Parco delle Dolomiti bellunesi

Generalità

II Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi nasce nel 1990 per tutelare un territorio di straordinaria valenza paesaggistica e naturalistica; copre circa 32000 ettari, con ambienti di alta e media montagna. Le Vette di Feltre e il Monte Serva erano già molto celebri per la loro flora fin dal XVIII secolo. La presenza di specie rare e di una eccezionale varietà di ambienti è dovuta anzitutto alla localizzazione geografica. Si situa infatti sul margine delle Alpi sudorientali, in zone molto impervie.

Ambienti e culture diverse gravitano sull'area del Parco. Le frazioni dislocate sui declivi che si affacciano sulla Valle del Piave (Feltrino e Bellunese), si distinguono certamente dai centri agordini o della Val di Zoldo situati su versanti con caratteristiche climatiche e geologiche del tutto differenti.

Le aree di massimo interesse naturalistico sono situate nelle zone più elevate, negli altipiani, nelle buse di origine glaciale, ma non mancano stazioni di notevole importanza anche presso i fondovalle e gli accessi più frequentati. La grande varietà di ambienti e di paesaggi è la caratteristica più evidente, particolarmente apprezzabile nella stagione estiva, caratterizzata da prorompenti fioriture.

Un numero notevole di siti del massimo interesse naturalistico è situato a quote elevate e richiede, in mancanza di comodi accessi motorizzati (è una fortuna e una peculiarità di questo Parco), un buon allenamento fisico. Vi sono nel Parco sentieri ed itinerari facili e ben segnalati che richiedono, comunque, un minimo di pratica escursionistica.

Per visitare il Parco l'escursionista può sfruttare la fitta rete di sentieri CAI, tutti regolarmente segnalati. Accanto a questi esiste anche una serie di percorsi realizzati dall'Ente Parco: gli itinerari tematici e i sentieri natura:

Itinerari tematici

Approfondiscono argomenti specifici e vengono descritti in guide dettagliate, reperibili nelle principali librerie o nei Punti Informazione del Parco, e in pieghevoli sintetici, in distribuzione gratuita.

Quelli oggi percorribili sono:

1. I Cadini del Brenton;

2. I Circhi delle Vette;

3. Chiesette pedemontane;

4. Covoli in Val di Lamen;

5. La Montagna dimenticata;

6. La Via degli Ospizi.

Sentieri natura

Sono itinerari brevi, accessibili a tutti, corredati di pannelli didattici multitematici che illustrano le realtà ambientali attraversate. Oltre alle tabelle esplicative lungo il sentiero, sono disponibili per il visitatore pieghevoli sintetici sui singoli itinerari in distribuzione gratuita presso la sede del Parco, il Centro Visitatori di Pedavena e il Punto Informazioni di Seravella.

I sentieri natura oggi percorribili sono quelli di:

· Val Falcina;

· Val di Canzoi;

· Val di San Martino.

cervo

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Flora e Fauna

fioriNon vi è dubbio che una delle principali motivazioni scientifiche della nascita del Parco risieda nella grande ricchezza e rarità della flora. Fin dal 1700 le Vette di Feltre, e anche il M. Serva, godettero di meritata fama e furono visitate da alcuni tra i maggiori botanici del tempo.

La flora vascolare (piante con fiori ed altre, come le felci, dotate di radici, fusto e foglie) ha una consistenza di oltre 1.600 entità e tra queste non sono poche quelle che meriterebbero di essere ricordate perchè endemiche, rare, o di elevato valore fitogeografico. la parte più meridionale è anche più ricca in quanto meno devastata dalle glaciazioni e sono quindi potute sopravvivere specie antiche. L'area dolomitica non è ricca di specie endemiche come alcuni settori prealpini ma sono molto numerose le presenze localizzate di specie rare o che qui si trovano al confine del loro areale. I tipi meglio rappresentati sono quelli del contingente alpino propriamente detto (e in particolare di quello orientale), boreale ed eurasiatico-temperato. Mentre sono scarse le presenze di entità mediterranee e atlantiche, meritano essere sottolineate le specie a gravitazione orientale (illiriche, pontiche, sudesteuropee) e quelle delle montagne circummediterranee (mediterrraneo-montane).

Limitando le citazioni ad alcune rarità si segnalano:

Delphinium dubium (speronella).

Ranuncolacea che fiorisce in alcune località delle Vette, in piena estate, sui ghiaioni consolidati.

Cortusa matthioli.

Bella primulacea, diffusa nella parte occidentale, dalle Vette al bacino del Mis, che predilige stazioni ombrose, fresche, lungamente innevate e ricche di nutrienti.

Astragalus sempervirens.

Astragalo spinoso relativamente comune nelle Alpi Occidentali. Cresce (è qui l'unica stazione delle Alpi Orientali) nella zona di Forcella La Varetta, Vescovà, Pian de Fontata, su pendii rupestri molto aridi.

Alyssum ovirense.

Specie illirica; forma, grazie a un formidabile apparato radicale, estese colonie che tappezzano di giallo detriti lungamente innevati, ma caldi d'estate. E' esclusivo del Pavione e Busa delle Vette, nel Feltrino, e del M. Serva.

Thlaspi minimum

Piccola crucifera a fiori bianchi; anch'essa vegeta su detriti lungamente innevati, solo nella parte più occidentale dalla Vallazza alla Val Canzoi. è stata scoperta per la prima volta proprio qui nel 1763.

Lilium carniolicum

Splendido giglio localizzato sui pendii erboso-rupestri della fascia montata esposti a Sud, solo nella parte più occidentale. E' pianta illirica, qui situata all'estremità occidentale del suo areale.

Campanula morettiana

Endemismo dolomitico, è frequente in tutto il territorio del parco sulle rupi umide a quote superiori a 1000 - 1200 metri, dove fiorisce in piena estate. Spesso accompagnata da un'altra specie endemica dolomitica, Primula tyrolensis, che fiorisce precocemente.

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Località vicine

vegetazioneIl Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è in Veneto, nel settore meridionale della provincia di Belluno, a meno di cento chilometri da Venezia.

Le principali città d'ingresso al parco sono Belluno e Feltre.

In auto

Belluno è raggiungibile da Mestre e Venezia, attraverso l'autostrada A27 (uscita Pian di Vedòia) e poi lungo un breve tratto, prima della statale 51 fino a Ponte nelle Alpi e poi della statale 50.

Per chi proviene da Padova si consiglia di proseguire lungo l'autostrada A4 (Milano-Venezia) fino al casello di Mestre e, da questo, raggiungere Belluno attraverso l'autostrada A27.

Feltre è raggiungibile da Vicenza percorrendo l'autostrada della Val d'Astico A31 (uscita Dueville), proseguendo poi lungo la statale 47 (della Val Sugana) quasi fino a Primolano, e quindi un tratto della statale 50 bis, poi 50.

Da nord le principali vie d'accesso a Feltre sono: per chi proviene da Trento la statale 47 (superstrada della Val Sugana) fino a Primolano, e la statale 50 per chi valica il Passo Rolle; e a Belluno, per chi giunge da Cortina d'Ampezzo e dal confine austriaco, è la statale 51 (di Alemagna).

Dal Friuli Venezia Giulia, per chi proviene da Gorizia, Trieste e dal confine sloveno, è preferibile percorrere l'autostrada A4 ed imboccare, prima di Mestre, l'autostrada A27 per Belluno; mentre chi giunge da Udine e Pordenone può seguire la statale 13 fino a Vittorio Veneto e poi la statale 51 per Ponte nelle Alpi e da qui un breve tratto della statale 50 fino a Belluno.

La superficie del Parco è intersecata da due arterie stradali: la provinciale n.2 della Valle del Mis e la statale Agordina n.203 nel tratto che percorre la bassa Val Cordévole. Hanno un percorso pressoché parallelo, sono separate fra loro dal Gruppo dei Monti del Sole, e mettono in comunicazione la media Val Belluna con l'Agordino.

Salvo la statale 203 Agordina, che risale la valle del Cordevole, e le strade della Val Canzoi e della Valle del Mis, non esistono altre strade di penetrazione nell'area del Parco. Strade e piste forestali sono rigidamente precluse al transito veicolare.

In treno

Feltre e Belluno sono servite dalla linea ferroviaria Padova-Montebelluna-Feltre-Belluno-Calalzo anche con servizio di trasporto biciclette (Padova-Feltre 83 Km in circa1 ora e 30 minuti, Feltre-Belluno 31 Km in 30 minuti). Treni diretti da Venezia per Belluno sono convogliati sulla linea Venezia-Treviso-Conegliano-Ponte nelle Alpi-Belluno (160 Km in circa 2 ore).

Principali località

Ne elenchiamo soltanto alcune, rimandando al sito del parco ed alla bibliografia specializzata per un elenco ben più completo

Col dei Mich

Raggiungibile da Zorzoi (Sovramonte), è una località esterna al Parco ma rappresenta la via "storica" di salita verso la Vallazza, il Pavione e le Vette. È situata tra terrazzi coltivati e boschi cedui. Di eccezionale pregio floristico e vegetazionale la salita verso località Le Prese e di qui fino alla Vallazza.

Pian d'Avena

Situata lungo la Statale che collega Pedavena a Croce d'Aune, è un pianoro con area attrezzata per pic-nic e un Comando Stazione del CTA per il servizio di sorveglianza del Parco.

Località adatta per brevi e comode passeggiate per le famiglie e con bambini.

Diverse strade e sentieri conducono verso Soladen, Caloneghe, Paradisi di Norcen e una fitta rete di casere ancora in parte utilizzate e frequentate nella buona stagione. L'interesse prevalente è di tipo storico-antropico.

Valle di Lamen

Raggiungibile dall'omonima frazione in Comune di Feltre. Il Parco inizia dove vi sono le rocce ma il paesaggio con prati e boschi è particolarmente attraente. Per gli escursionisti che amano percorsi difficili e solitari (e solo per loro) si segnalano impervi sentieri che consentono di raggiungere la Busa delle Vette attraverso ripidi costoni e valloncelli di grande interesse floristico.

Lasen - Arson

Frazioni sulle pendici del Monte San Mauro e del Monte Grave. Nonostante l'abbandono degli ultimi decenni, una fitta rete di sentieri (con percorsi adatti anche per mountain-bike) è particolarmente indicata per passeggiate invernali. Notevole l'interesse floristico lungo i percorsi che conducono alla chiesetta di San Mauro e alla località Al Pos, ottimo punto panoramico.

Val Canzoi

È uno dei principali accessi del Parco. Nelle domeniche estive e in agosto il traffico automobilistico rischia di comprometterne i delicati equilibri. È una valle lunga, profonda e paesaggisticamente molto spettacolare. Nella diga del lago de La Stua si dipartono i più classici sentieri per raggiungere il Bivacco Feltre in Cimonega o l'omonima casera,

Valle del Mis

la Valle del Mis rappresenta una zona cardine del sistema Parco.

È una valle di straordinario valore ambientale con molteplici possibilità di apprezzare fenomeni ambientali (oltre allo stesso Lago artificiale, la cascata della Soffia, le vasche o marmitte del Brentòn). L'Ente Parco ha realizzato qui i primi interventi (sentieri ed aree attrezzate) per favorire la corretta fruizione escursionistica.

Certosa di Vedana

Complesso di rilevante valore storico-architettonico, non visitabile all'interno. Nelle vicinanze altri biotopi interessanti sono il Lago e le Masiere, quest'ultime soggette ad attività estrattive che ne hanno ridotto la superficie e la valenza paesaggistica.

Miniere di Valle Imperina

Località situata in zona ombrosa presso lo sbocco del torrente omonimo sul Cordevole.

Antico centro minerario che ha segnato per secoli l'economia agordina. Il villaggio minerario, maggior centro europeo per l'estrazione del rame, ha una storia plurisecolare, essendo rimasto attivo dal 1400 al 1962. Tutte le strutture per lo sfruttamento minerario, le gallerie e i forni fusori sono oggi oggetto di un imponente intervento di recupero ad opera del Parco e della Comunità montana agordina.

Monte Serva

L'accesso principale è da Col di Roanza. Straordinarie sono le fioriture degli estesi prati che caratterizzano questa cima erbosa dal caratteristico profilo. Sulla cresta vi sono eccezionali peculiarità floristiche. L'itinerario, fino alla Casèra Pian dei Fioch (alpeggio ovini), è molto frequentato.


Parco delle Dolomiti bellunesi: Informazioni utili

insettiAttualmente le strutture del Parco a supporto dei visitatori sono:

il centro visitatori di Pedavena

il punto informazioni di Seravella

il centro visitatori di Valle Imperina (in allestimento)

All'interno del territorio del Parco è possibile trovare ogni tipo di struttura ricettiva, dall'agriturismo alla semplice Trattoria, per informazioni è consigliabile contattare Azienda di Promozione Turistica della zona, oppure accedere al sito del Parco.

Azienda di Promozione Turistica n. 2 Belluno, Feltre Alpago

Via R. Psaro, 21 32100 Belluno, tel 0437 940084 , fax 0437 940073

Sito web: www.dolomiti.it/apt

e-mail apt@dolomiti.it

Uffici informazioni e assistenza turistica (I.A.T.)

Belluno, piazza dei Martiri 8, tel 0437 940083 , fax 0437 940073

Feltre, piazzetta Trento e Trieste 9 , tel 0439 2540 , fax 0439 2839

Forno di Zoldo, via Roma 10/a, tel 0437 787349 , fax 0437 787340

Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Sede in Piazzale Zancanaro, 1

32032 Feltre (BL)

Tel. 0439/3328

Fax 0439/332999

e-mail:

presidente@dolomitipark.it

direttore@dolomitipark.it

ente@dolomitipark.it

info@dolomitipark.it

Il presente articolo è stato scritto grazie alla gentile collaborazione dell'Ente Parco delle Dolomiti Bellunesi; le informazioni e le fotografie sono state tratte dal sito www.dolomitipark.it su cui è possibile trovare ulteriori informazioni, certamente più complete di quelle riportate in questa sede, e costantemente aggiornate.



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