Diversamente dalla gran parte delle piante coltivate nell’orto, i carciofi sono piante perenni; quindi se volgiamo coltivarli dovremo preparare un appezzamento che verrà occupato dalle piante di carciofo per anni. Esistono varietà a produzione autunnale, in genere con produzione di carciofi più piccoli; ed altre a produzione primaverile. Quello che si consuma dei carciofi è il capolino del fiore. I carciofi amano un clima caldo, con inverni miti; si consiglia quindi di coltivare queste piante solo nelle zone in cui gli inverni non sono eccessivamente rigidi; oppure nelle zone in cui i mesi invernali sono caratterizzati da gelate prolungate dovremo coprire completamente la carciofaia per ripararla dal freddo. I carciofi prediligono terreno freschi, profondi, di medio impasto, abbastanza ricchi di materia organica, non eccessivamente argillosi, calcarei o sabbiosi. Lavoriamo quindi il terreno da adibire a carciofaia, aggiungendo del terriccio ricco, poca sabbia per migliorare il drenaggio, e del concime organico ben maturo, che arricchirà il terreno e ne migliorerà anche l’impasto. Per ottenere piante di carciofi si utilizzano tradizionalmente i carducci: si tratta dei giovani polloni prodotti dalle grandi piante di carciofo; in particolare si utilizzano dei polloni che abbiano già prodotto almeno 4-6 foglie. Le piante adulte sono di dimensioni abbastanza imponenti per l’orto: raggiungono facilmente i 100-120 cm di altezza e di larghezza; quindi prepariamo le piccole buche che conterranno le piante distanziandole di almeno 100-150 cm. Posizioniamo i carducci avendo cura di non interrarli eccessivamente, per evitare di favorire l’insorgenza di marciumi; quindi annaffiamo il terreno. Le annaffiature vanno fornite con regolarità durante il periodo primaverile, soprattutto quando sono presenti i carciofi. Si ha una produzione migliore se periodicamente, ogni 4-6 anni, si sostituiscono le vecchie piante con nuovi carducci.