Malattie ortensie
Le malattie ortensie possono essere svariate e dipendenti da numerosi fattori, come insetti, funghi e consinzioni ambientali. Per quel che riguarda le malattie ortensie di origine fungina, vediamo quali possono essere le più comuni da riscontrare.
- Botrytis: sì tratta di una malattia dovuta ad un fungo polifago, che alterna periodi di vita saprofitaria, ad altri di vita parassitaria. Si presenta come una polverina verde-grigiastra e si combatte con prodotti appositi, facilmente reperibili in commercio. Si sviluppa in condizioni di scarsa ventilazione, soprattutto quando tarde gelate sono seguite da piogge prolungate ed in presenza di forte umidità.
- Oidium: fungo che si presenta con macchie biancastre e in fase avanzata, costituisce una sorta di ragnatela piuttosto evidente. Piuttosto raro, compare di solito in estate e prolifera in condizioni di aridità. Basterà, se preso in tempo, garantire alle piante affette un apporto continuato di acqua per un periodo di ventiquattro ore, altrimenti utilizzare preparati specifici.
Alcune malattie ortensie sono piuttosto virulente e richiedono interventi radicali.
- Hydrandea virus: i sintomi sono rappresentati da una crescita stentata ed un aspetto fiacco ed opaco delle parti affette. Il virus ha un periodo di latenza e i sintomi sono rilevabili soltanto in condizioni di aridità, in estate.
L'unico intervento possibile è la distruzione di ogni pianta infetta.
- Armillaria melica: fungo saprofìta che attacca la radice o il colletto e si manifesta con la presenza nella zona sottocorticale di placche di micelio bianco-crema. Il suo sviluppo è favorito da ristagni idrici e lesioni su radici o colletto. Il primo sintomo è il rapido deterioramento di cespugli o loro parti fino a poco prima in perfetta salute: alcuni steli si mostrano avvizziti, disidratati, come se avessero sofferto grosse carenze di acqua. Su piante con attacchi iniziali o non molto estesi si può effettuare una ripulitura chirurgica, disinfettando poi colletto e zone adiacenti con sali di rame. Nel caso l'affezione crittogamica sia già avanzata non è possibile il risanamento, quindi asportare rapidamente e distruggere la pianta.
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Gli insetti che possono procurare danni alle piante di ortensia sono:
- afidi, cocciniglia, ragnetti
- lumache
- nematodi
Per tutti questi esistono prodotti chimici specifici, tuttavia altamente dannosi anche per tutti gli altri insetti, l'ambiente e a volte per la pianta stessa. Perché la cura, come invece succede spesso, non sia peggiore del male, si consigliano prodotti più sicuri (malathion e derivati del piretro) anche se meno persistenti: per ovviare a questo basterà ripetere i trattamenti con una certa frequenza.
E' importante prestare attenzione a particolari segni che possono comparire sulla pianta di ortensia, per capire quale è il problema che li ha generati.
Clorosi: la pianta presenta un aspetto malaticcio, sciupato, le foglie scoloriscono mentre le sole venature rimangono verdi. Sarà opportuno trapiantare in un terreno più ricco di elementi nutritivi oppure intervenire somministrando chelati di ferro o sequestrene, allo scopo di rendere disponibili il più rapidamente possibile le sostanze necessarie.
E' importante ribadire che le ortensie sono piante molto robuste, forti, e difficilmente presentano questi problemi quando coltivate all'aria aperta, in terra o in vaso. Malattie e sofferenze sono invece molto più frequenti nelle Hydrangea coltivate in serra, in ambienti chiusi e sottoposte a forzatura.