Ortensie potatura
La potatura è una pratica non troppo complessa ma che, tuttavia, deve seguire delle regole specifiche. Prima di tutto bisogna conoscere le tecniche colturali e la specie di appartenenza dell’ortensia che si possiede perché ognuna possiede esigenze e tecniche di potatura differenti. Le ortensie sono dei fiori rustici, a foglie caduche che provengono dalle regioni asiatiche. La potatura di questi esemplari deve avvenire durante il riposo vegetativo e quindi tra l’inizio della stagione autunnale e la fine di quella invernale. Tuttavia è possibile che durante lo sviluppo vegetativo sia necessaria una potatura atta a mantenere le piante rigogliose e in salute, eliminando eventuali rami secchi, infetti o fiori secchi. È bene sapere che la potatura non può essere praticata sempre e se non si svolge con una certa praticità si può andare incontro alla morte della pianta. Solitamente, la potatura di formazione avviene dopo due o tre anni di vita della pianta; fino a questo periodo si devono soltanto eliminare rami secchi o quelli danneggiati dagli agenti climatici, ricordando di utilizzare delle cesoie ben affilate e disinfettate.
Come già affermato in precedenza, una buona conoscenza delle ortensie è un ottimo punto di partenza per mantenerle in salute e rigogliose, a questo va aggiunta una potatura in periodi specifici e con tecniche volte non soltanto a eliminare le parti problematiche ma anche mantenere una certa forma e quantità di fiori che germogliano durante lo sviluppo vegetativo. Oggi sono presenti circa 80 specie di ortensie le quali si differenziano non soltanto per quelle che sono le esigenze colturali ma anche per la loro conformazione estetica. Una distinzione generale avviene per la colorazione delle infiorescenze. Essa varia dall’azzurro al rosa secondo l’acidità del terreno (fiore azzurro più acidità, fiore rosso meno acidità). Riguardo alle esigenze colturali, le ortensie prediligono la piena luce, un ambiente umido, mite e fresco. Fare molta attenzione all’esposizione alla luce, alle temperature elevate e alla conformazione del terriccio. Una miscela mista torba, ghiaia e concime organico conferisce alle ortensie la giusta umidità del terreno senza creare dannosi ristagni idrici.
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La potatura deve avvenire in un periodo specifico recidendo i giusti rami. È conveniente ricordare che queste piante sviluppano le infiorescenze sui rami giovani, per cui bisogna recidere i rami stessi con lo scopo di controllarne e migliorarne la germogliazione di nuove e giovani infiorescenze. Al compimento del terzo anno si può iniziare una potatura di formazione, mentre prima si premuniva eliminare rami, foglie e fiori secchi. I mesi preferiti sono quelli che vanno da ottobre ai primi di marzo. Pota facendo attenzione al numero di gemme perché durante lo sviluppo vegetativo, i nuovi e troppi fiori potrebbero stancare e debilitare l’ortensia; allo stesso tempo evitare di lasciare solo rami giovani e con germogli. Alcune potature possono essere compiute durante il pieno sviluppo vegetativo mediante la rimozione di fiori secchi e di dimensioni eccessive; oltre a ciò si possono eliminare i rami che ostruiscono l’aereazione della parte interna dell’ortensia, i rami secchi, danneggiati o attaccati da parassiti.
Le ortensie vanno potate solo dopo il secondo anno di età della pianta. Oltre a questo occorre utilizzare degli strumenti ben affilati, disinfettati e i tagli devono essere netti. Detto ciò si procede con la recisione basale dei rami con almeno tre anni d’età (si riconoscono perché presentano una colorazione molto scura); i rami che hanno già fiorito vengono recisi sopra due gemme; i rami vigorosi presentano una gemma in punta per cui non devono essere tagliati. Se ci si trova davanti ad un’ortensia di una decina d’anni, si può mettere in atto una potatura di ringiovanimento. Basta recidere un terzo dei fusti alla base esterna, permettendo a quelli interni di respirare, essere illuminati e potersi sviluppare al meglio. Oltre gli strumenti da utilizzare per potare le ortensie, occorre focalizzarsi sulla pratica del taglio. Per recidere i rami occorre praticare un taglio netto e obliquo in modo tale da agevolare lo scorrimento dell’acqua piovana sulla ferita, evitando di farla penetrare all’interno e provocare marciumi interni o aggressioni fungine.
Per la potatura delle ortensie si possono utilizzare delle normali forbici da potatura. Queste dovranno essere ben affilate per fare in modo che il taglio sia più possibile netto e preciso, evitando strappi ed abrasioni tipiche di lame poco affilate. Il taglio netto favorisce la cicatrizzazione delle ferite ed, a differenza dei tagli poco precisi, diminuisce il rischio di infezioni ed attacchi fungini.
I tagli sono del resto delle vie d'accesso diretto per tutti i patogeni all'interno della pianta e quindi questa operazione, già di per se molto delicata, deve essere effettuata cercando di ridurre al minimo i possibili danni alla pianta.
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