Corniolo - Cornus mas
Arbusto o piccolo albero a foglie caduche originario dell'Europa e dell'Africa; a crescita non molto rapida in età adulta può raggiungere i 5-7 m di altezza. Ha corteccia marrone, liscia, che tende a perdere ampie scaglie lasciando macchie di colore marrone-arancio; ha portamento tondeggiante, molto ramificato, con i primi rami che crescono a poche decine di centimetri dal terreno. Le foglie sono ovali, con margine ondulato, verde scuro, tendono a diventare giallo-rossastre in autunno, prima di cadere. Tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera produce numerose infiorescenze di colore giallo, simili a piumini, che si presentano prima delle foglie. In primavera inoltrata produce piccole bacche tondeggianti, commestibili, che maturano in luglio diventando rosso ciliegia.
L’introduzione nei giardini del
corniolo selvatico è legata sia alla sua bella fioritura sia alla produzione di bacche.
Possiamo dire che la fioritura è, insieme a quella del nocciolo, una delle più precoci nell’Europa temperata. Verso la fine di febbraio, prima che compaiano le foglie, i rami si ricoprono letteralmente di fiori gialli, molto decorativi. Diventano un richiamo irresistibile per molti insetti, ma in particolare sono prediletti dalle api.
Il corniolo comune o cornus mas appartiene alla famiglia delle Cornaceae e in particolare al genere Cornus. Questo è piuttosto numeroso e comprende una quarantina di specie diffuse soprattutto in Asia e Nordamerica. Alcune, però, provengono anche dal Messico e dal Cile.
In Italia troviamo come spontanee solo appunto il Cornus mas e il cornus sanguinea. Il nome deriva dal latino “corno” perché il legno, molto lucido e piuttosto duro, ricorda le corna dei bovini.
Il mas ha cominciato la propria diffusione in coltivazione a partire dalla metà del XVI secolo quando, gli inglesi, iniziarono a considerarlo una pianta da frutto in virtù delle bacche che produceva. Queste sono caratterizzate da un sapore acidulo e da proprietà astringenti. Anche se a questo scopo non è più così diffuso, è ancora possibile trovare in commercio sia gelatine sia liquori aromatizzati con il suo frutto.
Attualmente viene ancora utilizzato in coltivazione più che altro per le sue doti ornamentali. E’ spesso introdotto nei giardini per poter godere della sua fioritura precoce e del suo legno decorativo in tutte le stagioni.
Il suo legno, inoltre, è ritenuto prezioso per la grande durezza, la levigabilità e colore particolari. Si presenta, infatti, rossastro all’esterno e bruno all’interno.. È utilizzato per la produzione di strumenti scientifici, di pipe, scatolette e giocattoli, tutti comunque di gran pregio.
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preferisce posizioni soleggiate, anche se si sviluppa senza problemi anche a mezz'ombra; è una pianta molto rustica e resistente, che non teme il caldo estivo o il freddo invernale; sopporta senza problemi anche brevi periodi di siccità.
Il corniolo maschio è un arbusto o piccolo albero a foglia caduca. La sua altezza può andare generalmente da due a sei metri. In natura, però, se si trova nelle condizioni ideali, può raggiungere addirittura i 10 metri.
I rami, da giovani, sono di un bel colore verde e progressivamente si coprono di una corteccia marrone scuro, con sfumature rossicce. Crescono paralleli al suolo e presto diventano densamente ramificati. Le foglie sono picciolate e inserite a coppie opposite lungo il ramo.
Le foglie, di un bel verde acceso, sono a margine intero, di forma ovale, ma appuntita. La pagina inferiore è leggermente più chiara. In corrispondenza delle venature sono presenti dei piccoli peli.
Le nervature laterali, arcuate e regolarmente spaziate risultano molto profonde. Ciò conferisce alla foglia un aspetto leggermente ondulato.
Una maniera facile e veloce per riconoscere un corniolo in assenza di frutti o fiori è quella di rompere una foglia: saremo sicuri di essere davanti a questo arbusto se in corrispondenza delle nervature vedremo dei piccoli filamenti bianchi.
Il cornus mas è un albero molto adattabile e può essere inserito sia nel frutteto sia nel giardino come esemplare ornamentale isolato. Opportunamente potato può venire utilizzato anche come siepe libera o barriera, anche se sarebbe sempre consigliabile lasciarlo crescere secondo la sua forma naturale
Per adattarlo meglio ai nostri scopi è quindi preferibile prendere in considerazione una delle tante cultivar con caratteristiche diverse in quanto a colorazione delle foglie e dimensioni generali.
Diamo qualche indicazione sulle cure che necessita.
Il primo anno dopo la messa a dimora si consiglia di annaffiare regolarmente, almeno una volta a settimana da marzo a settembre; le piante a dimora da tempo non necessitano di annaffiature.
L'irrigazione è strettamente necessaria soltanto nei primi sei mesi dall’impianto, in mancanza prolungata di piogge. Da quel momento in avanti si può affermare che la pianta sia completamente autonoma.
Preferisce terreni ricchi, sciolti e ben drenati; si sviluppa però senza problemi in qualsiasi terreno, anche in quelli poveri e molto aridi. In autunno e alla fine dell'inverno interrare una buona quantità di concime organico ai piedi della pianta. Non è una pianta esigente, ma per crescerlo al meglio l’ideale è inserirlo dove il suolo risulti fertile e fresco. In particolare la pianta predilige i substrati con grandi quantità di calcio, dove infatti cresce spontaneamente in natura (e viene per questo ritenuto un ottimo indicatore).
La concimazione non è strettamente necessaria. Ad ogni modo è sempre gradita una distribuzione autunnale di ammendante organico come lo stallatico maturo. In primavera, per incentivare la fioritura e la fruttificazione possiamo poi integrare con qualche manciata di concime granulare a lenta cessione per piante da frutto.
Tra gennaio e febbraio, e comunque prima della ripresa vegetativa, si dovrà intervenire per tagliare i rami morti, malati o danneggiati da neve o vento. Eliminiamo anche le branche che si incrociano, mantenendo solo quelle più forti. L’ideale è aprire il centro perseguendo una forma a vaso.
Avviene per seme o per talea semilegnosa; poichè le talee di corniolo radicano con difficoltà si consiglia di praticarne in numero elevato e di intingerle nella polvere di ormone radicante prima di farle radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali. Quasi tutti i cornioli presenti nei frutteti provengono da seme, anche se è comunque possibile procedere sia con la talea sia con la margotta o propaggine. Questi ultimi metodi sono da preferire nel caso si voglia moltiplicare una cultivar in particolare, in maniera da mantenere inalterate tutte le caratteristiche. Si procede alla fine dell’estate, su legno semimaturo.
La semina deve essere effettuata in autunno, in maniera che possa avvenire la vernalizzazione. La germinazione si attua sia la prima sia la seconda primavera, a seconda delle condizioni ambientali. L’esemplare arriverà a fruttificare solo verso il decimo anno.
Generalmente i cornioli non vengono attaccati né da parassiti, né da malattie.
I fiori sono raggruppati in ombrelle piuttosto piccole, cioè in gruppi composti da 5 fino a 15 elementi. Si trovano all’estremità dei corti rametti laterali secondari. Ogni ombrella è inserita al centro di una corona di 4 brattee ovali disposte a croce, brunastre sulla faccia esterna e verdastre su quella interna. Ogni fiore si trova all’estremità di un lungo peduncolo giallo. Non sono presenti sepali. La corolla è costituita da quattro petali lanceolati gialli, disposti a croce e curvati verso il basso. I quattro stami, gialli, sono inseriti alternandosi in rapporto ai petali. Il pistillo è costituito da un ovario globuloso appiattito.
I frutti sono di un bel rosso acceso. Arrivano a maturità dalla fine dell’estate all’inizio dell’autunno. Sono delle drupe carnose e oblunghe, di circa 2 cm di lunghezza e 1,5 cm di diametro. All’interno si trova un nocciolo allungato. La polpa è commestibile dal momento in cui il frutto risulta maturo, cioè quando risulta un po’ molle. Generalmente la raccolta avviene quando sono già caduti a terra. Il loro sapore è piuttosto acidulo e ricorda vagamente quello delle ciliegie amarene. Sono molto amati dai piccoli uccelli, ed infatti costituiscono un grande richiamo. Se amiamo quindi un giardino popolato e vivo questa pianta è l’ideale.
Si effettua di solito all’inizio dell’autunno. È sufficiente stendere al suolo dei teli e scuotere con delicatezza i rami in maniera che le drupe mature cadano.
Come abbiamo detto il corniolo è diventato una pianta molto popolare nei giardini del Nord Europa. Gli ibridatori quindi si sono sforzati di creare nuove varietà per venire incontro alle esigenze di tutti. Ecco le più note.
Nome | Caratteristiche |
aurea elegantissima | Con foglie variegate di giallo, verde e rosa |
nana | compatta |
variegata | Con foglie striate di bianco crema e verde |
xanthocarpa | Con frutti gialli |
albocarpa | Con frutti bianchi |
Fructu violaceo | Con frutti color porpora |
jolico | Con frutti grandi e dolci |
pioneer | Frutto lungo fino a 3,5 cm, a forma di pera, molto succoso e aromatico |
elegant | Fiorisce molto presto e ha frutto a pera di dimensioni medie |
fastigiata | Con portamento colonnare |
Golden Glory | Fioritura abbondantissima e frutti a maturazione tardiva |
Red Star | Frutti rossi molto grandi, rotondi, vistosi e di sapore molto dolce |
Gelatina di cornioli
Mettere i frutti senza noccioli in una pentola grande e dal fondo spesso. Coprire generosamente con acqua e lasciare bollire per qualche minuto. Lasciarlo raffreddare e frullare. In seguito il tutto dovrà essere filtrato in un colino cinese. Vi aggiungeremo dall’80 al 90% di zucchero e faremo cuocere circa 45 minuti, fino a quando non risulterà ben denso. L’ideale per avere una gelatina ben ferma è aggiungere qualche seme o qualche pezzo di buccia di mela.
La letteratura e la mitologia greche e latine citano frequentemente il corniolo e i suoi frutti.
Per esempio era di corniolo la lancia che utilizzò Romolo per tracciare i confini di Roma. La leggenda dice che la lancia riuscì a radicare e che 700 anni dopo, sotto Tiberio, si poteva ancora vedere sul colle Palatino un enorme corniolo.
Il cavallo di Troia, l’arco di Ulisse e la lancia di San Giorgio pare che fossero anch’esse di questa essenza.
Il nocciolo dei cornioli è estremamente duro e trova moltissimi utilizzi.
Era comune in Austria utilizzarli per aromatizzare il caffè. Oggi invece diventano delle ottime imbottiture naturali per pupazzi da scaldare al microonde. Infatti hanno la caratteristica di rimanere caldi a lungo e, per di più, emanano un profumo delicato e gradevole.
Possono anche essere utilizzati per confezionare delle collane e dei braccialetti.