Orto botanico Palermo
Abbiamo deciso questo mese di visitare un importante e antico giardino che, grazie al suo particolare posizionamento geografico, racchiude in sé il fascino della flora tropicale e di quella continentale: l'Orto botanico di Palermo.
Si tratta di un'istituzione che sin dai primi anni di vita ha rappresentato un importante riferimento per la vita culturale e scientifica del capoluogo siciliano.
La costruzione dei primi giardini risale al lontano 1789 con la destinazione di ben 12000 metri quadri di terra anche se sin dal 1779, data di nascita della Regia Accademia degli Studi, si segnala la coltivazione di erbe medicinali ed altre varietà in prossimità dell'antica Porta Carini.
In questi anni, valenti studiosi operano i primi passi alla ricerca di metodologie moderne di classificazione e di approcci scientifici di analisi e descrizione; tra questi si ricorda padre Bernardino da Ucria (1739-1796) che ricoprì per primo la cattedra di "Dimostratore di Botanica". La costruzione del giardino avviene tra il 1789 e il 1795 ad opera di Salvatore Attinelli e poi dell'architetto francese Leon Dufourny ai quali si deve la disposizione del giardino, che sin dai primi anni di vita avrebbe seguito la classificazione di Linneo, e la costruzione delle strutture ancora oggi esistenti.
Attualmente l'Orto Botanico costituisce una parte fondamentale del Dipartimento di Scienze Botaniche dell'Università degli Studi di Palermo continuando quindi a rappresentare un punto di aggregazione e di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del settore.
Il giardino contiene attualmente circa 12000 mila specie e le collezioni sono ubicate sia in piena aria che in serra. Non mancano certamente specie di particolare interesse sia in termini scientifici sia in termini puramente estetici.
Tra tutte, quasi a rappresentare un simbolo dell'Orto e della città, è l'immenso Ficus magnolioides la cui chioma raggiunge una estensione di oltre 1200 metri quadrati. Questa specie importata nella prima metà dell'ottocento nell'isola siciliana, destò l'interesse degli studiosi locali che verificarono,con scarso successo, l'eventuale possibilità di estrarre del caucciù dal suo tronco.
Certamente di notevole interesse costituisce la collezione delle cosiddette succulente. Si tratta infatti di piante che, grazie alla particolare clima temperato dell'isola, hanno raggiunto una notevole diffusione nel territorio. Tra queste ricordiamo il cosiddetto Ficodindia (Opunzia ficus -indica) conosciuto per i prelibati frutti e l'Echinocactus grusonii, detto anche il sedile della suocera, proveniente dal Messico Centrale. E' presente inoltre un Aquarium ed un laghetto in cui sono contenute diverse piante acquatiche tra cui alcune piperacee, pontederiacee e pistiacee. In particolare spiccano tra tutte, per le fioriture multicolori, gli ibridi di Nymphea x marliacea e il Nelumbo lucifera noto comunemente come fior di loto.
Un elemento di notevole attrazione è l'area dedicata alle piante carnivore. Si tratta infatti di specie che generalmente si diffondono in territori con bassi contenuti di azoto e che provvedono al reintegro di questo elemento nutritivo catturando piccoli insetti all'interno di particolari foglie. In una serra del giardino è possibile ammirare quindi specie appartenenti ai generi della Dionea, della Drosera e della Sarracenia.
All'interno del parco si trova inoltre una collezione di palme che comprende ben 34 generi e circa 80 specie. E' presene la palma da dattero (Phoenix dactylifera), la palma nana ( Chamaerops humilis) e tutte le specie appartenenti al genere della Washingtonia tra cui la Washingtonia filifera che fiorì per la prima volta in Europa proprio nell'Orto botanico di Palermo.
Un'area di interesse è rappresentata dalla collezione delle piante utili, tra cui il sorgo zuccherino (Sorghum sacharatum) e la canna da zucchero (Saccharum officinarum) impiegate per la produzione dello zucchero, la papaia (Carica papaia) e l'avocado (Persea gratissima).