Gladiolo - Gladiolus
I gladioli, nome latino gladiolus, sono tra i bulbi più diffusi: originari di tutto il bacino del Mediterraneo e del Sud Africa, fanno parte della famiglia delle Iridaceae che comprende più di 250 specie.
I bulbi di gladiolus sono coltivati nei giardini sia a scopo ornamentale sia come fiori da taglio. Dalla fine del XIX secolo i vivaisti hanno creato innumerevoli ibridi di gladiolus per soddisfare soprattutto la richiesta commerciale di fiori. I Gladioli sono tra le bulbose più apprezzate per il loro fiore reciso; originari del Mediterraneo e dell'Africa, nell'arco dei decenni i
gladioli sono stati ibridati e selezionati fino ad ottenere fiori di qualsiasi colore, dal bianco candido al giallo oro, dal lilla al viola, dall'azzurro al blu intenso, comprendendo anche fiori maculati o striati. Quelle che vengono coltivate nei nostri giardini, o che troviamo dal fiorista, sono tutte varietà ibride, che hanno origine dall'incrocio di alcune specie i origine africana. In Italia esistono allo stato naturale meno di una decina di specie, diffuse soprattutto nelle regioni costiere. I
gladioli da giardino producono lunghe foglie nastriformi, appiattite, leggermente carnose e coriacee, erette, lunghe dai 25-35 cm delle varietà nane, fino ai 100-120 cm delle varietà più grandi. In primavera inoltrata al centro delle foglie si sviluppa un alto fusto carnoso, che porta una lunga spiga di grandi fiori variamente colorati, che sbocciano a partire dalla parte bassa della spiga. La fioritura non è di lunga durata, e spesso si tende a porre a dimora
i gladioli a distanza di alcune settimane, in modo da prolungare il periodo di fioritura.
I gladioli costituiscono un largo cormo, detto anche bulbo-tubero, che va interrato a circa 5-10 cm di profondità, in un buon terreno abbastanza ricco, soffice, molto ben drenato. Amano avere il piede abbastanza fresco, ma non umido, è quindi bene evitare le annaffiature eccessive.
Le piante di
gladiolo prediligono posizioni ben soleggiate, nelle zone con poche ore di sole ogni giorno tendono a produrre molte foglie e pochi fiori.
Si tratta di piante originarie di zone con inverni miti, temono quindi le gelate, soprattutto se intense e prolungate, per questo motivo i cormi vengono posti a dimora nella bella stagione, a partire in genere da marzo, e volendo fino alla fine di aprile. Nelle zone con inverni tiepidi o miti, comunque privi di gelate,
i gladioli possono rimanere in giardino anche durante la stagione fredda, anche se spesso capita che con il passare degli anni tendano a fiorire sempre meno.
Dopo averli posti a dimora si annaffia il terreno, quindi si ripetono le annaffiature fino alla fine della fioritura, attendendo sempre che il terreno sia ben asciutto prima di intervenire nuovamente. Durante il periodo vegetativo si fornisce del concime specifico per bulbose, ogni 12-15 giorni, mescolato all'acqua delle annaffiature.
Dopo la fioritura le annaffiature possono essere sporadiche, continueranno fino a che le foglie restano rigogliose e carnose, in modo da permettere ai bulbo-tuberi di immagazzinare le sostanze nutritive necessarie per la fioritura dell'anno successivo.
Quando il fogliame comincia ad appassire, in genere dopo 4-6 settimane dalla fioritura, si tagliano le foglie ormai ingiallite e si dissotterrano i cormi; questi bulbi vanno fatti asciugare in luogo fresco e ben aerato, quindi si dividono gli eventuali bulbilli dai bulbi-madre, e si puliscono da eventuale terra o altro.
I cormi di
gladiolo vanno tenuti in luogo fresco, buio, asciutto e ben aerato fino alla fine dell'inverno, quando verranno nuovamente interrati.
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Come detto sopra i gladioli possono venire tranquillamente propagati utilizzando i bulbilli prodotti dai bulbo-tuberi durante la stagione vegetativa; ovviamente è bene vagliare i cormi così ottenuti, e tenere da parte solo quelli di buone dimensioni, scartando quelli molto piccoli, o rovinati.
Per fare in modo che i cormi sopravvivano all'inverno è bene tenerli in luogo fresco, e buio, dove entrino in completo riposo vegetativo e siano al contempo lontani da muffe e marciumi. Per assicurarci che tali parassiti non li attacchino possiamo preventivamente polverizzare del fungicida sui cormi prima di deporli per l'inverno.
I gladioli possono venire propagati anche per seme, cominciando a seminarli in letto caldo in febbraio, in modo da ottenere una prima fioritura già in maggio-giugno.
Purtroppo però i gladioli coltivati in giardino sono tutti degli ibridi, è quindi sempre un'incognita seminarli, visto che si otterranno fiori misti, di colore non certo, difficilmente uguali a quelli della pianta da cui si sono prelevati i semi.
Altezza | 40-130 cm |
Periodo fioritura | Giugno-settembre |
Colori | Tutti tranne il blu puro |
Esposizione | Sole-mezz’ombra |
Rusticità | No per gli ibridi in commercio |
Irrigazione | Abbondante senza ristagni |
Riproduzione | Divisione dei bulbilli |
Di solito le pante di gladiolus vengono messi a dimora dall’inizio alla fine della primavera e la fioritura si avrà quindi in piena estate o all’inizio dell’autunno. Chiaramente si possono fare delle piantumazioni scalari in maniera da rendere più lungo il periodo di fioritura. Si può inoltre, in serra, anche forzarne la fioritura in primavera. Non sono molto esigenti in fatto di terreno. Richiedono un substrato da neutro a subacido, ben drenato. Se non lo fosse è bene inserire una buona quantità di sabbia all’impasto. Può anche essere d’aiuto l’integrazione con uno stallatico molto maturo, poco ricco in azoto. La profondità di impianto è di 6-10 cm e la distanza tra un bulbo e l’altro va da 20 ai 50 cm: l’importante è che non si tocchino. Se notiamo che sui bulbi che abbiamo acquistato vi è qualche traccia di muffa è bene prima di piantarli metterli a bagno per qualche ora con un prodotto specifico. E’ consigliabile in ogni caso inserire subito ben in profondità un tutore al quale dovrà poi essere legato lo stelo recante i fiori.
CALENDARIO |
MARZO-GIUGNO | Messa a dimora, irrigazione, concimazione |
GIUGNO-SETTEMBRE | Fioritura, concimazione, irrigazione |
SETTEMBRE-NOVEMBRE | Prelievo dal terreno, pulizia e divisione |
NOVEMBRE-MARZO | Conservazione |
Ad essere sinceri, non è facile trovar una collocazione al gladiolo perché i fiori sono sì eleganti e colorati, ma il portamento generale della pianta è troppo verticale ed è ostico inserirli in maniera armonica all’interno di un’aiuola o di un una bordura. Sicurame dobbiamo pensare che è meglio metterne una buona quantità piuttosto ravvicinata, in maniera che facciano “massa” , piuttosto che piantarli da soli o in file ordinate. Queste ultime opzioni di solito danno un aspetto piuttosto triste e artificioso all’insieme. Una buona soluzione può essere introdurli in una bordura mista dove la base sia coperta da erbacee medio-basse e si vedano solo gli steli florali e le foglie lanceolate. A mio avviso sono anche graziosi inseriti nell’orto-giardino: ricordano come sono sempre stati coltivati dai contadini cioè come fiori puramente da taglio e quindi in mezzo a piante “da consumo”. Danno certamente un aspetto rustico, ma ricercato alle nostre piantagioni.
Le irrigazioni, soprattutto durante i mesi caldi, devono essere abbondanti e vanno continuate fino a quando le foglie non saranno completamente secche. Il terreno deve essere costantemente umido, ma si deve altresì badare a non creare troppi ristagni che possano essere causa di marciumi radicali.
I gladioli, per fiorire bene e mantenersi negli anni, necessitano di essere seguiti attentamente con le concimazioni. Prima del periodo vegetativo è bene somministrare un prodotto con un alto tenore in potassio e basso in azoto. Dopo invece è bene votarsi ad uno che abbia il fosforo come elemento prevalente. Ciò favorirà l’immagazzinamento di sostanze nutritive: i nostri bulbi si manterranno per numero maggiore di anni. Sempre per mantenerli più a lungo è bene tagliare regolarmente i fiori appassiti impedendo loro di andare a seme e sprecare importanti risorse. Inoltre è di capitare importanza non tagliare le foglie prima che siano completamente secche e che quindi la radice sia riuscita a riassorbire liquidi e nutrienti in esse contenuti.
Alcuni gladioli originari dell’Europa sono piuttosto rustici. Bisogna dire però che quelli che si trovano normalmente in commercio sono per lo più ibridi e non sopportano temperature al di sotto dei 5°-8°. E’ bene quindi, specie in tutto il Centro e il Nord, estrarre in autunno i bulbi (con terreno ben asciutto), pulirli con uno spazzolino e lasciarli asciugare all’ombra per riporli in inverno in un posto buio, fresco e asciutto.
La riproduzione tramite seme si effettua generalmente solo per ottenere nuove varietà.
A livello hobbistico ci conviene invece procedere dividendo il bulbo madre dai bulbilli che si formano alla base, in corrispondenza delle ascelle delle foglie basali. Vanno prelevati in autunno e lasciati svernare in vasetti ad una temperatura di circa 5°. Se la scorza dei bulbilli fosse molto dura possiamo lievemente danneggiarla con della carta vetrata molto sottile. Di solito arrivano a fioritura dal terzo anno. Naturalmente per incentivarne la crescita è importante somministrare un fertilizzante.
I principi attivi più importanti sono i flavonoidi, gli acidi ursolico, fenico e oleanolico.
Per la preparazione di una tisana bisogna lasciare in infusione per 10 minuti 6 gr di foglie essiccate per ogni litro di acqua.
La tintura madre si utilizza nella misura di 20 gocce per bicchiere d’acqua.