Le piante bulbose, che presentano organi di immagazzinamento quali bulbi, tuberi, cormi o rizomi, sono di facile coltivazione; per ottenere piante sempre rigogliose e fioriture abbondanti è però necessario permettere a tali piante di svilupparsi al meglio. Dopo la fioritura le bulbose si sviluppano ancora per qualche settimana, in cui nell'aiola avremo soltanto fogliame, e fiori scarsi o nulli; è importantissimo che in questo periodo si continui con la fornitura di concimazioni, evitando di tagliare il fogliame quando è ancora rigoglioso. La fotosintesi praticata in questo periodo dalle foglie infatti porta all'immagazzinamento di nutrienti che permetteranno alla pianta di fiorire l'ano successivo; quindi tagliamo le foglie delle bulbose soltanto quando cominciano naturalmente a rinsecchire. In questo periodo possiamo anche estirpare le bulbose dal terreno, per farle asciugare e riporle al buio, per poterle poi riposizionare nel giardino o nel vaso l'anno successivo.
Le bulbose, coltivate in piena terra o in vaso, tendono di anno in anno a produrre piccoli bulbilli laterali; con il passare del tempo nel terreno avremo un numero eccessivo di piante, che, se non hanno a disposizione sufficiente spazio, tenderanno a svilupparsi in maniera stentata o a smettere di fiorire. Se estirpiamo le bulbose e le riposizioniamo l'anno successivo, già normalmente opereremo una selezione, gettando i bulbilli piccoli e tenendo solo i bulbi ben sani e sviluppati. Anche nelle aiole o nei vasi dove le bulbose sono lasciate all'inselvatichimento è fondamentale operare, almeno ogni 2-3 anni, in modo da estirpare tutte le bulbose, vagliarne dimensioni e sviluppo; e quindi riposizionarle a dimora in modo più diradato, così che possano l'anno successivo svilupparsi in maniera ideale.
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