Castagno
Il castagno è una specie vegetale dall'origine europea. I boschi italiani sono particolarmente ricchi di questi alberi che possono arrivare a raggiungere altezze notevoli (fino a 25 metri). Infatti, le migliori condizioni climatiche per la coltivazione sono quelle delle zone mediterranee. Il castagno riesce tranquillamente a resistere a temperature basse così come a temperature alte, a patto che non si prolunghino troppo. Proprio in virtù di questo adattamento climatico, non è necessario intervenire con una regolare irrigazione negli esemplari adulti. Tuttavia, nei periodi di maggior caldo e siccità è bene sostenere la pianta con l'irrigazione, almeno fino all'arrivo della stagione autunnale delle piogge. Gli esemplari giovani, invece, necessitano di un'irrigazione regolare ogni tre settimane.
Le dimensioni consistenti del castagno rendono pressoché difficile la sua coltivazione in giardino. Tuttavia, questo non toglie che tale albero possa essere coltivato anche in aiuole. Quando viene fatta la coltivazione in un vaso si scelgono strutture abbastanza alte e resistenti, all'incirca 150 cm, essendo queste piante predisposte ad assumere delle dimensioni grandi. Per quanto riguarda la potatura, il castagno non necessita di un intervento parecchio invasivo. Nei primi quattro anni di vita bisogna recidere solo i rami secchi e le strutture danneggiate, che potrebbero compromettere la salute della pianta. Dopo il quarto anno si interviene semplicemente sfoltendo la chioma ed eliminando le parti che ostacolano la filtrazione del sole che deve incidere su tutte le superfici dell'arbusto.
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La concimazione è una delle fasi fondamentali del processo di coltivazione del castagno, che va di certo ad influire sulla crescita di questa pianta. La prima cosa necessaria da effettuare è un'analisi della composizione del terreno in cui coltivare, per valutarne l'acidità, il pH e tutte le altre principali caratteristiche chimico-fisiche che potrebbero interferire con una buona coltivazione. Durante la preparazione del terreno, si arricchisce questo con del composto organico. Ciò rappresenterà il nutrimento della pianta per i primi anni a seguire. Inoltre, è buona pratica concimare con quantità controllate di fertilizzante naturale (il cosiddetto letame animale) ad anni alterni. È comunque possibile eseguire anche una concimazione attraverso l'utilizzo di fertilizzanti chimici, anche se questa pratica trova maggiore utilizzo esclusivamente nelle piantagioni di soli castagni.
Come tutti gli alberi, anche il castagno è soggetto all'attacco di parassiti e patogeni che possono seriamente intaccare la salute e l'integrità dell'arbusto. Onde evitare ciò, bisogna necessariamente intervenire durante la potatura con strumentazioni (sia attrezzi che guanti dell'operatore) accuratamente lavate e sterilizzate. Importante è anche mantenere la base del tronco adeguatamente pulita, poiché questa potrebbe risultare fonte di contaminazione parassitaria. Inoltre, occorre utilizzare sostanze specifiche per agevolare la cicatrizzazione a livello del taglio da potatura per evitare che si infiltrino patogeni. Tra le tipologie di malattia dell'albero di castagno maggiormente caratterizzate, è sicuramente da ricordare quella chiamata cancro della corteccia che insorge in seguito all'attacco di patogeni che riescono a infiltrarsi nelle ferite da potatura.