I bonsai di piante rampicanti sono tra i più difficili da ottenere; in genere vengono preparati solo dai bonsaisti più esperti. Le piante rampicanti sono molto vigorose, da qui viene la difficoltà a “ridurle” in forma bonsai. I bonsai di rampicante più diffusi sono le buganville e i glicini. Si parte da un fusto singolo ben sviluppato, che possa sostenersi da solo, senza bisogno di un graticcio a cui avvinghiarsi; la potatura di formazione iniziale viene fatta cercando di mantenere lo sviluppo naturale del rampicante, quindi si cerca di favorire lo sviluppo di una finta spalliera, o l’abbozzo di un breve pergolato. In altri casi si coltiva il rampicante come una qualsiasi altra pianta, e quindi si da forma ad un fusto breve su cui poggi una chioma allargata, come se si trattasse di un albero. Lo sviluppo delle piante rampicanti è molto vigoroso e continuo, per tutta la stagione vegetativa; quindi è bene ricordare che le potature devono contenere tale sviluppo, per evitare che il rampicante torni rapidamente al suo sviluppo originario, rovinando il bonsai. Dopo la fioritura si procede accorciando i rami frequentemente, mantenendo solo 2-3 foglie su ogni ramo; in questo modo si favorisce lo sviluppo di nuovi germogli e si contengono le dimensioni della pianta. Ad uno sviluppo tanto vigoroso necessitano regolari annaffiature e concimazioni; quindi prediligiamo l’utilizzo di concimi a lenta cessione, che garantiscano un buon tenore di Sali minerali costantemente presenti nel terreno. Le annaffiature verranno somministrate solo quando il terreno è ben asciutto, evitando di inzuppare eccessivamente il substrato. A piante tanto vigorose corrisponde spesso un apparato radicale altrettanto vigoroso; ogni due anni, in autunno, procediamo sradicando la pianta, accorciamo tutte le radici per circa metà della loro lunghezza e rinvasiamo la pianta utilizzando terriccio fresco, ricco di materia organica.
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