Tentredine o Oplocampa del Pero
I frutti colpiti dal Tentredine o Oplocampa del Pero sono facilmente riconoscibili da diversi fattori. Innanzitutto arrestano temporaneamente la loro crescita e tendono a presentarsi deformati. In secondo luogo presentano caratteristiche diverse a seconda che la larva si trovi ancora al suo interno oppure ne sia già uscita. Nel primo caso le pere mostreranno segni di rosura, mentre nel secondo sarà ben visibile il caratteristico foro tondeggiante di uscita vicino alla cavità calicina, oltre alla galleria all'interno del frutto creata dallo spostamento della larva. In entrambi i casi i frutti sono però destinati a cadere. Considerando che ogni imenottero adulto in primavera si sposta di pianta in pianta deponendo le sue uova alla base dei sepali dei fiori è facile immaginare quali danni può provocare all'intera piantagione.
In caso di infestazione è necessario anzitutto effettuare un monitoraggio per stabilire con esattezza l'entità del danno. Il monitoraggio può essere effettuato utilizzando trappole cromotropiche. Generalmente per avere risultati veritieri è opportuno installare due trappole ogni appezzamento nel periodo di prefioritura (prima metà di marzo). Questa operazione consente di stabilire la quantità di adulti appena sfarfallati e di forme svernanti. Se le catture superano i 10/20 adulti per ogni trappola si rende necessario intervenire. Vi sono varietà di peri che sono considerati molto ricettivi, come ad esempio l'Abate e la Decana. In queste varietà l'intervento è possibile in fase di prefioritura se viene superata la soglia dei venti insetti per ogni trappola. Per tutte le altre varietà invece l'intervento viene rimandato a dopo la fioritura.
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A fine fioritura se l'infestazione rilevata viene definita pericolosa occorre intervenire con un prodotto specifico, considerato anche un ottimo aficida, reperibile nei negozi specializzati. Se già negli anni precedenti si è manifestato questo tipo di problema, è consigliabile effettuare un trattamento preventivo in fase di prefioritura. Anche in questo caso è indicato un prodotto attivo contro gli Afidi. Preparati ottimi risultano essere quelli a base di Imidacloprid, Oxidemeton-Metile o Vamidotion. Questi composti sono ideali perché a concentrazioni regolari non presentano tossicità per gli esseri umani. Molto importante non eccedere nelle quantità per non arrecare danni alla flora marina, nei crostacei e sui volatili. Sono prodotti in grado di rimanere attivi per periodi abbastanza lunghi (circa tre settimane).
Utilizzare prodotti biologici per combattere questo problema consente di salvaguardare l'ambiente in cui viviamo e portare in tavola prodotti sani e genuini. Sono veramente molti i prodotti naturali che è possibile utilizzare per tutelare anche i bambini e gli animali domestici, oltre agli insetti che risultano molto utili per l'impollinazione. Molti fungicidi e insetticidi biologici hanno il potere di avere un effetto stimolante sulle piante ed, oltre a allontanare i parassiti già presenti, prevengono anche la loro ricomparsa per periodi piuttosto lunghi. Estratto di equiseto, sapone vegetale a base di potassio, estratto di Quassia amara sono fra i più utilizzati. In particolare la Quassia amara lascia sulle foglie un gusto che risulta assolutamente inappetibile per gli insetti e gli afidi.
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