Mosca dell olivo

Bactrocera oleae è il nome scientifico del parassita più pericoloso per la coltura dell'olivo, un nemico che se non combattuto in tempo, agisce indisturbato distruggendo grandi quantità di olive. La mosca dell'olivo è nelle forme molto simile alle mosche che colpiscono altri tipi di frutta ed è facilmente riconoscibile per via del puntino nero che si trova sulla punta di ciascuna delle due ali.

Per lo sviluppo della mosca dell'olivo, il clima gioca un ruolo fondamentale. Le temperature ideali, per lo sviluppo di questo insetto, sono quelle comprese tra i 22 e i 30 gradi centigradi. Le mosche adulte diventano attive quando la temperatura inizia a superare i 14 gradi e si arrestano quando le temperature cominciano a superare i 33 gradi. Le condizioni di estati calde, con piogge assenti e basso grado di umidità, causano un alto grado di mortalità sia nelle mosche adulte, sia nelle eventuali larve ancora presenti nei frutti. Prendendo ad esempio la regione della Toscana, dove si ha un elevato numero di campi coltivati ad oliveto, la mosca dell'olivo è maggiormente presente, e particolarmente aggressiva, nella zona vicina alla costa, mentre è quasi assente andando verso l'interno della regione. Sulla costa infatti il clima è più mite, gli inverni sono meno rigidi e le estati meno torride, rispetto alla zona più interna, in particolare le zone aretine e fiorentine più orientali. E' vicino alla costa che le piante sono più vigorose e meno sofferenti per la siccità, ma anche più soggette all'attacco della mosca dell'olivo, che trova qui le condizioni ideali per vivere.

mosca dell'olivo

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olive segnateNella stagione invernale la mosca dell'olivo rimane pressoché nello stato di pupa, lo stadio successivo a quello di larva e precedente quello di mosca, inserita nelle olive che sono rimaste per terra o sulla pianta. A seconda della regione in cui ci si trova, le prime mosche possono iniziare a formarsi e già nei mesi di Aprile - Maggio. Le pupe possono sopravvivere in questo stato anche fino a sette mesi, sempre a seconda delle condizioni climatiche. La deposizione delle uova, da parte della femmina, avviene quando il nocciolo dell'oliva inizia ad indurire, vale a dire, quando il frutto raggiunge il diametro di 7-8 millimetri,

La deposizione dell'uovo avviene tramite una puntura praticata all'oliva e qui viene lasciato un singolo uovo. Il periodo di schiusa dell'uovo e la conseguente formazione della larva, è molto variabile e strettamente legato alle condizioni climatiche e può andare dai due, tre giorni, fino a circa dieci giorni. Più il clima è caldo e più veloci sono i tempi di schiusa dell'uovo.

La nascita della larva è il momento in cui inizia il deperimento del frutto. Prima di trasformarsi in mosca la larva inizia a nutrirsi e crescere scavando gallerie all'interno della polpa, cibandosi di questa. Quando la mosca dell'olivo, ormai adulta, esce dal frutto, il foro dell'uscita permette all'aria di entrare in contatto con la polpa già indebolita, la ossida e la rende ancora più debole. In sintesi, gli effetti dannosi causati dalla mosca dell'olivo sono: distruzione della polpa di cui si nutrono le larve, caduta dei frutti, altrimenti detta cascola e infine un'alterazione della qualità delle olive che diminuiscono notevolmente la loro capacità di produrre olio.

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Mosca dell olivo:

olivePer controbattere l'attacco della mosca dell'olivo, esistono tre diversi tipi di trattamento: trattamento chimico, lotta biologica ed integrata ed infine lotta biotecnica. Il momento di eseguire uno dei suddetti trattamenti è quando la presenza di olive contenenti uova o larve raggiunge circa il dieci per cento. Per fare un controllo su un campione attendibile di piante, si possono prendere casualmente dieci olive da dieci piante diverse e controllare la presenza di punture fertili. Il tipo di trattamento da effettuare, per contrastare la presenza della mosca dell'olivo, dipende dall'entità dell'attacco ed è quindi importante fare un'attenta valutazione del fenomeno, in base alla presenza di mosche adulte e al tipo di punture presenti sui frutti.

La lotta biotecnica è consigliata nel caso in cui l'attacco della mosca dell'olivo sia di tipo tardivo e ad intensità limitata. Si tratta di mantenere basso il livello di popolazione, catturando le mosche adulte tramite delle trappole che devono essere posizionate non appena iniziano a comparire i primi soggetti adulti. La lotta biotecnica è efficace per oliveti di grandi dimensioni con superficie superiore ai quattro ettari.

L'utilizzo di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell'olivo, è da tenere in considerazione quando la sua presenza è molto elevata. Nel caso di agricoltura biologica, si dovrà ricorrere a pesticidi naturali o comunque ammessi dalle regole legate alla produzione di olio d'oliva biologico. Un rimedio a basso impatto ambientale, che si è rivelato di buona efficacia, se utilizzato in modo tempestivo, è basato sull'uso di rame e propoli in combinazione con i presidi fitosanitari a basso impatto ambientale e noti per la lotta alla mosca dell'olivo, quali sono il dimetoato e la deltamina.

Infine, le ricerche nell'ambito della lotta alla mosca dell'olivo, hanno rivelato come questa possa essere combattuta tramite l'utilizzo di insetti antagonisti. Il Psytallia concolor, e il Fopius Arisanus si sono rivelati degli antagonisti molto efficaci. Le ricerche in questo ambito dovranno valutare gli effetti dell'introduzione nell'ambiente di questi insetti, allo scopo di trovare soluzioni naturali, sempre meno impattanti per l'ambiente.


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