Fiore di campo

Fiore di campo

Se nelle limitate aree verdi in cittá i fiori di campo oggi si vedono meno di una volta, in periferia é ancora possibile godere dello spettacolo che offre la flora spontanea e selvatica, con i suoi colori e i suoi profumi. I fiori di campo in collina e in montagna sono infatti molto vari: con le loro tipologie diverse, creano distese multicolori a crescita spontanea, suggestive e d'effetto. Ma é possibile coltivare i fiori di campo nel proprio giardinetto in cittá? La risposta é affermativa: avere un piccolo spazio verde dove crescono pratoline, trifoglio, borragine e malva, non é una cosa complicata. Si possono acquistare i semi al vivaio oppure prelevare direttamente le piante dai prati di campagna. Qualunque tipo di fiore di campo, che non ha nulla da invidiare alle speci eleganti coltivate al vivaio o in serra, é per natura molto resistente e capace di crescere in maniera piuttosto spontanea in varie tipologie di terreno. Dunque, creare un giardino dominato da fiori di campo non sará difficile, l'importante é che si assicuri loro un'area molto soleggiata - almeno per un terzo della giornata - e un terreno umido ma ben drenato, ricco di concime e sali minerali. Affinché i piccoli fiori di campo non siano soffocati dalle erbacce, é necessario un minimo di manutenzione del giardino. E per avere un prato variegato, si puó provare a mischiare tipologie di fiori differenti.

Tra i fiori piú resistenti e piú belli dal punto di vista ornamentale ci sono il trifoglio bianco, la malva, la primula, la margherita e la borragine. Tra i piú difficili da coltivare poi il fiordaliso e il papavero. Ecco di seguito qualche dettaglio in piú per conoscere i vari tipi di fiore di campo.

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La malva e il trifoglio

trifoglio In pochi sanno che la malva é uno dei tanti fiori di campo che si vedono nelle distese erbose di campagna. Conosciuta soprattutto per le sue proprietá curative in erboristeria, la malva ha un fiore molto grazioso composto da cinque petali bilobati dal colore rosa-lilla ed é una pianta perenne annuale che all'interno di un giardino puó risultare addirittura ornamentale. E' possibile piantarla anche in zone dove esistono forti escursione termiche poiché la malva è una pianta resistente e vigorosa. Non è necessario un terriccio particolare anche se i terreni asciutti o sabbiosi sono molto adatti. Per ciò che riguarda le innaffiature, salvo lunghi periodi di siccità, questo fiore di campo non ha bisogno di molta acqua e nemmeno di concimi.

E oltre alla malva , é bene tenere in considerazione anche il trifoglio bianco (trifolium repens) che appartiene alle leguminose ed é molto comune nei prati di campagna. Si tratta di una pianta che cresce bene nei climi temperati, ha una buona resistenza durante i mesi più rigidi ma non in caso di alte temperature e di siccità. Il trifolium repens è adatta ad un giardino in cittá: é forte, durevole e resistente. Predilige un terriccio fresco e ben drenato, magari dotato di sostanza organica e il periodo ideale per la semina è la primavera. I fiori prodotti dal trifoglio sono bianchi venati di rosa e le foglie verde chiaro sono ovoidali con evidenti nervature.


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La margherita, semplice ma ornamentale

margherita La margherita comune, conosciuta anche come "pratolina" e il cui nome scientifico è "pratolina bellis perennis", appartiene alla famiglia delle Asteraceae, è comune in tutti i prati europei ed è largamente diffusa in Italia. Adatta ai giardini per la sua diffusione ad effetto tappezzante e per la delicatezza e l'aspetto dei suoi fiori, la pratolina presenta una corolla gialla con petali allungati bianchi o tendenti al rosa e al viola. La margherita è perenne, si semina tra aprile e giugno e cresce tra febbraio e aprile, annunciando l'arrivo della primavera e creando delle bellissime distese bianche anche nelle più piccole aree verdi di città. La pratolina non apprezza il clima secco dunque crescerà più facilmente dove il terreno è umido: per questo motivo spesso la si troverà anche in campagna e sulle alture.

La margherita ha caratteristiche che la rendono perfetta per un giardino "fai da te" in città: è poco esigente, adattabile e resistente a varie condizioni. Quando il sole va via, la pratolina reclina il capo e chiude i suoi petali mentre quando le condizioni del tempo migliorano tornerà a girarsi in direzione della luce.


Il fiore di borragine e le sue proprietà

Molti non lo sapranno ma, allo stato spontaneo - nei prati e spesso sui sentieri, lungo i muri - non raramente capita di vedere i graziosi fiori blu a stella della borragine (nome scientifico "borrago officinalis) eretti su fusti e foglie ricoperte di peluria, conosciuta per le sue qualità officinali. In antichità veniva utilizzata per le sue propretà sudorifere e per la cura dei reumatismi. L’infuso e le tisane fatte con i fiori di borragine sono ancora oggi utilizzati come tonico per il sistema nervoso. I fiori di borragine oltre ad avere qualità rilassanti, sono anche un efficace calmante della tosse e vengono ampiamente impiegati nella cucina ligure (ravioli di borragine). La borragine è una pianta annuale, fiorisce tra aprile e la fine dell'estate e si può trovare sia in pianura che in montagna.

Si può coltivare in un terriccio fertile, tra le erbe aromatiche, nell’orto o nel giardino al sole.

Per avere la borragine da un anno all'altro, è bene rimuovere i fiori prima che appassiscano in modo tale che le foglie continuino a riprodursi.


Il fiordaliso e il papavero, due rarità

fiordaliso Una volta nei prati era piú facile vedere qua e lá, macchie di di colore intenso. Era il blu dei fiordalisi che oggi sono sempre piú rari ma ancora allo stesso modo, meravigliosi. I fiordalisi hanno petali dai bordi frastagliati e di un azzurro vivo e delicato, e al loro interno contengono altri piccoli fiorellini porpora; la corolla puó essere bianca o rosa. E accanto ai fiordalisi, era facile una volta vedere grandi distese rosse di papaveri, anche poco fuori dei centri urbani. Il suo nome scientifico é Papaver Rhoeas e oggi tra maggio e luglio se ne possono vedere ancora anche se in quantitá decisamente minori, a causa dell'inquinamento e dell'utilizzo dei pesticidi. I papaveri, con il loro colore sono stati fonte di ispirazione di artisti e pittori: i petali sono grandi e dalla tinta vivace, il pistillo é nero e di grandi dimensioni e le foglie sono frastagliate. Una curiositá: ai tempi di Roma, il papavero alleviava le pene d'amore mentre nell'antica Grecia era portatore di fertilità. Consumato poi con vino e miele, dava energia e vigore: era una sorta di doping. Fiordaliso e papaveri, per i loro colori e le loro forme, sarebbero molto adatti ad ornare un giardino ma non sono facilmente coltivabili.