laghetti da giardino
La realizzazione di laghetti da giardino non costituisce semplicemente una scelta di natura estetica, ma può rivestire anche un ruolo funzionale nella creazione di un ecosistema naturale in miniatura, per esempio creando un rifugio per qualche specie animale. Nel tempo un laghetto può richiedere una manutenzione piuttosto limitata: certo è che risulta fondamentale tenerlo pulito, specialmente per quel che riguarda la formazione di alghe. Vediamo, dunque, alcuni consigli e suggerimenti per creare dei laghetti da giardino in grado di coniugare praticità ed estetica. La posizione ideale, rispetto al sole, dovrebbe essere quella rivolta a sud, o ancora meglio a sud-ovest: in pratica, esposta al sole ma non completamente, visto che l’acqua con temperatura eccessivamente calda rischierebbe di provocare una proliferazione dannosa di alghe. Insomma, è preferibile calcolare che, durante l’arco della giornata, un terzo della superficie d’acqua si trovi all’ombra, per esempio protetto da un edificio abbastanza alto o semplicemente da un gruppo di alberi. Sarebbe consigliabile, inoltre, stabilire un punto rispetto al quale il laghetto si rivela più visibile, così da riuscire ad approfittare della vista e del panorama dalla terrazza o addirittura dall’interno della casa. Prima di procedere alla realizzazione, è bene progettare e pianificare dimensioni e conformazione del tutto, disegnando su carta e tenendo a mente i lavori che si vogliono compiere.
Non vanno sottovalutati, inoltre, gli aspetti burocratici, visto che in molti Comuni italiani per procedere ai lavori occorrono permessi specifici. La forma del laghetto deve essere pensata in maniera da inserirsi in modo armonico rispetto al contesto circostante, così come l’eventuale presenza di ruscelli, ponticelli, cascate e impianti di illuminazione. Le piante più basse potrebbero essere collocate sul davanti, mentre le specie vegetali più alte potrebbero trovare spazio più lontano. Un aspetto da tenere in considerazione è quello legato alla profondità dell’acqua, che fa sì che in inverno il ghiaccio non interessi il fondo, e al tempo stesso che in estate la superficie non risulti troppo calda. E’ auspicabile, in linea generale, una profondità di un metro per una superficie complessiva di dieci metri quadri. Per l’entrata dell’acqua, occorre prevedere l’attacco a un pluviale. Al fine di impedire che nel giardino si crei fango dovuto all’acqua piovana, risulta indispensabile gestire il troppo pieno, per esempio creando un collegamento con il pozzo delle acque chiare, oppure chiedendo in municipio il permesso per immettere nella canalizzazione comunale acqua chiara. In alternativa, si può optare per un drenaggio, realizzabile riempiendo con sassi e ghiaia una buca profonda almeno un metro. Un’ultima soluzione possibile prevede di creare una trincea attorno al laghetto, profonda circa quaranta centimetri e larga mezzo metro.
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Naturalmente, per la collocazione di filtri, pompe e lampade bisogna tenere conto che dovranno essere presenti le tubature per i cavi elettrici. Anche la scelta delle piante costituisce un momento importante del processo decisionale, anche perché da essa dipende l’esigenza di realizzare nicchie di piantagione. Altrettanta attenzione deve essere prestata al tipo di materiale da utilizzare. In generale, risultano di dimensioni ridotte le vasche prefabbricate, che hanno il vantaggio di non richiedere lavori particolari o impegnativi, e dunque possono essere utilizzate senza problemi anche da un private. Più complicata la posa di un telo, che però riesce ad adattarsi facilmente allo scavo e permette di realizzare qualunque forma.
Una volta completata la pianificazione, si può procedere con i lavori di scavo, iniziando a tracciare, tramite picchettazione, la forma del laghetto sul terreno. Non vanno dimenticati gli scavi per il drenaggio, per il collegamento alle canalizzazioni e per tutti i cavi elettrici previsti. Una volta conclusa la fase di scavo, bisogna rimuovere qualsiasi oggetto che potrebbe rappresentare un ostacolo o comunque creare problemi: radici, sassi, eccetera. Si posa, quindi, la sabbia, cui deve fare seguito una rete anti-roditori per proteggersi da topolini e talpe che potrebbero forare il telo con una certa facilità. Lo strato superiore sarà costituito da feltro: si può scegliere tra feltro da mezzo chilo al metro quadro, più fine (ideale nel caso in cui, durante gli scavi, si incontri della roccia), e feltro da ottocento grammi al metro quadro, più grosso. Infine, sarà la volta di un telo impermeabile: un telo che possa essere riparato con facilità e saldato, non solo per eventuali riparazioni ma soprattutto per ingrandire, eventualmente, il laghetto. Una soluzione molto buona è costituita dal tipo Sarnafil, ma nulla vieta di ordinare un telo su misura, occupandosi del rilevamento delle misure in collaborazione con la ditta fornitrice. Teniamo conto, per altro, che il telo risulterà più elastico durante una giornata calda, e quindi potrà essere steso con maggiore facilità. Dopo il telo, bisogna applicare una rete allo scopo di evitare che sul fondo del laghetto cada della ghiaia. In conclusione, occorre specificare che eventuali ponticelli dovranno essere realizzati sopra un blocco in sasso o beton, con una distanza con l’acqua di sette centimetri al massimo.
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