Ninfea - Nymphea
La ninfea è una delle piante acquatiche più diffuse in coltivazione; al genere appartengono circa 50 specie, diffuse in gran parte dell'Emisfero boreale, alcune delle quali sono originarie dell'Europa; infatti il loro successo deriva, oltre dai grandi fiori, dal fatto che la loro presenza si può riscontrare nella maggior parte dei corsi d'acqua europei, allo stato selvatico. Esistono anche alcuni ibridi, con fiori particolarmente grandi.
La nymphea è la pianta acquatica più conosciuta in virtù della sua bella fioritura e della sua grande adattabilità che la porta ad essere molto comune anche allo stato spontaneo.
È per di più un vegetale molto semplice da coltivare a patto che si scelga una varietà adatta in dimensioni alla profondità del bacino idrico e che ci si dedichi con regolarità alla divisione. Le ninfee sono piante acquatiche galleggianti, tutta la pianta si sviluppa completamente sommersa, e soltanto una porzione delle radici rizomatose affonda nel terreno sul fondale di corsi d'acqua tranquilli, piccoli laghetti o fiumi; i fusti cono lunghi quanto è profonda l'acqua del luogo in cui si sviluppano, infatti si ergono dal fondo fino alla superficie, dove il fogliame si sviluppa a pelo dell'acqua; i fusti di nymphea sono dotati di particolari cavità che permettono il galleggiamento, se estratti dall'acqua ricadono su se stessi, non avendo parti legnose sufficienti a sostenere la pianta anche fuori dall'acqua. Il fogliame comincia il suo sviluppo completamente sommerso, arrotolato su se stesso; mentre il fusto che porta le foglie si sviluppa, queste tendono ad ingrandirsi; quando raggiungono la superficie si srotolano sul pelo dell'acqua e galleggiano; la pagina inferiore delle foglie di ninfea è appositamente strutturata per galleggiare, mentre la pagina superiore, ricoperta da un sottile strato di cera idrorepellente, svolge le funzioni di respirazione.
In primavera ed in estate, tra le foglie, sbocciano grandi fiori bianchi, talvolta rosa o leggermente azzurrati.
Per coltivare una pianta di ninfea è necessario avere un piccolo stagno, ricordiamoci che la specie botanica produce alcune foglie, che possono raggiungere il diametro di circa 25-30 cm; l'intera pianta può coprire fino a 120-140 cm di specchio d'acqua con tutte le sue foglie. Le poniamo a dimora semplicemente lasciandole galleggiare sull'acqua; la pianta stessa produrrà le radici che affonderanno nel fondale dello stagno; se abbiamo uno stagno con fondale in plastica possiamo porre a dimora la nostra ninfea in un cestino per piante acquatiche, in cui porremo del terriccio specifico, e qualche sasso, che ci permetterà di ancorare il cestino al fondo dello specchio d'acqua.
La coltivazione delle ninfee non è difficile, queste piante infatti tendono a sopravvivere senza necessità di intervento da parte dell'uomo; non temono il freddo e possono sopravvivere anche in zone con clima invernale molto rigido, sempre che l'acqua del laghetto non abbia a gelare completamente; in tal caso trasferiamo la nostra ninfea in luogo riparato, in una grande vasca: la riposizioneremo in primavera.
Nei corsi d'acqua e nei laghi le ninfee vengono lasciate crescere indisturbate; nello stagno di casa possono invece divenire invasive; sarebbe quindi opportuno praticare periodicamente una buona potatura, diradando le foglie più grandi o rovinate, per permettere lo sviluppo di nuovo fogliame.
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Talvolta le ninfee vengono erroneamente chiamate fior di loto; in realtà il fior di loto appartiene ad un'altro genere, chiamato nelumbo; anche queste sono piante acquatiche, che producono grandi fiori, meno doppi di quelli delle ninfee, e spesso rosati; si differenziano anche perchè i fiori del nelumbo sbocciano spesso completamente al di sopra dello specchio d'acqua, sostenuti da uno stelo rigido e robusto. In seguito alla fioritura sul fusto matura un grosso baccello contenente i semi, spesso utilizzato, secco, come decorazione. Al genere nelumbo appartengono una specie di origine asiatica e d una di origine Americana, entrambe sono rustiche; contrariamente alla nymphea, pur essendo piante acquatiche, la gran parte del fogliame si sviluppa al di sopra dell'acqua, dando origine ad ampie macchie che nascondono completamente alla vista lo specchio d'acqua.
Le ninfee sono piante totalmente acquatiche. Per vivere bene la loro radice deve essere completamente sommersa. Prediligono gli stagni o i bacini dove l’acqua risulti stagnante o con al massimo una leggerissima corrente. Ve ne sono di più o meno rustiche e di ogni dimensione.
Sono composte da una parte sotterranea, un rizoma tuberoso, da inserire direttamente sul fondo argilloso oppure in un cestino con terriccio apposito. Da questo si dipartono gli steli e le foglie. Queste ultime galleggiano sulla superficie. La pagina superiore è generalmente verde scura, quella inferiore tende a rosso-violaceo. Le più piccole hanno un diametro di circa 8 cm, le più grandi, diffuse allo stato spontaneo in Amazzonia, possono superare 4 m.
Gli steli fiorali vengono emessi dalla tarda primavera all’autunno, a seconda delle varietà. Ognuno reca un solo bocciolo che si apre quando raggiunge il pelo dell’acqua e dura pochi giorni, aprendosi la mattina e chiudendosi la sera. Le corolle sono disponibili in un’ampia gamma di colori: bianco, rosa tenue, rosa fucsia, giallo, salmone, rosso. Vi sono anche varietà blu che, però, sono poco rustiche. L’emissione di fiori avviene per un lungo periodo ed è piuttosto costante, con un breve periodo di quiescenza nel mese di luglio. Una volta appassiti affondano nell’acqua e si trasformano in frutti che, a maturazione avvenuta, si staccano e passano l’inverno sul fondo del bacino idrico. Si tratta di una erbacea vivace: produce vegetazione della primavera all’autunno per entrare in dormienza in inverno, quando tutta la parte aerea secca. Sono vegetali importanti per l’ambiente acquatico. Sebbene non svolgano una funzione ossigenante, fungono da riparo per pesci, girini, rane e rospi. Ombreggiando e riducendo la quantità di azoto presente nell’area ostacolano la diffusione di alghe.
Per crescere e fiorire abbondantemente devono essere posizionate in un’area ben soleggiata, in pieno sole per almeno 6 ore al giorno. Sono da evitare le correnti d’aria e l’acqua deve essere il più possibile ferma. Ogni singolo esemplare di media dimensione necessita di circa 1m2 di superficie. La profondità dello specchio d’acqua va commisurata alla grandezza della pianta. Quelle più piccole vivono bene anche con radici a circa 25 cm di profondità. La maggior parte, però, ha bisogno di un contenitore profondo almeno 40 cm.
Il periodo ideale per procedere è la fine dell’inverno, da inizio marzo ad aprile. In zone particolarmente temperate (Centro-Sud o aree costiere) è però possibile farlo anche in autunno. Per le varietà di origine tropicale è invece imperativo lavorare da maggio in avanti.
Composizione dei cestini e posizionamentoL’ideale è far uso di appositi cestini per piante acquatiche, da posizionare sul fondo. Sono molto pratici perché consentono di estrarre velocemente i soggetti dall’acqua per effettuare le periodiche divisioni, concimazioni e l’ordinaria manutenzione. Sono inoltre indispensabili per evitare che le piante si diffondano autonomamente.
Vanno riempiti per i 2/3 con terra argillosa da giardino (o una composta apposita per piante acquatiche). Inseriamo in ogni cestino un solo rizoma, posizionandolo in obliquo e con l’occhio verso l’alto, senza che questo risulti coperto dalla terra. Bisogna essere particolarmente delicati con le radici evitando assolutamente di romperle o inciderle. Inseriamo all’interno di ogni cestino del fertilizzante minerale a cessione prolungata. In commercio si trovano prodotti appositamente studiati: accertiamoci che vi sia un importante apporto di potassio e che l’azoto sia scarso. Questo stimolerà la fioritura e eviterà il proliferare di alghe. Inumidiamo bene il substrato e copriamo la superficie con della ghiaia o dei ciottoli. In questa maniera i pesciolini presenti nel nostro specchio d’acqua non smuoveranno il nostro lavoro.
A questo punto possiamo inserire le piante alla giusta profondità.
La manutenzione, per le ninfee rustiche, è davvero ridotta. Non è quasi mai necessario estrarle durante la stagione invernale. Può rendersi essenziale solo se il nostro specchio d’acqua è profondo meno di 30 cm (e quindi potrebbe gelare completamente) oppure se coltiviamo esemplari esotici.
• In primavera è bene inserire in ogni cestino una o due pastiglie di fertilizzante specifico.
• In estate controlliamo che le foglie non siano troppe. L’ideale è che coprano al massimo i 2/3 della superficie del bacino.
• In autunno eliminiamo mano a mano tutte le foglie che ingialliscano: in questa maniera l’acqua si sporcherà meno e non si incrementerà la comparsa di alghe.
Come ritirare gli esemplari esoticiLe varietà provenienti dai Tropici o dall’Equatore vanno ritirate perché non sopportano temperature al di sotto dei 10°C. Aspettiamo almeno la fine di ottobre (o anche di novembre, nel Centro-Sud).
Estraiamole dal laghetto e mettiamole in un contenitore più piccolo (va bene anche una bacinella) da tenere all’interno, in una serra leggermente riscaldata: le temperature non devono mai scendere sotto i 10°C e l’ambiente deve essere ben illuminato. Potremo spostarle all’esterno nuovamente verso metà marzo.
A livello hobbistico viene praticata quasi solo la divisione dei rizomi. La semina è piuttosto complicata e dà risultati in tempi lunghissimi. È un metodo adottato unicamente dagli ibridatori per ottenere nuove varietà.
DivisioneIn condizioni normali bisogna effettuarla ogni circa 3-4 anni. Si rende necessario quando la pianta comincia a fiorire di meno e produrre foglie in maniera massiccia.
Si procede a fine marzo o a novembre: si estrae il cestino e si toglie il rizoma, cercando di non danneggiare le radici. Si pulisce con un getto d’acqua fino a che siano ben distinguibili le varie parti: il rizoma principale, quelli secondari, le radici e le gemme.
Si continua sezionando il rizoma in segmenti da circa 8 cm di lunghezza. I migliori derivano dalle biforcazioni secondarie dei rizomi, in quanto sono le parti più giovani. Assicuriamoci che ogni segmento sia dotato di radici e di almeno un occhio.
A questo punto possiamo reinserirne uno per ogni cestino, ricomponendolo come abbiamo già spiegato. Infine lo posizioneremo di nuovo sul fondo del laghetto.
I parassiti che possono colpire le ninfee sono parecchi.
Prima di tutto vengono attaccate spesso da afidi neri, che le indeboliscono oltre ad essere possibili vettori di virosi. Se l’affezione è limitata possiamo liberarcene velocemente mettendo gli steli per qualche secondo sott’acqua. Diversamente possiamo ricorrere ad insetticidi specifici per piante acquatiche.
Un altro parassita frequente è la galeruca. Si tratta di un piccolo coleottero che deposita le uova nei pressi della pianta. In seguito le larve si nutrono delle foglie scavando ampie gallerie.
Le uova sono facilmente individuabili visto che sono di colore giallo e sono spesso riunite in gruppetti. L’ideale è monitorare con attenzione l’area e distruggerle appena le vediamo. La loro comparsa si fa più frequente con l’aumentare delle temperature. In casi estremi possiamo ricorrere a prodotti specifici.
Infine segnaliamo il pericolo delle crittogame e dei marciumi. Anche in questo caso la soluzione migliore consiste nel costante monitoraggio delle piante e nella pronta eliminazione di tutte le foglie colpite in maniera che l’affezione non si diffonda. La ninfea non sarà disturbata visto che la produzione di foglie è sempre abbondantissima.
La prevenzione è però importante. Posizioniamo il laghetto in un’area soleggiata, evitiamo di avere troppi esemplari nella stessa area, controlliamo costantemente il pH dell’acqua, che non deve mai essere né troppo acido né troppo alcalino.
Il genere Nymphea comprende circa 50 specie provenienti da Europa, Asia, Africa e continente americano. Le ibridazioni, cominciate già nel XIX secolo, hanno dato vita ad un gran numero di varietà e cultivar, più o meno rustiche, e delle più svariate dimensioni. Ecco alcune tra le più diffuse:
Profondità acqua | Nome | foglie | fiori | Altre caratteristiche |
Per piccoli specchi d’acqua (h fino a 40 cm) | Nymphaea tetragona | Fino a 8 cm di diam., sviluppo lento | Diam. fino a 5 cm, bianchi o gialli | Altezza acqua da 20 a 50, ideale per amatori su balconi o piccoli stagni |
Nymphaea pygmaea 'Rubra' | Diam. fino a 5 cm, rosa scuro con centro gialloEsiste anche bianca e gialla | Altezza acqua al massimo 40 cm |
Nymphaea 'Laydekeri Lilacea' | Fino a 8 cm di diam., con bordi rossi | Diam. fino a 5 cm, petali appuntiti rosa e gialli | Anche solo in 20 cm di profondità. Fioritura abbondante. |
Per specchi d’acqua medi (da 40 a 80 cm di profondità) | Nymphaea 'Atropurpurea | Verde scuro lucido sul fronte e bordeaux sul retro | 15 cm di diam., rosa e rosso, cuore giallo | Vigorosa e fiorifera |
Nymphaea 'Odorata Sulphurea Grandiflora’ | Fino a 20 cm di diam., puntinate di rosso | Fino a 14 cm di diam., giallo chiaro, profumati | |
Per grandi stagni (profondi più di 1 metro) | Nuphar lutea | Fino a 15 cm di diam | Fiori piccoli, al di sopra del pelo dell’acqua, gialli | Crescita rapida, tollera la mezz’ombra |
Nymphaea 'Attraction' | Rotonde, fino a 20 cm di diam. | Grandi, a stella, rosa scuro | Molto adattabile e fiorifera |
Ninfee esotiche non rustiche | Nymphaea caerulea | Fino a 20 cm di diam. | Fino a 10 cm di diam., al di sopra del pelo dell’acqua, blu lavanda. | Colore molto bello. Originaria dell’Egitto |
Nymphaea colorata | Fino a 15 cm di diam. | Fino a 8 cm di diam., blu azzurri | Fiorifera e profumata |
Nymphaea Victoria Amazonica | Fino a 3 m di diam | Bianchi, poi rosa, 40 cm di diametro | Enorme, originaria del bacino del Rio delle Amazzoni |
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La ninfea è una pianta acquatica che appartiene alla famiglia delle nymphaeaceae. Originaria dell’Asia, è ormai diffusa
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