Pidocchi della piante
Contro i pidocchi delle piante rimedi naturali ne esistono, per fortuna dei giardinieri. Uno dei rimedi consiste nel cercare di rafforzare la presenza delle coccinelle in giardino, cercando di limitare l'uso degli antiparassitari che con la loro scarsa selettività liberano le piante dagli aggressori, ma sterminano anche gli insetti utili, fra cui le coccinelle. Sì, perché le coccinelle, nome scientifico Adalia bipunctata, sono uno dei maggiori nemici degli afidi, un'esemplare adulto può arrivare a divorare anche un centinaio di afidi al giorno e quando è allo stato larvale anche 150! Non male, come inizio. Anche le larve dei sirfidi e dei crisopidi (o crisope) sono nemici implacabili degli afidi. La Chrysoperla carnea, una piccola vespa, depone le uova all'interno delle larve e degli adulti di afide, di cui si ciberanno.
Se avete problemi con i pidocchi delle piante come eliminarli non è un problema: i rimedi non mancano: oltre a coccinelle, sirfidi, crisopidi e la Chrysoperla carnea, anche gli uccelli possono dare un valido aiuto contro i pidocchi: le cince, per esempio, sono grandi predatori di afidi. Anche le piante entrano in campo nella lotta, macerato d'ortica prima di tutti (tra l'altro serve anche contro acari e muffe). A seguire macerato di peperoncino, altro rimedio efficace. L'infuso di menta è un rimedio che potremmo definire per riflesso: non è efficace contro gli afidi, ma contro le formiche che praticamente allevano gli afidi, perché sono ghiotte della mielata che questi animaletti secernono; contrastarle aiuta a mantenere sotto controllo anche la popolazione dei pidocchi delle piante.
I pidocchi delle piante sono diverse migliaia di specie, divisi in tre famiglie, appartenenti all'Ordine Rhynchota. Sono molto piccoli: lunghi fra 1 e 3 millimetri e tozzi, con le zampe corte, la forma ovoidale, un pò più affusolata nell'anteriore. Esistono sia specie dotate di ali che prive delle stesse, quelle che le hanno sono in grado di coprire anche distanze dell'ordine di decine di chilometri. Sulla loro testa si trovano tre occhi semplici. Con il loro apparato boccale che è di tipo pungente-succhiante, forano le foglie, le parti giovani dei rami, i nuovi getti e i tronchi semilegnosi per succhiarne la linfa. Con quest'azione provocano deformazioni fogliari, indeboliscono la pianta e spesso trasmettono alle piante virosi.
Hanno antenne sottili e allungate rivolte verso l'alto e piegate all'indietro che in alcuni casi misurano quanto tutto l'animale. Gli afidi sono presenti in molti colori, ce ne sono di gialli, marroni, rossi, neri ed anche verdi. Generalmente muoiono in inverno e soltanto le uova sopravvivono fino alla primavera successiva, ma se l'inverno non è freddo possono sopravvivere anche gli adulti. Il loro momento "clou", in cui si verifica la presenza maggiore è la primavera, seguita dall'estate; perché in primavera si schiudono le uova deposte in autunno, oltre a quelle che le femmine depongono in primavera e che si sviluppano per partenogenesi (la capacità dell'uovo di evolversi anche senza essere stato fecondato). Forme alate che si manifestano anche in estate, quindi molto mobili, completano il resto.
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