Bonsai Acero Palmato
Buongiorno! Sono Katia, vivo a Torino e mi sono appassionata da poco ai bonsai. Sono nuova e ne so molto poco riguardo a queste essenze, ma mi piacerebbe tanto imparare e avere più informazioni possibili per curare al meglio il mio Acero Palmato, comprato da una settimana. Volevo sapere soprattutto riguardo all'innaffiatura. Come si da l'acqua e dopo quanto bisogna ridargliene? E se ci sono cure particolari. Attendo i vostri consigli e suggerimenti... Grazie in anticipo! Cordiali saluti...
Gentile Katia,
la coltivazione bonsai è un’arte millenaria, che porta chi la pratica ad avere la capacità di crescere piante comuni, quelle che puoi vedere in tutti i giardini, in piccoli vasi, permettendo loro di svilupparsi al meglio, ma con dimensioni ridotte, quasi miniaturizzate. Tale tipo di coltivazione comporta l’apprendimento e l’utilizzo costante di una lunga serie di tecniche, che vanno oltre il semplice allevamento di una pianta. Ti consiglio di avvicinarti con calma a questa arte, cercando di apprendere al meglio ogni tecnica, partendo da quelle basilari, oltre a imparare a conoscere le piante che acquistiamo e coltivarle al meglio. Per avere un bel bonsai, si deve partire da una pianta ben coltivata. Considera che il tuo acero in natura può svilupparsi per qualche metro in altezza, ed è originario di zone temperate dell’Asia; quindi in Italia può tranquillamente vivere in giardino, ma con qualche limitazione, dovuta al fatto che è posto a dimora in un piccolo vaso, e in poca terra. Gli aceri palmati non temono il gelo, ma è chiaro che il pane di terra attorno alle radici di un bonsai va protetto in caso di gelo persistente e intenso; non so dove vivi, ma se il tuo bonsai verrà lasciato esposto al gelo, sarà bene coprire il vaso con dell’agritessuto, in modo da impedirne il congelamento. Gli aceri palmati vivono in natura in pieno sole, o a mezz’ombra; anche in questo caso, per evitare che il cocente sole di luglio e agosto dissecchi in poche ore tutto il terriccio, di solito da maggio fino ai primi freschi di agosto si preferisce tenere i bonsai a mezz’ombra, lontano dalla luce solare diretta delle ore più calde del giorno, ma comunque in una zona luminosa, con qualche ora di sole diretto al mattino. All’arrivo del freso autunnale, si può pensare di spostare il bonsai al sole pieno. Le annaffiature si forniscono quando il terriccio risulta secco, permettendogli di asciugare perfettamente; questo significa che in inverno potremo evitare di annaffiare (quando il bonsai sarà senza foglie), ma a partire dalla primavera è importante annaffiare con regolarità, non appena si nota che il pane di terra appare asciutto. Preferibilmente, soprattutto quando si è alle prime armi, è consigliabile annaffiare i bonsai per immersione: si prende una ampia ciotola o vaschetta, vi si pone sul fondo il vaso, si riempie delicatamente di acqua fino a raggiungere il bordo esterno del vaso, e si attende fino a che, per capillarità, l’acqua non avrà raggiunto la superficie del terreno. Quindi si lascia scolare il vaso, e lo si ripone al suo posto all’aperto. Questa operazione andrà effettuata una volta a settimana in primavera, ma in piena estate potrebbe essere necessario farlo ogni due giorni, o anche più spesso, dipende dalle piogge, dalle dimensioni del vaso, da dove vivi, dall’esposizione a cui vien tenuta la pianta. Comincia ad imparare a coltivare il tuo bonsai, il prossimo anno potrai cominciare ad imparare come potarlo, come rinvasarlo potandone le radici, come posizionare eventuali fili metallici per mettere in forma i rami. Comincia a considerare il fatto che i bonsai non sono essenze particolari, come erroneamente pensano alcuni: teoricamente qualsiasi pianta può venire coltivata come bonsai, dal baobab alle violette.
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