Oleandro in vaso
Normalmente quando si acquista un esemplare di oleandro, questo è già dotato di un contenitore che racchiude la zolla di terra: ovviamente questo recipiente non potrà andare bene quando la pianta crescerà e quando le radici diventeranno più grosse e più profonde. Per questo motivo bisogna procurarsi subito un contenitore molto grande, di almeno mezzo metro di larghezza e almeno mezzo metro di profondità. Il terreno va preparato dividendo in parti uguali del comune terriccio da giardino e del terriccio da coltivazione, aggiungendo magari un po’ di humus che favorisce la crescita della pianta: la zolla di terra che contiene il nostro oleandro va immersa per un po’ in un secchio pieno d’acqua affinché la pianta si reidrati. Dopo è necessario smuovere le radici per allargarle e prepararle ad essere interrate nel contenitore, ad almeno trenta centimetri di profondità. Al termine di questa operazione, la pianta va annaffiata per compattare il substrato.
L’oleandro è una pianta arbustiva originaria dell’area mediterranea: nel nostro paese è diffuso sia allo stato selvatico, sia come pianta da coltivare in un contenitore o anche in terra. È un arbusto sempreverde molto forte e resistente, sia alle intemperie, sia alla siccità e sia all’inquinamento, per questo motivo viene utilizzato molto anche come arredo urbano ed è facile incontrarlo persino nelle aiuole dei divisori delle corsie autostradali. Dall’inizio della primavera fino all’inizio dell’autunno, l’oleandro produce dei bei fiorellini, raggruppati in mazzetti che crescono sulla cime dei rami: normalmente le infiorescenze sono di colore rosa, ma ormai esistono anche degli ibridi dai fiori bianchi, rosso porpora o striati di diverse sfumature. In autunno la fioritura giunge al termine e spuntano così i frutti, delle palline allungate legnose e dalla superficie lanosa che contengono i semi. Le foglie dell’oleandro sono molto decorative ed eleganti, perché sono lunghe e di forma ovale, di un colore verde scuro molto particolare. Non sono foglie lisce e lucide, bensì ruvide e un po’ dure.
L’oleandro in vaso è un ottimo rimedio per poter coltivare questa bellissima pianta, pur non avendo un giardino. Coltivandolo in un recipiente, infatti, è possibile tenere un esemplare di oleandro anche su balconi e terrazzi, anche perché non necessita di tantissime cure. Bisogna ricordarsi che è una pianta che ama il sole, dunque va posizionato in un luogo luminoso ma se possibile riparato dalle correnti forti; se non è possibile metterlo in una posizione soleggiata, anche la mezzombra andrà benissimo. Un’altra cosa importante da ricordare è la scelta di un contenitore molto capiente, perché solo con tanto spazio l’oleandro potrà crescere ed espandersi ottenendo una chioma folta e bella da vedere. Di tanto in tanto questa chioma va però potata per conferirle una forma elegante e per eliminare le eventuali parti secche o danneggiate.
L’oleandro in contenitore, così come quello a terra, va annaffiato spesso e abbondantemente, ma bisogna sempre controllare che l’acqua non ristagni nel sottovaso per troppo tempo, altrimenti si rischiano malattie fungine. In primavera bisogna somministrare alla pianta del concime organico, mentre in estate, con il grande caldo, è utile optare per un concime liquido per piante da fiore, da aggiungere all’acqua delle normali irrigazioni ogni due settimane. In tal modo si otterrà una fioritura bella e molto abbondante. In genere, l’oleandro è una pianta molto rustica, tuttavia, esistono alcune varietà che mal sopportano le temperature inferiore allo zero, dunque bisogna scegliere bene il nostro esemplare, a seconda del clima in cui viviamo. Quando si effettua la potatura è bene utilizzare dei guanti visto che tutte le parti dell’oleandro sono velenose, in particolare il lattice che esce dalle foglie e dai rami quando vengono tagliati.
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