Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti, solitamente con corpo di medie dimensioni, grigiastro o bruno chiaro, cominciano la loro attività in primavera inoltrata o all'inizio dell'estate; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante. Le larve si cibano delle foglie, infestazioni massicce possono causare la completa defogliazione delle piante colpite, talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti. In un anno queste farfalle possono produrre alcune generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.
Ricordiamo Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali.
Le larve di nottua possono avere le forme più disparate, generalmente sono di dimensioni comprese tra i due e i quattro centimetri, con corpo glabro o ricoperto da sottile peluria, come nel caso delle nottue delle alberature.; Autographa gamma è molto diffusa sulle ornamentali, i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.
Fortunatamente le nottue sono facilmente debellabili con i normali insetticidi da contatto, come acephate o piretroidi; nel caso di infestazioni di lieve entità sulle alberature si tende a non ntervenire, poichè di solito il danno causato alle piante non è grave. In agricoltura la lotta ad alcune specie di notue è obbligatoria, in questi casi è bene rivolgersi agli uffici regionali preposti.
La lotta biologica alle nottue si pratica con bacillus thuringensis, dopo aver verificato la presenza di numerosi adulti con trappole a feromoni.