estratti frazionati
Con il termine di estratto frazionato si intende un preparato omogeneo composto da un insieme di componenti chimici ben precisi che, mediante un procedimento ben definito, vengono estratti da una particolare pianta o fitocomplesso; con il termine frazionato, pertanto, si vuole indicare la specificità e la particolarità dei componenti che si sceglie di estrarre, a discapito di altri che, invece, si desidera escludere da un dato complesso. Lo scopo della creazione di un estratto frazionato, nello specifico, è, per esempio, quello di non comprendere elementi che potrebbero risultare più o meno nocivi o dannosi per la salute o, semplicemente, per potenziare e rendere un estratto frazionato più mirato per il suo scopo. Infine, altro elemento molto importante da tenere in considerazione, è quello che permette a scienziati e ricercatori di studiare in maniera molto più approfondita ogni singolo principio attivo presente nel mondo naturale, arrivando così ad individuare con certezza quelli che possono essere considerati come elementi benefici per il corpo umano e quelli che, per contro, risultano nocivi. Da qui, poi, è possibile creare estratti frazionati ad hoc, ovvero studiati e definiti che curare precise patologie mediante rimedi assolutamente naturali e prendendo solamente gli elementi in grado di raggiungere tale scopo, escludendone, invece, quelli non necessari.
Grazie ai grandi passi avanti fatti in campo farmaceutico e fitoterapeutico, gli estratti frazionati stanno avendo un forte sviluppo e diffusione sul mercato, dove è possibile reperirli maggiormente sotto forma di principi attivi e preparazioni fitoterapeutiche; il grande successo degli estratti frazionati è collegato all'utilizzo che se ne può fare: poter, infatti, usufruire del singolo componente, o gruppo di componenti, di origine naturale, ma non dell'interezza di una pianta, permette di godere appieno delle proprietà farmacologiche che è in grado di offrire. Si può, per esempio, godere delle proprietà benefiche dei polifenoli contenuti nella pianta di tè verde, ma senza l'elemento che potrebbe creare controindicazioni che è la caffeina, presente, invece, nella pianta stessa.
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Come descritto poco sopra, gli estratti frazionati rappresentano, a tutti gli effetti, un nuovo traguardo all'interno del macro insieme della fitoterapia; se fino a pochi decenni fa, infatti, questa scienza si basava principalmente su modalità di estrazione come le polveri e le tinture, infusi e decotti, che prendevano la totalità della pianta di derivazione con benefici ed effetti collaterali, oggi, mediante l'estrazione che prevede la presenza di CO2 supercritica, è possibile ottenere composti formati da singoli principi attivi o da un insieme di elementi in grado di intervenire in maniera diretta su precise patologie e curarle, controllando in maniera più che precisa la composizione dell'estratto frazionato creato. Ad oggi, esistono principalmente due tecniche che consentono di verificare la reale composizione degli estratti frazionati: la TLC e la HPLC, anche se è quest'ultima quella preferita in assoluto dai ricercatori e quella che consente di raggiungere i maggiori risultati. Nello specifico, la HPLC (il cui acronimo sta per "cromatografia liquida ad alta pressione") garantisce a coloro che creano un dato estratto frazionato di controllare con precisione che ciascun elemento che si intendeva prelevare sia realmente presente all'interno del complesso e che, soprattutto, lo sia nella corretta quantità, nonché di confermare l'assenza di quegli elementi che, invece, era stato deciso di escludere totalmente dall'estratto e che non ve ne sia nemmeno una minima traccia all'interno. Per quanto riguarda, infine, il metodo di estrazione dei componenti, la tecnica maggiormente utilizzata è quella che sfrutta la cosiddetta CO2 supercritica, ovvero un fluido a base di anidride carbonica che viene portato, mediante un processo chimico, ad una temperatura che supera la sua temperatura critica, andando ad eliminare la distinzione tra lo stato liquido e quello gassoso.
Per concludere quello che è il discorso sugli estratti frazionati, non rimane che analizzare quelle che sono le caratteristiche vere e proprie di questa nuova forma di fitoterapia. In primo luogo, pertanto, la principale caratteristica è quella della sua specificità: gli estratti frazionati, infatti, sono formati da elementi precisi ed identificabili a laboratorio mediante la tecnica della HPLC (già descritta sopra); in secondo luogo, poi, gli estratti frazionati possono essere considerati efficaci: conseguenza intrinseca della prima caratteristica, infatti, è quella di risultare studiati ad hoc per intervenire in maniera mirata su una precisa patologia. Infine, l'ultima caratteristica di questi complessi è quella della sicurezza: il fatto, infatti, di poter decidere a priori quali componenti integrare in un dato estratto frazionato eliminando, invece, quelli nocivi o sospetti di poter creare controindicazioni, ne rende sicura l'assunzione anche per periodi prolungati nel tempo (leggere ovviamente il foglietto illustrativo), senza che ciò possa creare scompensi al corpo umano.
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