Pretensione
E' più di un mese, bel giovanottino,
che stai a farmi la corte e il damerino:
mentre alle tue parole ed a' tuoi lai
non ci ho pensato mai, ma proprio mai!
Per me, credilo pur passeggii invano:
a un altro ho già promessa la mia mano,
a un altro più bellino e più garbato;
e tu sciupi le lastre, e getti il fiato!
Somigli certa Rosa Ayreschirea,
che farsi amr per forza pretendea;
pretendea farsi amar la poveretta,
spingendo i rami della mia stanzetta.
Ma per forza non vien nemmen l'aceto:
e amor non si concilia un indiscreto.
Nella mia stanza non poteva stare,
e al giardiniere la feci potare.
Ma per te a chi la do la commissione
di fartela capire la ragione?
Cosa fai sempre intorno a queste mura?
Sei forse un impiegato di questura?
Con la questura non ci ho che vedere.
Dunque vattene via, fammi il piacere.
Perché infine che cosa tu pretendi?
Te l' ho già detto"non ti voglio!" intendi?
Può esser, ma con me non ti balocchi:
la mamma non mia ha fatto per gli sciocchi!
Amarti?… Ma nemmeno se rinasco!
Finiscila, e va' via, tanto fai fiasco!
Pietro Gori
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