Cure del frutteto a settembre
Sotto questo aspetto settembre è uno dei mesi più ricchi. Se le temperature sono ancora alte consigliamo di procedere nelle ore mattutine o serali, specialmente per i frutti più delicati; dal 15 in avanti è possibile procedere in qualunque momento della giornata. In molti casi la maturazione sarà scalare e quindi si interverrà sui singoli alberi con cadenze regolari di 3-5 giorni. Sono ancora possibili grandinate e forti piogge: manteniamo le reti protettive. Riprendiamo il lavoro almeno un giorno dopo l’ultima pioggia ed eliminiamo o consumiamo prontamente i frutti che risultino danneggiati.
Tra i raccolti più significativi segnaliamo: meli e peri estivi e autunnali, olive precoci, pesche tardive, susine, fichi, nocciole, cachi, arance precoci, castagne.
Prosegue l’impegno di manutenzione ordinaria degli appezzamenti: se sono inerbiti bisognerà effettuare almeno un taglio mensile distribuendo uniformemente lo sfascio. Colture come l’olivo o il nocciolo richiedono terreno libero, ma pulito e permeabile: accertiamoci che la superficie non si sia compattata e nel caso effettuiamo una fresatura.
Nelle regioni meridionali e sulle coste è il momento dell’invaiatura degli agrumi: se vogliamo possiamo intervenire con appositi ormoni regolatori della crescita: il raccolto sarà più scalare e conservabile.
È un buon momento per preparare gli appezzamenti a nuovi impianti: non limitiamoci a creare le buche, ma lavoriamo con largo anticipo tutta l’area e inglobiamo abbondante stallatico maturo.
Si possono effettuare delle potature di mantenimento, svecchiamento e formazione: le piante avranno fino alla primavera per riprendersi. Interveniamo sulle drupacee, su ciliegio, actinidia e anche sugli agrumi.
Su drupacee e pomacee riescono bene gli innesti a gemma dormiente.
In questo mese gli interventi irrigui non sono più impellenti: le temperature sono più basse e le piogge più frequenti. Inoltre è superfluo, se non dannoso, distribuire acqua a quelle piante che hanno già a portato a termine la maturazione: causeremo un’inutile crescita vegetativa. Irrighiamo solamente i fruttiferi che debbano ancora ultimare il loro ciclo, nel caso di siccità prolungata e alte temperature. Di solito questa pratica è richiesta dagli agrumi e dai piccoli frutti che hanno una seconda produzione autunnale.
Le concimazioni non sono ancora necessarie; è essenziale invece monitorare i fruttiferi sensibili alla carenza di ferro: se notiamo i sintomi distribuiamo chelati a livello radicale e, per un effetto più immediato, tramite nebulizzazione fogliare.
Per contrastare i patogeni per tempo è importantissimo monitorare regolarmente i nostri alberi: consigliamo di farlo in concomitanza con la raccolta e nei giorni che seguono i grandi eventi atmosferici. Rimuoviamo prontamente i frutti danneggiati e se notiamo sulle foglie la comparsa di crittogame interveniamo il prima possibile con prodotti curativi.
Per le pomacee prestiamo attenzione al colpo di fuoco batterico: in molte regioni è obbligatorio il veloce abbattimento o la distruzione delle parti colpite per bloccare la diffusione.
È un periodo propizione alla diffusione di parassiti di vario tipo: possiamo controllarli con piretro, Bacillus Thuringiensis o spinosad. Per cocciniglia e ragnetto rosso optiamo per l’olio bianco.
Per le crittogame è bene prevenire con la distribuzione periodica di rameici, da ripetersi dopo le piogge; per il pesco in vegetazione (specialmente per la bolla) optiamo per altri prodotti, vista la fitotossicità.