Attrezzature da taglio vigneto
Le attrezzature da taglio per vigneto possono essere di due tipi, a seconda del fatto se si effettua una potatura manuale oppure una potatura meccanica. Nel primo caso, gli attrezzi sono delle semplici cesoie, che dovranno essere accuratamente disinfettate prima di effettuare i tagli; inoltre, anche prima di passare ad una seconda pianta, le cesoie dovranno essere ben pulite, in modo da evitare il passaggio di eventuali malattie da una vite all'altra. Se invece si effettua una potatura meccanica, gli attrezzi sono molto vari, anche se utilizzati solo da poco. Infatti, il progresso della meccanizzazione delle operazioni colturali solo recentemente ha superato l'ostacolo della potatura di produzione. I primi risultati positivi sono stati conseguiti sull'alberello, dove la semplicità del lavoro e l'assenza di sostegni hanno permesso il conseguimento di alcuni vantaggi, sia per il contenimento della vegetazione estiva sia come vera e propria pre-potatura secca, che veniva rifinita, ma velocemente, a mano.
Una potatura meccanica può essere oggi condotta su alcune forme di allevamento mediante l'ausilio di attrezzi per tagliare il vigneto il cui scopo è quello di recidere tutti i tralci ad una certa distanza dal ceppo o dal cordone permanente. Una simile operazione non può naturalmente prescindere da una rifinitura manuale. In tal senso è più corretto parlare di macchine pre-potatrici. In Francia sono stati sviluppati strumenti particolarmente adatti ad operare su cordone speronato basso. Il più evoluto di questi attrezzi da è quella basato su due serie di dischi sovrapposti montati in un telaio a U rovesciata e operanti ognuno su un lato del filare. Questi dischi rotativi sono dotati di coltelli interni controrotativi in grado di recidere i tralci senza ledere i fili metallici dell'armatura del filare. Inoltre, grazie ad un sistema oleopneumatico i dischi aggirano pali e ceppi riaccostandosi dopo averli superati.
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In Italia, viceversa, sono state sviluppate attrezzature adatte alla cortina doppia e basate su barre di taglio in grado di recidere i tralci sopra e sotto al cordone, al suo interno ed all'esterno; la barra per il lavoro interno è dotata di dispositivi per scansare i sostegni dei due fili metallici sia automaticamente sia a comando dell'operatore. Anche in questo caso la potatura non è selettiva, ma necessita di una rifinitura manuale, che può essere effettuata contemporaneamente da operatori armati di forbici pneumatiche a bordo di un apposito carro trainato dalla trattrice (sulla quale è anche installata la macchina potatrice). L'Istituto per la Meccanizzazione Agricola di Torino ha anche proposto una macchina sperimentale adatta a cordone speronato basso, operante su un solo lato del filare e che presenta una serie di seghe circolari ad asse verticale posta internamente, in gabbie fessurate folli. Queste hanno il compito di far agire le seghe solo sui tralci, scostandosi in prossimità di pali e ceppi. Una sega senza sovradisco folle viene disposta ad asse parallelo al terreno in modo da rasare lateralmente il cordone.
La potatura invernale della vite può essere agevolata dall'uso di forbici automatiche. Le più diffuse sono quelle ad azionamento pneumatico. Queste attrezzature da taglio per vigneto possono recidere tralci di diametro sino a 40 mm, consentendo quindi risparmio di tempo e minore fatica fisica. Le forbici sono alimentate da gruppi compressori azionati da trattori o motocoltivatori mediante tubi che possono essere svolti lungo il filare e successivamente recuperati mediante gli appositi avvolgitori. E' importante che il cantiere di lavoro sia ben organizzato al fine di evitare sprechi di tempo dovuti alla mancata sincronizzazione tra i potatori serviti.Si può anche unire alle forbici pneumatiche un nebulizzatore in grado di spruzzare una piccola quantità di liquido disinfettante sulle lame a ogni taglio, al fine di prevenire eutipiosi e mal dell'esca. Sono reperibili in commercio anche forbici oleodinamiche e oleopneumatiche. Esse sono concettualmente e costruttivamente simili a quelle pneumatiche, ma il fluido di lavoro varia da aria in pressione a olio in pressione.
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