisce le cellule. Infatti i succhi salivari degli afidi sono in grado di stimolare la deformazione della struttura di intere parti della pianta. Le piante infestate dagli acari lanigeri potrebbero diventare molto più ricettive anche per altre patologie, provocando in alcuni casi l'ingresso di funghi o di altri insetti parassitari. Gli acari lanigeri sono in grado di insediarsi in ferite preesistenti sulla pianta, causate da altri parassiti come per esempio dai rodilegno o sulle cicatrici delle potature. Un attacco prolungato potrebbe portare ad un danno consistente sulle piante e alla perdita della produzione di frutti.
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La lotta contro l'afide lanigero del melo potrebbe comprendere sia la lotta biologica sia quella chimica. L'afide potrebbe essere controllato mediante l'imenottero Aphelius mali che riesce a contrastare efficacemente l'infestazione. Il parassita è in grado di svernare all'interno delle larve degli afidi, nutrendosi di essi e lasciandoli completamente svuotati al momento dello sfarfallamento. Per salvaguardare gli insetti parassitari sarebbe opportuno controllare adeguatamente gli interventi invernali con polisolfuri e oli gialli che risultano particolarmente tossici per l'aphelius. In caso di infestazione estesa sarebbe opportuno trattare le piante con aficidi specifici cercando di salvaguardare i Crisopidi, i Coccinellidi e i Sirfidi. Questo intervento andrebbe effettuato sia prima sia dopo la fioritura delle piante.
L'utilizzo degli oli si è rivelato il metodo migliore per combattere le infestazioni da parte di questa tipologia di insetto che può provare seri danni alle piante di mele. Gli oli andrebbero sparsi sulle piante durante il periodo estivo, ma in presenza di forti infestazioni e con il rischio di perdere le coltivazioni. Per evitare che le piante subiscano infestazioni sarebbe opportuno evitare interventi di potatura estesi ed invasivi. In caso di rami infestati sarebbe opportuno provvedere ad eliminarli prima che gli afidi attacchino l'intera pianta. Una corretta fertilizzazione del terreno sarebbe in grado di apportare gli adeguati nutrimenti alle piante in modo da renderle più vigorose e maggiormente resistenti agli attacchi da parte degli afidi. In caso di innesti sarebbe opportuno utilizzare dei portainnesti che siano resistenti all'attacco da parte dell'afide lanigero.
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