Ricamatrice delle Pomacee
Più insetti vengono chiamati ricamatrice delle pomacee, o delle drupacee; si tratta di larve prodotte dalle uova di piccole farfalle, molto diffuse in tutta Europa, che provocano delle rosure su foglie, germogli, frutticini e frutti. Le zone attaccate dalle larve sui frutti risultano come decorate da un sottile merletto, e a qui proviene il nome comune degli insetti. La gran parte delle larve fanno parte del genere Pandemis, alcuni anche del genere Archips, e di alcune specie di questi generi. Gli adulti di Pandemis producono le uova in piccoli mucchietti, deposti sul fogliame a fine estate-inizio autunno, o in primavera inoltrata; le farfalle Archips invece producono uova in primavera o, a seconda delle specie, anche in tre diversi periodi dell'anno. Se la popolazione di insetti è ridotta, i danni alle piante sono minimi; quando le farfalle divengono eccessivamente numerose è necessario attuare una lotta a tappeto, per catturare quanti più adulti possibile, nell’intento di diminuire le future popolazioni.
L'attacco delle larve comincia nei primi mesi primaverili, tra marzo e aprile; i piccoli insetti, di colore verde o bianco, si cibano degli organi più morbidi e freschi delle piante, quindi partono dai germogli, dai piccoli fiori, e dai frutticini. Se gli insetti sono numerosi, la cascola dei frutti è assai sensibile, e può portare ad un forte calo di produzione delle piante. Ulteriori popolazioni si sviluppano in primavera inoltrata o in estate, e le larve trovano foglie e frutti di cui cibarsi, provocando le tipiche rosure a forma di merletti che danno il nome comune alla problematica. I frutti già grandi non subiscono diminuzione nelle dimensioni, e difficilmente cadono, ma le rosure ne causano un forte deprezzamento. In genere le piante colpite da larve ricamatrici non subiscono danni molto pesanti, nel senso che difficilmente ne risentono negli anni successivi; ma in generale possono diminuire i numeri di frutti prodotti, o il valore del raccolto.
La farfalle delle varie specie del genere Pandemis producono le uova a inizio primavera e a fine estate o inizio autunno. Nel primo caso le larve fuoriescono dalle uova nell'arco di alcune settimane, e attaccano subito la pianta ospite. Nel secondo caso le larve cercano un riparo al freddo autunnale ed invernale, e si riparano tra le fessure della corteccia, o sotto le foglie cadute sul terreno. Le larve delle specie del genere Archips vengono prodotte in estate, oppure, come nel caso della Archips podanus, hanno fino a tre generazioni all'anno, e subito si nutrono degli organi verdi degli alberi da frutto. Le farfalle non causano alcun tipo di danno a foglie, frutti o cortecce; sono le larve che risultano dannose per le piante, su cui producono sottili rosure dall'aspetto di un fine merletto. Sui frutti in maturazione i segni lasciati dalle larve tendono a diventare marroni e rigidi, come sughero.
Contro questi insetti si praticano trattamenti di lotta integrata; risulta impossibile utilizzare trattamenti a base di insetticidi chimici, perché andrebbero irrorati su piante in piena fioritura, o in piena fruttificazione, causando gravi problemi fitosanitari alla vegetazione. Generalmente si mantiene monitorato il frutteto durante tutta la bella stagione, per catturare gli adulti e valutarne la concentrazione. Quando la popolazione risulta elevata, sulle piante si posizionano numerose trappole a feromoni, nell'intento di contenere il numero di farfalle presenti, e in seguito anche il quantitativo di uova deposte. Contro le larve già sviluppate si utilizzano prodotti del tutto innocui per l'uomo, per le piante e per gli animali, a base di bacillus thuringensis. Si tratta di un batterio, che viene ingerito dalle larve, e ne causa rapidamente la morte. I trattamenti a base di bacillus thuringensis vengono praticati in genere in autunno o in primavera, in modo da cercare di decimare le future popolazioni di farfalle.
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