Molte specie di felci sono di origine tropicale e trovano giusta collocazione in serra o in appartamento. Si tratta di piante che non necessitano di eccessiva illuminazione, quindi possono trovare posto anche in luoghi bui, dove altre piante soffrirebbero per la mancanza di luce. In genere le felci non hanno dimensioni molto grandi, quindi possiamo coltivarle in contenitori non eccessivamente capienti, ricordando sempre di rinvasarle non appena le radici tendono ad allargarsi al di fuori dei fori di scolo del vaso; rinvasiamo quindi la nostra felce utilizzando del terriccio morbido e ricco, e trasferendola in un vaso non eccessivamente grande, ma solo di uno-due centimetri di diametro più ampio del contenitore in cui era la pianta. Anche se le felci possono sopportare alcuni brevi periodi di siccità, è bene annaffiarle con grande regolarità, evitando di lasciare il terreno per troppo tempo asciutto; evitiamo anche di coltivare le nostre felci in un substrato sempre inzuppato d’acqua, ma lasciamolo semplicemente sempre umido. I ristagni idrici favoriscono l’insorgenza di marciumi radicali, quindi se dopo l’annaffiatura rimane dell’acqua nel sottovaso gettiamola. Per favorire un corretto sviluppo delle nostre piante ogni 10-15 giorni aggiungiamo all’acqua delle annaffiature del concime specifico per piante verdi; ogni giorno invece vaporizziamo la chioma delle felci, per aumentare l’umidità ambientale. Periodicamente asportiamo con delle forbici ben pulite ed affilate il fogliame rovinato, scurito, spezzato, tagliandolo a livello del terreno. Se desideriamo ottenere nuove piante dalle nostre felci è sufficiente dividere il cespo che le compone, mantenendo una buona porzione di apparato radicale per ogni parte asportata dal cespo, e rinvasando ogni piccolo cespo in contenitore singolo.
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