Serre fotovoltaiche
È l'uovo di Colombo, potremmo sentenziare. Una struttura coprente dove poter impiantare una produzione agricola, per esempio coltivazioni di fragole; ma anche un vivaio per la floro-vivaistica, o produzione di piantine per ortaggi. Questa serra però, non ci costerà nulla, anzi produrrà reddito. Come? Generando energia elettrica che andrà a soddisfare il nostro fabbisogno, ma non solo, dove l'energia prodotta sarà in eccesso sui nostri consumi verrà venduta creando un business parallelo. La superficie utilizzata per le nostre coltivazioni si sdoppia, sotto produce fragole e sopra energia. Bello vero? Sì, bello e fattibile. Con questo sistema si possono recuperare ettari di superfici trasformabili in vere e proprie centrali energetiche pulite. Ripareranno le colture dalle intemperie e produrranno reddito e tutto senza il minimo impatto ambientale.
La struttura portante è fissa. Bloccata al terreno con ancoraggi particolari. Non può essere considerata un edificio non avendo nessun tipo di fondamenta. I materiali utilizzabili per lo scheletro della serra sono diversi; dal legno all'alluminio, dal ferro alla muratura. Ovviamente le pareti sono in vetro o materiali trasparenti. La copertura è il punto focale: pannelli solari. Queste strutture sono ambienti protetti, climatizzabili e umidificabili a piacere. La struttura portante varia, ovviamente, secondo l'esigenza. Anche piccole strutture da giardino possono essere utilizzate a questo scopo. Una piccola serra produrrà energia per lo scaldabagno di casa, una grande serra produrrà energia per tutta l'azienda agricola e produrrà reddito vendendo l'eccedenza. È bene tenere presente che le serre fotovoltaiche non vengono classificate come edifici, quindi non viene accatastata la copertura come: pannelli fotovoltaici su edificio.
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Anche le normative sulle serre fotovoltaiche si stanno adeguando. Questo fenomeno, così in espansione, ha obbligato gli organi competenti a stare al passo. Vediamo che definizione dà della serra la normativa vigente: è un elemento in cui i pannelli fotovoltaici sono un elemento fondante della copertura. Questo punto è importante perché stabilisce che i pannelli non sono una parte posticcia della struttura, ma sono parte della struttura stessa. Ciò determina una diversa classificazione a livello catastale. Sempre la normativa prosegue specificando che: la serra fotovoltaica non deve essere un elemento "amovibile" ma nel contempo deve essere ben fissata al suolo. Ecco che non può essere classificata come edificio, con tutti vantaggi del caso. Ultimo punto interessante: i pannelli fotovoltaici non devono superare il 50% della superficie totale della copertura. Qui il normatore ha voluto assicurare che la serra abbia sempre una buona penetrazione della luce.
Non avendo più vincoli in termini di costi energetici, possiamo dare spazio all'uso della domotica applicata alla nostra serra fotovoltaica. Abbiamo già visto che non avremo nessun costo, a parte l'investimento iniziale, per quanto riguarda il riscaldamento/raffreddamento e climatizzazione della serra. Potremo avere una serra completamente computerizzata, con impianti di irrigazione gestiti dal vostro smartphone. Sensori che avvisano via email di un calo di umidità oppure di un innalzamento del calore. Le pareti che cambiano opacità a secondo dell'ora della giornata. Ma non solo, potrete illuminare gli accessi alla serra con lampioni alimentati dall'energia autoprodotta. Insomma, le serre fotovoltaiche sono già nel futuro. Sono pulite, si autofinanziano e generano anche reddito. Un dato finale, la stima di produzione di energia in un anno di una serra fotovoltaica è di circa 500 mq: 39.000 kwh/a. Non male vero?
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