piante grasse
salve, è vero che quando si trapianta una pianta grassa in un altro vaso è bene tagliare tutte le radici e appoggiarle nel nuovo vaso senza troppo comprimere? se si in quale mese?
Gentile Bruna,
le piante grasse, come qualsiasi altra pianta coltivata in vaso, necessitano di rinvasi regolari, ogni anno, o ogni due anni, e soprattutto nei casi in cui si tratti di una pianta appena acquistata ma posta in un terriccio non idoneo, o di una pianta che è stata colpita da cocciniglia, perché spesso questi insetti tendono ad annidarsi anche nel terreno; prima di tutto sarebbe opportuno capire che pianta devi rinvasare, in modo da sapere come si sviluppano le sue radici, ma puoi farlo anche semplicemente osservandone lo sviluppo quando estrai la pianta dal vaso: se le radici sono fittonanti, e si sviluppano soprattutto verso il basso, poni la pianta in un vaso a campana profondo; se invece le radici formano una sorta di gomitolo poco profondo, puoi posizionare la pianta in una ciotola bassa. Evita di posizionare piante fittonanti in ciotole, e piante con apparato radicale poco profondo in ciotole. Il rinvaso si pratica a fine inverno, o comunque prima che le tua piante comincino a fiorire, indicativamente, tra febbraio e maggio. Estrai la pianta dal terriccio e ripuliscila da tutta la terra vecchia, soprattutto se infestata da cocciniglia; non è il caso di tagliare le radici, e sarebbe anche opportuno evitare di romperle, perché l’apparato radicale delle succulente è molto delicato, e la pianta potrebbe anche morire in seguito a danneggiamenti o tagli molto drastici. Dopo che hai estratto la pianta dal substrato, e l’hai ripulita, appoggiala su della carta casa o su un foglio di giornale e lasciala asciugare per alcuni giorni, anche 6-7, in modo che eventuali rotture delle radici possano cicatrizzare; appoggia la pianta in un luogo ventilato, e luminoso, al riparo dalle piogge. Trascorso questo tempo, puoi rinvasare la tua pianta succulenta, utilizzando un terriccio apposito; anche in questo caso, sarebbe opportuno conoscerne la specie, in modo da capire di dove sia originaria, e quindi di che tipo di terreno ha bisogno; tipicamente si utilizza un terriccio molto drenante, costituito da poca torba, mescolata con perlite, pietra pomice o sabbia di fiume, in modo da dare origine ad un substrato incoeso, che lasci scorrere via l’acqua delle piogge e delle annaffiature. Dopo aver posizionato la pianta nel vaso, evitando di rovinare in alcun modo le radici e le eventuali spine presenti sul fusto, posiziona la pianta nel luogo in cui resterà per tutta estate, ed evita di annaffiare per almeno due o tre giorni, in modo che la pianta possa adattarsi al nuovo vaso, e che eventuali microtraumi all’apparato radicale abbiano modo di asciugarsi.
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