Bossolo dei dadi - Fritillaria meleagris
La fritillaria Meleagris è una bulbosa perenne originaria dell'Europa e dell'Asia settentrionale. A fine inverno i bulbi producono lunghe foglie lineari, simili ad erba, di colore verde brillante, e fusti eretti che portano fiori solitari, a forma di grandi campanule, pendule, di colore porpora, rosso-bruno, bianco o verde-grigiastro; i fiori di colore scuro in genere mostrano una particolare colorazione a scacchiera, raggiungono i 20-30 cm di altezza. I bulbi emanano un odore abbastanza sgradevole, ma i fiori molto decorativi rendono queste piante adattissime per le bordure, nei giardini rocciosi o in grandi aiole, dove si possono lasciare inselvatichire liberamente. Durante la stagione calda vanno in riposo vegetativo, e le foglie disseccano completamente. F. pallidiflora è molto simile a F. meleagris, ma ha fiori di colore giallo pallido. F. persica ha fiori simili a F. meleagris, ma sbocciano su una pannocchia, ala fino a 60-80cm. Il bulbi e le foglie di tutte le specie di
fritillaria emanano un aroma pungente e sgradevole, quindi è bene evitare di maneggiare le foglie.
Queste piante sono anche chiamate con il nome Bossolo dei dadi.
Per una crescita rigogliosa è bene porre a dimora le piante di bossolo dei dadi in luogo soleggiato o semi ombreggiato dove possano ricevere la luce solare diretta per alcune ore al giorno. Sono una varietà che non teme il freddo e può essere coltivata all'aperto, data la sua rusticità che le permette di crescere spontaneamente in Italia. non è quindi necessario prevedere l'utilizzo di ripari o materiale pacciamante nel corso della stagione più fredda.
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Non appena l'inverno diventa mite, annunciando l'arrivo della primavera, si comincia ad annaffiare regolarmente le piante di bossolo dei dadi, attendendo che il terreno asciughi leggermente tra un'annaffiatura e l'altra; quando le foglie cominciano a disseccare, in giugno-luglio, è bene sospendere le annaffiature. E' bene fornire acqua regolarmente nel periodo vegetativo, facendo però attenzione che non si presentino ristagni idrici che possono provocare l'insorgenza di marciume radicale e il conseguente deperimento della pianta.
Le fritillarie si coltivano in terreno ricco di materia organica, soffice e profondo, ben drenato; si possono coltivare anche in contenitore. Si interrano per 7-10 cm, lasciando uno spezio di 10-15 cm tra ogni pianta. Per quanto riguarda il rinvaso di questi esemplari, è necessario procedere durante il periodo autunnale, quando la pianta si prepara al riposo vegetativo; è bene predisporre un contenitore piuttosto ampio, così da permettere un buon sviluppo dell'apparato radicale e una crescita più vigorosa.
in genere i singoli bulbi tendono a produrre nuovi bulbilli ogni anno, che si possono staccare e porre a dimora singolarmente. Sono esemplari di facile coltivazione, che non richiedono particolari tecniche colturali per la loro riproduzione, avendo un'ottima rusticità e la capacità di spuntare spontaneamente.
in genere non temono l'attacco di parassiti, essendo le piante di questo tipo rustiche e resistenti e capaci dii crescere spontaneamente, anche se, in taluni casi, è possibile notare la presenza di problemi dovuti al parassita Lilioceris Lilii o criocera del giglio.
E' bene anche avere cura di controllare il tipo di terreno per verificare che consenta un buon drenaggio dell'acqua, così che si evitino i ristagni d'acqua e l'insorgere di marciume o malattie fungine.
Il genere Fritillaria conta svariate specie, circa una decina vengono coltivate nei giardini; tra le più comuni ricordiamo anche
Fritillaria imperialis, detta anche Corona imperiale
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La Fritillaria imperialis è una bulbosa perenne originaria dell'Asia; produce lunghi fusti eretti, rigidi, alti fino a 1
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